capitolo 1

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Lui era il «firsht», il primo giocatore a partecipare e anche il primo che avrebbe perso la sua vita, ma il destino volle che così non fosse. Perfino un fragile ragazzo senza nessun tipo di abilità eccezionale, sia fisica che mentale, puó diventare intoccabile se affiancato da un essere spietato dagli occhi assetati di sangue e bramosia.
Yuno era il nome di quel demone dalle fattezza angeliche: nessuno avrebbe mai potuto immaginare che proprio quell'angelo tanto bello e cordiale avesse invece le sue ali candide, un tempo prive di ogni peccato, incatenate alla terra sporca e al fuoco. Come quando la luna cela una parte della propria immagine alla Terra, così Yuno nascondeva la sua vera natura al mondo.

Vegliavo su Yukiteru da quando il gioco ebbe inizio, nascondendomi nell'ombra. Più passavano i giorni e piú mi accorgevo di quanto i nostri ruoli fossero simili: due osservatori che non potevano fare altro che documentare quello che accadeva attorno a loro. Forse fu proprio questa similitudine che quel giorno decisi non mascherare la mia presenza lasciando che anche tu mi vedessi. Il suo sguardo dubbioso e sorpreso incroció per la volta il mio anche se per solo pochi secondi: in quel momento mi parve come se il mondo attorno a noi si fosse fermato lasciando trasparire le nostre anime. Quella di Yukiteru ricca di insicurezze, delusioni, paure e dolore, ma allo stesso tempo piena di luce e innocenza, mentre la mia non era altro che un guscio vuoto bisognoso di essere riempito da qualcosa e fu proprio allora che scelsi la sua luce per colmare quel vuoto. Una luce dolce e calda che mi rasserenava nel profondo.

Inseguendo quel desiderio cercai di indirizzare Yukiteru sulla strada della salvezza avvertendolo dei pericoli in cui incorreva, sperando che in qualche modo se la sarebbe potuta cavare, e investigando sulle persone che lui riteneva sue amiche, ma quando si partecipa ad un gioco in cui ci si deve uccidere l'un l'altro gli amici sinceri sono ben pochi. Durante il survive game della morte  Yukiteru ha dovuto eliminare molteplice persone, compresi chi riteneva suoi alleati fedeli, ma con colui, anzi, colei di cui avrebbe davvero diffidare ed sbarazzarsi dal primo momento fu mai in grado di farlo. Yuno lo ingannó facendogli credere che tutti coloro che avrebbero perso la vita sarebbero poi risorti una volta che fosse divenuto un dio. Ció gli consentì di portarsi avanti nel gioco senza esitare sul da farsi, ma gli fece perdere di vista il suo vero essere. All'inizio anche io credevo a questa affermazione, ma quando presi coscenza della veritá l'unico pensiero che mi ossessionava era quello di poter avvertire Yukiteru. Un pensiero così forte da permertermi di rimanere in questo mondo abbantanza a lungho da poterlo far scappare dalla grinfie del demone angelico. Avrei messo in palio qualsiasi cosa pur di riuscirci, anche la mia stessa vita. Mi liberai dei fili che manovravano le mie azioni e per la prima volta potei scegliere di mia volontá il mio destino. Fin dall'inizio ero a conoscenza dei rischi. Affrontare Yuno poteva essere un'arma a doppio taglio: ucciderla con il rischio di essere odiato dall'unica persona che dava un senso alla mia esistenza o lasciarla in vita con il rischio che potesse di nuovo ingannare Yuki portandolo inesorabilmente piú vicino alla morte.
Se solo in quell'occasione avessi deciso di ragionare con la testa anzicchè col cuore, probabilmente sarei potuto sopravvivere. Lasciai in vita Yuno anche se ferita e ció determinó la mia fine. Andai da Yukiteru per informarlo sulla verità, ma non volle credermi. Non volevava che tutto ció che aveva fatto, che tutte le persone che aveva ucciso non sarebbe stato in grado di salvarle e dopo pochi minuti arrivó Yuno con il suo sguardo assassino. Era piú che decisa a togliermi di mezzo e per me non ci sarebbero state molte possibilità di sopravvivenza. Non volevo morire nel rimpianto di non aver confessato i miei sentimenti a Yukiteru, non volevo morire senza che il mio unico scopo vitale non gli fosse rivelato. Lui per me era la persona piú importante, l'unica per cui sarei stato felice porre fine alla mia vita e tutto quello che volevo era che lo sapesse. Lo baciai: il suo sguardo incredulo, la sua espressione sorpresa e confusa era quello che i miei occhi rasseganti e colmi di tristezza leggevano in Yukiteru. Un semplice bacio di addio, non mi aspettavo che fosse ricambiato, anzi avevo quasi paura che lo fosse. Se anche Yukiteru avesse provato lo stesso avrei passato i miei ultimi istanti nel rimorso di non avergli aperto prima il mio cuore.
Quel gesto segnó la mia condanna: il demone dagli occhi rossi, la mezza luna insanguinata, mi recise la gola, non abbastanza profondamente da uccidermi in quell'istante, ma sufficiente da concedermi una lenta agonia. Ero nuovamente davanti a un bivio: abbandonarmi, spirando senza essere riuscito a svelare ogni mistero che si celava dietro l'angelo dalle ali carminie o trovarne la soluzione. Mi aggrappai ai ricordi di Yukiteru: il suo modo di fare impacciato, i suoi occhi grandi e profondi, la sua insicurezza che lo rendeva fragile e sensibile, il suo sorriso esile, le sue labbra morbide... No, non potevo arrendermi!

Dopotutto ero stato creato con lo scopo di osservare e documentare. Avevo tutte le informazioni necessarie per ricomporre il puzzle che avrebbe deciso il nuovo dio del mondo.
Due diari, due Yuno, la falsa Yuno, l'analisi della retina, i corpi nascosti nella stanza... La fine del gioco... La nascita del nuovo dio... Un nuovo dio... Un dio venuto dal futuro!

Avevo risolto l'enigma e l'ultima cosa che dovevo fare, prima di spirare, era riferirlo a Yukiteru. Con affanno e aggrappandomi alle macerie sparse attorno a me arrancai nella sua direzione. Il la ferita alla gola sgorgava continuamente sangue facendomi lentamente soccombere nello stesso, il respiro pesante, il rosso davanti alle palpebre e l'ombra della morte sempre più opprimente che aleggiava su di me. Non appena lo intravidi tentai di parlare, ma era come se le parole venissero soffocate: era come se Yuno sapesse fin dall'inizio che l'avrei smascherata. Non potevo demordere, non dovevo; in un modo o nell'altro ci sarei riuscito. Anche quando la mia testa fu tranciata via dal resto del corpo fu proprio la luce di Yukiteru a permettermi di andare avanti e portare a termine la mia ultima volontá e fu proprio quella luce la prima cosa che vidi quando riaprii i miei occhi...

Commenti autrice
Salve a tutti coloro che sono sopravvissuti a questo interminabile capitolo ^·^!
Vincete un biscottino WIII!!
???- Sei felice di avermi fatto morire una seconda volta?
Akise non lamentarti! Meritavano di sapere...
A-COSA?! Che sono morto?
E rinato ;-). Dal prossimo capitolo inizia la love story vera e propria e per chi deciderà di seguirmi arrivederci al prossimo capitoloo ^·^!

I Died For You [AkisexYukiteru]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora