Il ballo era esattamente come se lo aspettava.
Orchestra e lampadari giganti, addobbi costosi e vestiti luccicanti.
Per non parlare della quantità di cibo che usciva ogni pochi minuti dalla cucina, e veniva servito agli ospiti su grandi vassoi d'argento.Ysabel si era, purtroppo, lasciata convincere dalla sorella. Il pianto sommesso di Raine, quando Bel si era rifiutata di accompagnarla, era stata la forma di ricatto più subdola che la sorella avesse mai usato con di lei. Raine sapeva che odiava vederla piangere, per questo era stato così facile convincerla.
Se non altro Ry era bellissima. Splendeva come la sabbia in un giorno di sole.
Aveva indossato un abito color smeraldo della loro madre, che le stava alla perfezione, e i capelli castani erano raccolti in un morbido chignon.
Sembrava proprio una donna, nonostante i suoi recenti sedici anni.
Al contrario, Ysabel aveva varcato la soglia con la sua tuta nera da allenamento. Un pò per comodità, un pò per sfida nei confronti di quell'inutile evento mondano.
Aveva solamente strigato qualche nodo nei suoi folti capelli biondo cenere, ma per il resto si sentiva a posto con sé stessa.
Non erano della stessa opinione quelle donne che, notandola, l'avevano squadrata disgustate durante il suo ingresso trionfale.
Disgustate sia per l'abbigliamento poco consono all'occasione, sia per come invece era stato apprezzato dai loro accompagnatori, che non avevano mancato di osservare neanche una curva del corpo di Ysabel.Mentre la sorella scorrazzava per la sala con l'amica Lexi, Ysabel se ne stava a braccia conserte dietro una colonna.
L'obiettivo era non farsi notare, ma nel frattempo riuscire a osservare gli altri. Da lì poteva vedere ogni angolo della sala.
Un particolare infatti risvegliò la sua attenzione. Un movimento familiare.
Suo padre si trovava nel primo palchetto in alto a destra, ed era intento a parlare animatamente con un uomo.
Non lo aveva mai visto, ma presumeva fosse molto ricco, a giudicare dalla stoffa dell'abito.
Vide l'uomo fare un movimento secco e infilare una bustina di velluto nel mantello di suo padre, che non perse tempo e la fece sparire.
Se non fosse stata lei, probabilmente non avrebbe colto la smorfia che suo padre fece subito dopo, forse per il contatto della propria mano con la bustina.
Entrambi si dileguarono in un batter d'occhio.
Sapeva che c'era qualcosa di strano. Lo sapeva da tempo, per la verità.
Prima di tutto, da che ne aveva memoria, L'Unsinkable sostava solamente un mese all'anno a Magna Lux, con l'unico scopo di rifornirsi per l'anno a venire.
Quell'anno era già la terza volta, a distanza di tre/quattro mesi l'una dall'altra.
Qualunque cosa suo padre stesse combinando, Ysabel era certa che l'uomo col cappotto di cuoio di pochi istanti prima c'entrasse qualcosa.
E non era un buon segno.
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Tales of pirates- Il patto (BLOCCATA)
FantasyDedico questo racconto a un mio amico che è venuto a mancare qualche giorno fa, che per casualità ha il nome del protagonista maschile di questa storia(senza la S finale). Ti voglio bene Eli, mi dispiace solo di non avertelo potuto dire in tempo. [B...