Un raggio di luce batteva di striscio sulla finestra, dando ben poca illuminazione alla stanza. Ma nel complesso non era male: Quadri di ogni epoca erano appesi alle quattro pareti, mentre il pavimento era occupato da tanti piccoli tappeti, colorati e intrecciati alla perfezione.
Elias era lì da venti minuti, seduto su una poltrona, ad aspettare suo padre. Si chiedeva se prima o poi sarebbe arrivato.
Un ometto calvo entrò in quel momento da una porta sulla destra: -Mi scusi- si schiarì la voce -Suo padre mi ha mandato a dire di aver avuto un imprevisto. La aspetta domani a pranzo- e senza attendere una risposta, se ne andò silenziosamente come era entrato.
Gli venne da ridere.
Come aveva potuto credere di riuscire a vederlo oggi?
Era ovvio che aveva di meglio da fare, che incontrare il proprio figlio dopo vent'anni.Uscì di lì e scese le scale, saltando gli scalini di due in due. Lo faceva fin da ragazzino, e in quel momento ricordare qualcosa della propria infanzia gli era di gran conforto.
Si accorse della musica solo quando aveva già imboccato il corridoio sbagliato.
Dopo qualche altro passo si ritrovò di fronte a un salone enorme, con un soffitto molto alto, da cui scendevano numerosi lampadari di cristallo.
La pista era ghermita di gente, vestita in modi assurdi: Come l'enorme cappello a forma di drago, con tanto di fiamme, che una signora non riusciva a tenere in equilibrio sulla testa.
La musica era piacevole e le coppie si facevano trasportare da quel dolce suono.
-Mi perdoni, sa per caso dove si trova la toilette?-
Un forte odore di rose gli invase le narici. Si girò e si trovò davanti una ragazza tutta in viola (dal trucco alle scarpe), che lo fissava con due occhi da cerbiatto.
-No, non ne so nulla-
Non voleva essere scortese, ma distolse lo sguardo per farle capire di non essere dell'umore per fare conversazione.
Un'altra giovane le si affiancò. Era in arancione.
"A fine serata avrò davanti l'intero arcobaleno", pensò frustrato.
-Da dove viene?- chiese Arancione, con una vocetta oltremodo squillante.
-Lei è troppo carino per essere di una colonia secondaria. È di qui, non è vero?- Chiese Azzurra.
"E lei da dov'è spuntata fuori?"
-Secondo me è un uomo di corte- affermò convinta Verde.
-No, sono un pirata-
Uno sbigottimento e un disagio generale ricoprì i loro visi, e un istante dopo si ritrovò di nuovo solo.
Funzionava sempre.Per non rischiare di essere di nuovo importunato, alzò il cappuccio e si nascose dietro una colonna.
Ma il posto era già occupato, da una ragazza.
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Tales of pirates- Il patto (BLOCCATA)
FantasyDedico questo racconto a un mio amico che è venuto a mancare qualche giorno fa, che per casualità ha il nome del protagonista maschile di questa storia(senza la S finale). Ti voglio bene Eli, mi dispiace solo di non avertelo potuto dire in tempo. [B...