1.

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Era sera. Il vento soffiava leggero su di me, spostando qualche ciocca di capelli sui mio viso. La luna orami era evidente nell'immenso cielo blu stellato.
Picchiettavo le unghie contro gli spalti del campetto isolato, mentre Sidney mi raccontava della sua lite mattutina con la madre, mimando il dialogo con un strana e fastidiosa vocina.
Osservavo poco interessata il campo da calcio dove diverse figure maschi si muovevano per tutta la sua lunghezza.
Correvano da una parte e dall'altra del campo, non permettendomi nemmeno di girare il volto per guardare dall'altra parte che già stavano tornando indietro. Così, stanca di guardare da una parte del capo e poi dall'altra, posai un mio gomito sulle gambe accavallate e vi poggia la testa, sbuffando.

"E poi lei mi ha detto di filare in camera mia e di essere in punizione per due settimane."
Sidney non era poi una ragazza così ribelle come voleva apparire, era piuttosto semplice e divertente, solo che non sapeva tenere la bocca chiusa. Se c'era bisogno lei rispondeva a tono, non lasciando alcuna possibilità di controbattere, e così faceva anche con sua mamma.
Delle volte mi dispiaceva per quella ragazza, insomma chiamarsi Sidney e vivere a Sydney non doveva essere poi questa gran cosa. Lei invece la prendeva molto sul ridere, spesso scherzandoci su.

Ricevetti due piccole gomitate, probabilmente Sissy cercava solo di attirare la mia attenzione, che fino a quel
momento non aveva avuto.
Spostai così il mio sguardo su di lei, notando che stesse indicando il campo.
Spostai così nuovamente lo sguardo verso il campo, nella quale non cerano più giocatori, la partita era finita.

Notai un ragazzo troppo familiare avvicinarsi alla ringhiera, che separava gli spalti dal campo, e posarvi su una mano. Non volli nemmeno immaginare quale sudiciume, a parte l'evidente sudore che aveva addosso, stesse toccando.

"Sei qui." Disse. Sul suo volte apparve da una parte e dall'altra del viso un dolce sorriso. Notai come sul suo tono risuonasse ancora un leggero fiatone per via dello sforzo in campo.

"Non ne ho potuto fare a meno." commentai, sforzando un sorriso del tutto falso.
Non ero lì per lui, né per la partita, né per Sidney. Ero in quel posto solo per scappare via da casa e per starmene un po' fuori dalle palle.

"Aspettami che ti accompagno a casa." Disse prima di lasciare le mani dalla ringhiera ed andare verso gli spogliatoi.
Non obiettai, un passaggio mi faceva comodo, ed in ogni caso non ne ebbi il tempo.

Mi girai cercando il corpo familiare di Sidney. La trovai davanti alla porta del campetto, stava parlando con Connor, sembrava essere molto divertita da ogni cosa che dicesse il ragazzo, nonostante il fatto che Connor non è un tipo simpatico.
Pur sapendo di star interrompendo qualsiasi tentativo di flirt, mi avvicinai ai due, rivolgendomi alla mia amica.

"Sissy, mi da passaggio Drue."
Sidney sembrava non avermi ascoltata, continuava a ridere al ragazzo di fronte a se, come se non ci fossi.
Lascia stare, affrettandomi fuori da quei campetti.

Il tempo non era dei miglior quella sera. C'era un vento molto forte e della sottile pioggia che bagnava le strade.

Presi il telefono tra le mani ed aprii velocemente la chat con Harry.

Da Harry:
Lui dice che sta bene, poi non lo so se è così Rue.

Il suo messaggio di risposta si riferiva alla mia domanda precedente, ovvero di come stesse Niall, era una domanda che gli facevo molto frequentemente. Non mi sono dimenticata di lui, non ho buttato il mio amore per lui in un baratro, lo amo e ci pensò ogni giorno.
So che ogni tanto Harry si scoccia a rispondermi, ma sa perché lo faccio, e d'altronde della band solo io e lui siamo rimasti in contatto.

"Andiamo?"
Sobbalzai quando sentii una mano percorrermi lungo il fianco cingendomelo.
Riconobbi quella voce, quelle mani e quel modo di approcciarsi a me.

Annui, mentre scacciavo via lui e la sensazione del suo braccio intorno al mio corpo. Sentii nuovamente la presa di Drue, ma questa volta alla mia mano. Tentava di intrecciare le sue dita con le mie, cosa che io non gli permisi, spostando il braccio.
Mi stava simpatico Drue, un ragazzo a posto, solo non era Niall. Non riuscivo proprio a sopportare che altri occhi, altri respiri, altre mani sfiorassero il mio corpo.

A Harry:
Harry, digli ancora una volta che lo amo, mi dispiace di aver distrutto tutto, ancora.

S/A
Primo capitolo!
Spero vi piaccia, anche se siamo solo all'inizio. Ho un po di idee ma se voi ne avete qualcuna e volete suggerirmi fate pure.

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