Arrivals.

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"Volevo accertarmi che il numero fosse giusto :)
Shawn xx"
Addentai l'ultimo pezzo di torta dopodiché mi pulii le dita con un tovagliolo e risposi al messaggio.

"Giustissimo! :)
Ayden x"

Mi alzai dal divano per portare la tazza di latte in cucina ed andai di sopra per prendere le chiavi della macchina. Era un giorno speciale, Liv ed Emma sarebbero tornate dall'Italia e non avevo mai sentito la mancanza delle mie migliori amiche così tanto, eravamo un gruppetto insolito, noi tre. Ci eravamo conosciute ai tempi dell'asilo, quando si erano appena trasferite ed io, peperina come ero mi improvvisai "Giuda personale della scuola e della città", avevo appena 5 anni e non potrei scordare quel giorno per nulla al mondo. Pur essendo gemelle, io personalmente posso assicurare che non c'è davvero niente che lo faccia capire, una mora con gli occhi verdi, pacata e gentile, l'altra, che un tempo potrei giurare fosse bionda, adesso aveva tinto i capelli di un rosa che faceva a cazzotti con i suoi occhietti celesti, una tipetta schietta e con un senso dell'umorismo da fare invidia a chiunque cercasse di imitarla. Non vedevo l'ora di rivederle, avevamo così tanto da  raccontarci e mi erano mancate le nostre serate.

Passai per il giardino per lasciare un bacio sulla guancia di mia madre e corsi via.
Il sole picchiava ma l'aria era rinfrescata da un dolce venticello che scorreva tra le mie dita, che adesso si trovavano penzoloni fuori dal finestrino, un enorme sorriso comparve sul mio volto non appena vidi il cartello che segnalava la vicinanza dell'aeroporto.

Proprio come era successo al mio ritorno, mettendo piede in quell'aeroporto una serie di emozioni mi pervase dalla testa ai piedi, adoro gli aeroporti, non so dire bene il motivo o cosa mai ci trovo di così interessante, è semplicemente così.
Guardai l'orologio, le 12 in punto, le ragazze sarebbero dovute arrivare per le 12:20 così mi diressi verso uno dei tanti bar all'interno di quell'immenso posto ed ordinai un mocaccino ed un cornetto integrale al miele.
Lo stesso identico suono di poco prima mi  fece pensare ad una risposta di Shawn, così presi il telefono ma dovetti ricredermi quando al contrario l'unico nome che lessi fu "Sebastian". Le mani mi tremavano e non riuscivo in nessun modo a farle smettere, mi rassegnai e trascinai un dito sullo schermo per sbloccarlo dopodiché con l'ansia che mi divorava lessi cosa diceva il messaggio: "so di essere l'ultima persona che vorresti sentire ma ti prego Ayden, ho bisogno di parlarti"
Quel piccolo particolare mi balzó all'occhio, non mi chiamava mai per nome e questo, se possibile, fece crescere la mia inquietudine. Come poteva solo pensare di uscirsene così dopo due settimane? Raccogliendo le briciole di autocontrollo che erano rimaste nel mio corpo, bloccai il telefono e cercai di finire il mio cornetto.

Erano ormai le 12:15 e mi trovavo nuovamente vicino il nastro ad aspettare le ragazze. Mi guardavo intorno quando un urlo richiamó la mia attenzione e non feci in tempo a sbattere le ciglia che due pazzoidi mi si lanciarono contro. A quel punto non riuscii davvero a trattenermi ed urlai anche io, abbandonandomi alle mille emozioni che provavo in quel momento.

Salutai i signori Martin con un abbraccio ed aiutando le ragazze a caricare le borse in macchina mi chiesi mentalmente quando avrei raccontato loro gli ultimi avvenimenti. Non mi sorpresi quando si diressero verso la mia macchina incitandomi ad aprirla.
-pensavo che fosse bella, ma questa è decisamente meravigliosa-
L'espressione di Emma mi fece sorridere, mentre Liv annuì con le braccia incrociate al petto.
-è il mio piccolo gioiellino-
Risposi passando una mano sulla fiancata dell'auto e asciugando con l'altra una lacrima immaginaria sul mio zigomo.
-quasi quasi ti invidio, hai il ragazzo perfetto e adesso anche la macchina perfetta-
Era arrivato il momento, dovevo sputare il rospo. Inspirai tutta l'aria possibile e lo dissi tutto d'un fiato.
-Io non sto più con Sebastian-
La bocca delle due ragazze difronte a me era talmente aperta che quasi toccava a terra. Emma stava per parlare e sapendo cosa avrebbe detto la precedetti.
-lui..l'ho visto con un'altra..-
A quel punto mi aspettavo una sua risposta ma con mia grande sorpresa fu Liv a parlare.
-che grandissima testa di cazzo!-
Questa volta a restare a bocca aperta fui io, Liv non aveva mai detto una parolaccia in 11 anni che la conoscevo.
-ah, però! Liv, ti senti bene?-
Davvero davvero strano.
-oh.. Day..tu come ti senti? Insomma, quando è successo?-
La conversazione continuó non appena salimmo tutte quante in macchina, Liv mi pregó di farla portare a lei ed Emma appoggió questa proposta dicendo che sarei stata troppo impegnata a raccontare tutto nei minimi dettagli per poter guidare senza perdere il controllo, mi rassegnai e presi posto nel sedile del passeggero.

Arrivammo a casa delle gemelle con qualche minuto di ritardo( beh, forse non proprio qualche), osservando che i signori Martin avevano da un pezzo sistemato tutte le valigie nelle stanze, aiutai le ragazze a portare di sopra le altre ed una volta finito pranzammo, dopodiché liquidarono i genitori annunciando che avrebbero passato il resto del giorno e la notte da me.
Parcheggiammo poi la mia macchina nel vialetto senza preoccuparci di sistemarla nel garage ed entrammo in casa.
Liv ed Emma corsero a braccia aperte verso mia madre, era sempre stata la mamma di tutti, cominciavo a pensare che preferissero lei a me. Nel frattempo arrivó Matthew che mi salutó alzando la mano destra aspettando che battessi il cinque.
-Ragazze lui è Matthew, il figlio di Gym, Matthew loro sono Emma e Liv-
I tre si scambiarono un saluto e credo di aver visto Liv arrossire lievemente, in seguito salimmo di sopra e sistemammo le borse delle ragazze accanto al mio letto.
-allooooraa..carino il fratellino-
Cercó di non urlare Emma facendomi un occhiolino. Cosa blaterava?
-beh, è un bel ragazzo- dissi con nonchalance facendo spallucce.
-quanti anni ha?- questa volta fu Liv a parlare.
-17, fra due settimane è il suo compleanno- Liv sembró restarci male.
-oh..- sospiró -comunque, cosa proponete per la serata?-
In quel momento ricordai di aver lasciato il cellulare sulla mensola dell'ingresso e scesi di sotto a prenderlo, presi anche tre ciotole, del latte e una scatola di cereali, noi tre amavamo fare merenda con latte e cereali, era come dire, un nostro rito particolare.
Tornai in camera porgendo le ciotole alle ragazze e misi il resto sul letto.
-cosa hai intenzione di fare con Sebastian?-
Bella domanda..cosa avevo intenzione di fare con Sebastian?

This love||Matthew Espinosa//Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora