7.

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Non sono mai stata il tipo a cui piacciono le favole, da piccola non mi piacevano i cartoni della Disney, i film come Cenerentola non li consideravo nemmeno, troppi dolci e finti per i miei e gusti. L'unico che guardavo e anche ripetutamente era La bella e la bestia, non so il perché ma era diverso da tutti gli altri, non ritenevo potesse essere reale, in realtà la prima volta che lo vidi mi spaventai pure, ma adesso, per qualche strana ragione, sentivo di essere io la bestia della mia storia.
Harry e Louis sembravano, dopo un paio di discussioni, al loro aggio nella mia stanza. Erano seduti per terra e io mi stavo chiedendo perché avessero insistito così tanto per rimanere a casa mia, piuttosto che fare altro. Forse volevano passare del tempo con me, ma sentivo che non fosse solo quello, mi stavano omettendo qualcosa ed avevo paura che fosse qualcosa di molto più grosso di ciò che potevo immaginarmi.
Con le gambe incrociate sul letto sfogliavo le pagine di un libro che avevo comprato un paio di giorni prima. Volevo leggerlo, la trama sembrava interessante, due ragazzi che tutti chiamavano i gemelli condividevano una grande amicizia, che con il passare del tempo divenne molto più di ciò. Iniziai a leggere i primi righi della storia, ma subito mi bloccai, la storia iniziava con un funerale. Troppa tristezza, lo ero già abbastanza io, poi non volevo nemmeno mettermi a piangere davanti a quei due.
"Vorrei solo capire." Annunciò Louis. Capire cosa? Lui e Harry stavano parlando lasciandomi fuori dalla conversazione. Ciò mi fece venire altri dubbi, parlavano di me?
"Capire cosa?" La mia voce risuonò in tutta la stanza. Volevo sapere. Erano strani entrambi, mi stavano chiaramente nascondendo qualcosa e io volevo sapere cosa.
Harry guardò storto Louis prima che lui potesse parlare. Louis non si fece intimidire e parlò.
"Tra te e Niall. Voglio dire, sembra tutto così complicato."
"Più di quanto dovrebbe."
Non era affatto complicato, era tutto molto semplice. Non siamo più nulla io e lui, sono stanca di ripeterlo e di ripetermelo, lo so abbastanza bene, lo sanno anche loro molto bene.
"Non c'è nulla di complicato. È finita." Non spostai mai lo sguardo dal mio libro durante quello scambio di parole. La mia voce uscì dura e sicura, esattamente come me. Mi ero rassegnata, ciò non voleva dire che avessi riposto i miei sentimenti, ma semplicemente dovevo lavorarci su per seppellirli.
La mia risposta sembrò non bastargli però, riprese a parlare, lasciando che nel suo tono risuonasse un po' di rammarico ed anche... rabbia ?
"Ma, insomma, ieri vi siete visti. Deve pur essere successo qualcosa." Non volevo dirglielo, non avrebbe cambiato assolutamente nulla saperlo o forse si sarebbero rassegnati se lo avessero saputo, ad ogni modo non glielo avrei detto, almeno non adesso.
"Perché sei arrabbiato Louis?" Sviai il discorso per puntare l'attenzione su di lui e non su di me, come capitava troppo spesso in quel periodo.
"Ma lo hai visto?"
"È ridotto una merda, Rue." Agghiacciai immediatamente alle sue parole. Loro lo conoscevano, più di quanto lo conoscessi io, loro gli sono stati accanto quando gli ho spezzato il cuore, loro erano lì per lui, guardandolo soffrire.
Io non sapevo cosa dire, era colpa mia, lo sapevo fin troppo bene, ma mi sarei mai potuta scusare e basta? Con loro poi?
Delle scuse non bastavano, non sarebbero mai bastate, solo pensavo che se ne fosse fatto una ragione, che fosse andato avanti.
Leggevo le riviste ed era spesso fotografato con ragazze diverse, in locali diversi, in stati diversi.
Non immaginavo fosse ridotto così male, ma evidentemente mi sbagliavo, Louis non ha motivo di mentirmi.
Harry nonostante fino a quel momento non avesse parlato sapevo benissimo che fosse d'accordo con Louis. Lo vidi quando alzai lo sguardo e il suo era rivolto verso il pavimento. Era triste, lo era per davvero e io non sapevo cosa fare. Volevo solo sperare che tutta questa situazione fosse un brutto sogno, che nulla di ciò fosse vero e che tra un po' mi sarei risvegliata nel mio letto a Cardiff.
"Cosa pensate che possa fare io?"
Ero arrabbiata anche io. Capivo perché Louis lo fosse, ma io cosa potevo farci? Non potevo far nulla. Ed è così fottuttamente brutto quando è così, vedere le persone tue più care soffrire ed essere impotente.
"Parlaci." Questa volta a parlare fu Harry. I suoi occhi si spostato dal pavimento a me. Lo guardai, i suoi occhi sembravano essersi rimpiccioliti, erano lucidi, non volevo vederlo così.
"Per dirgli cosa? Che mi dispiace? Che lo amo? Che stare qui è una merda e che non vorrei essere mai partita?"sospirai.
"Credete che non l'abbia già fatto?"
Lo so, mi stavo accanendo su di loro, che in tutta questa storia cercavano solo di aiutarmi, anzi di aiutarlo, perché io nonostante tutto stavo bene, forse per davvero. Sono più forte, so affrontare meglio le cose, è probabile che ci voglia più tempo di qualche mese per lui, ma io cosa avrei mai potuto fare?
"Devi fare qualcosa! Dobbiamo fare qualcosa!"Louis scattò in piedi portandosi una mano tra i capelli. Sembrava starsi aggirando sempre di più e io non capivo adesso. Perché era così nervoso?
"Louis, non mi vuole più nella sua vita, non posso farci nulla."
Con una piccola voce, per quando la voce di Harry fosse piccola, sussurrò "Ti ama." mentre si alzò in piedi facendo compagnia a Louis.
"Anche io." Risposi convinta.
"Ma l'ho ferito, questo non si può cancellare."
Il mio cuore batteva e sentivo di non sentirmi nuovamente bene. Volevo, mi sarebbe piaciuto, che i due ragazzi davanti a me mi avessero potuto aiutare, gliene sarei stata infinitamente grata, ma come so bene oramai, io non sono fatta per lui.
"Guardami. Ho commesso solo errori fino ad adesso. Come può mai perdonare un disastro come questo?"

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