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Girai l'angolo e per prima cosa notai un'ambulanza e una cerchia di persone che circondavano la barella con sopra una ragazza. Poco più in parte c'erano Andrea e Jennifer che pomiciavano.
Corsi velocemente in contro l'ambulanza e non ci potevo credere,Lottie si era sentita male,così dicono le voci vicine a me. Era pallida,senza forze e aveva gli occhi socchiusi. In quel momento mi scordai completamente di Andrea e mi concentrai solo sulla mia migliore amica. Mi avvicinai a lei e le accarezzai dolcemente la guancia mentre una lacrima rigava il mio viso,lei mi guardò e mi mimò con le labbra un 'è tutto okay'. Tutto okay no,sei su una barella e non so cosa ti stia succedendo. Quand'ero vicino a lei sentivo il suo respito farsi sempre più lento e affannoso,così decisero di portarla urgentemente in ospedale. Le lezioni iniziarono e io andai in classe ancora con gli occhi lucidi. Avevo paura di quello che potesse succederle,non volevo perdere la mia migliore amica. È solo grazie a lei se ora sono felice, quando era morta mamma lei mi era sempre stata vicina e le devo tanto,ora devo stare io vicino a lei e farle vedere che io ci sono,ma sono sicura che lei è forte e ce la può fare. Le prime tre ore non passarono veloce,sembrava un'infinità ma finalmente suonò la campanella della ricreazione.
Tutti andarono alle machinette, fuori a fumare, dal proprio fidanzato o in bagno,ma io rimasi in classe a pensare a Lottie. Nelle prime tre ore non avevo fatto altro che pensare a lei,a quello che potesse avere e le conseguenze che potessero succedere. Chinai la testa e me la presi fra le mani ed iniziai a piangere, ma non era un pianto di dispersione era più di rabbia,paura ansia e nervosismo. Sentì dei passi farsi vicini e subito dopo delle braccia ce mi cingevano la vita e una voce che mi sussurrava un 'tranquilla piccola,lei è forte e ce la farà ,te lo prometto' quella era la voce di Andrea,la riconoscerei fra mille. Poi mi girò e mi asciugò le lacrime con le sue mani per poi abbracciarmi,un abbraccio protettivo. Quando ci scioglemmo l'abbraccio mi diede un casto bacio sulla fronte e una carezza alla mia guancia,ancora bagnata dalle lacrime,e poi se ne andò.
'Ah Andrea,ti dispiacerebbe se oggi non venissi da te,sai,vorrei andare a vedere come sta Lottie' dissi con voce bassa. Lui si avvicinò e mi prede le meni per poi unirle alle sue.
'Certo piccola,solo se ti accompagno anch'io,non voglio lasciarti da sola' mi disse dandomi un bacio dolce sulla giancia; io annui e subito dopo suonò la campanella che segnava la fine della ricreazione. È inutile dire che le ore successive furono noiose e stancanti ma passarono più veloci di quelle precedenti. Appena io e Andrea fummo fuori scuola ci dirigemmo verso casa.
Entrai in casa e spiegai cos'era successo a mamma e così lei decise di andare da Bethany,la mamma di Lottie,per farle un po' di compagnia mentre io e Andrea eravano in ospedale. Quando finii di mangiare andai velocemente a farmi una doccia calda per togliere la tensione,ma senza risultati. Poi andai in camera,mi misi l'intimo, i miei skinny neri,e una felpa larga. Appena fui pronta uscii e contemporaneamente usciva anche Andrea. Andammo in stazione per prendere la corriera che ci portava alla stazione. Durante tutto il tragitto Andrea mi teneva la mano,come per proteggermi e rassicurarmi ma con vani risultati. Appena arrivai all'ospedale chiesi alla signora dove fosse la stanza di Lottie e lei ci accompagnò subito.
Era lì,distesa sul letto con migliaia di fili attaccati. Quando mi vide e le venne automaticamente un sorriso.
'Ehii Benny,vieni qua che ti abbraccio' mi disse sorridente,wow nonostante tutto ha sempre il sorriso stampato.
'Lottie,tesoro cosa ti è sucesso? Mi hai fatto preoccupare' dissi con voce sottile.
'I medici hanno detto che è stato solo un calo di zuccheri e che devo mangiare di più' disse sorridendo.
'Beh allora uno di questi giorni vieni da me che facciamo un bel cenone come li fa mamma così ti rimetti per bene' dissi sorridendo.
'Non vedo l'ora Benny.
Ma dimmi un po' voi due cosa combinate?' disse con un sorrisetto.
'Io...beh..noi' non sapevo cosa dire e diventai rossa come un peperone.
'Siamo amici' disse Andrea.

amici...

Non credeva di innamorarsi,di nuovo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora