2.

1.9K 233 55
                                    



Mi piaceva l'Australia, tutto sommato non era un disastro vivere lì. Mi piaceva una cosa di quel posto soprattutto, le spiagge. Le spiagge erano uno spettacolo meraviglioso, il mare era di un azzurro molto chiaro e limpido, delle volte non si riusciva nemmeno più a distinguere la linea di confine tra il celo e il mare. Era era incredibile come stando in spiaggia non vedevi mai persone tristi, erano tutti felici. Eppure io ero una di quelle poche persone che il mare se lo gode tutto il giorno. La mattina, essendo periodo di vacanza si andava al mare con la famiglia e amici, la sera mia mamma, i miei fratelli e mio papà tornavano a casa mentre io rimanevo sulla spiaggia.
Mi mettevo sopra ad uno scoglio, leggermente più in alto rispetto alla spiaggia stessa, con la mia tovaglia ed il mio maglione, o meglio il suo maglione.
Rimanevo lì, su quello scoglio ad osservare il mare per ore, come adesso.
Seduta, con le braccia tratte sul mio corpo, stretta nel maglione a cui tenevo tanto, sentivo le onde del mare scagliarsi, più pesantemente rispetto ai giorni passati, sulle rocce e sulla spiaggia.
Il tempo non era dei migliori, da lì a poco si sarebbe messo a piovere, ed io non volevo perdermi quello spettacolo. Ci tenevo particolarmente a vedere il mare in tutte le sue sfumature, era come un piccolo obbiettivo che mi ero prefissata, alla quale tenevo particolarmente.
Le giornate in quella maniera scorreva veloci ed io fremevo ogni volta che arrivasse la sera per concedermi quel momento sola con il mare e il cielo. Non sapevo mai cosa potesse riservarmi quel giorno il mare, il che era emozionate, sapevo che sarebbe stato in ogni caso uno spettacolo meraviglioso, ma non sapevo quanto.

Quel giorno il mare poteva non sembrare uno spettacolo, eppure a me appariva lo stesso bellissimo. Il modo in cui era evidente arrabbiato e le sue onde si imbattevano con molto forza sulla spiaggia, ritirandosi dopo indietro per poi imbattersi di nuovo, era come se in quell'istante il mare ed il tempo in generale rispecchiassero il mio stato d'animo e tutto il casino che sapevo di essere.

Non sentivo di stare bene con me stessa in quel periodo e non c'entrava assolutamente nulla il mio aspetto fisico in generale, ma sapevo, sentivo, di non essere la persona che volevo essere. Le decisioni prese, i pensieri, le emozioni non erano più le mie. Avevo capito che qualcosa stava cambiando e non in meglio. Mi stavo iniziando a chiudere in me stessa, lasciando fuori tutti.
Charlotte, da sempre mia migliore amica, cercava di starmi accanto, per quanto la distanza permettesse, eppure era come se non ci fosse.
Nessuno riusciva a farmi liberare di tutto il peso che sentivo dentro.
Anche i miei genitori, per quanto strano potesse essere, si erano accorti che non stavo molto bene. Sapevano che era colpa loro, che per la decisione mia, non voluta, dovetti abbandonare Niall, magari loro ci speravano anche.

A mia mamma non piaceva Niall, sapere il perché era impossibile. Come fa a non piacergli un ragazzo come lui?
Eppure a lei non piaceva, magari era tutto un suo piano per farmi allontanare da lui. Assurdo, ma plausibile infondo.

Quando il mio telefono prese a vibrare spostai la mia attenzione su di esso, piuttosto che su i miei pensieri.
Sul display del telefono c'era il nome di Harry, mi stava chiamando.

"Pronto." Dissi prima ancora di portare il telefono al mio orecchio. Dall'altro capo del telefono sentii alcuni rumori strani, come dei fruscii e alcune voci indistinte.

"Ehi. Ragazzi un'attimo."
Non capivo dove fosse e soprattutto con chi fosse, c'era anche Niall con lui?

"Harry?" Mugugnai il nome del ragazzo all'altro capo del telefono, cercando di attirare la sua attenzione, cosa che ottenni dopo pochi istanti.

"Rue, ehi... Come stai?"
Concentrai la mia attenzioni sul mio telo da mare che stava volando via dalla mia borsa. Mi alzai prontamente e prima che fosse in mare lo presi e lo riporsi meglio nella borsa.
Tornai dopo a sedermi sullo scoglio, tornando alla telefonata.

"Bene. Come vanno le vacanze?" Cercai di posticipare il più possibile la domanda che volevo porgli, per cercare di pensare a come potessi porre la domanda nel modo meno strano possibile.

"Non ho molto tempo. Volevo solo dirti che stiamo per venire a Sydney per delle promozioni." Persi un battito sentendo tali parole. Fui come bloccata, seduta immobile cercavo un significato a quelle parole.
Sarebbero venuti tutti quanti a Sydney? Lo avrei visto ?

"Harry, che vuol dir-" sconvolta cercai di porre al riccio una domanda, per trovare io stessa delle risposte.

"Devo andare Rue, ci vediamo tra qualche ora." Non mi m diede nemmeno il tempo di finire la domanda, che mi interruppe per poi riattaccarmi il telefono in faccia.

E adesso?

S/A
Eccomi di nuovo, oggi non ho nulla da dirci, devo scappare a studiare 🙄
Spero vi piaccia il capitolo 💓

Altri miei social: 👇🏻
Snap: ehiitsmartihere
Tumblr: intrappolatanelmondo
Twitter: bigsupermanhazz

Se volete sapere il mio ask e Instagram chiedete in chat ❤️

Like a mess.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora