Capitolo 1.

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HARRY'S POV

E' sempre bello ritornare nel posto dove si è nati e cresciuti, dopo tanto tempo.

Holmes Chapel non è cambiata di una virgola, pur essendo passati ben 10 anni, da quando me ne sono andato, per lavoro.

Quel lavoro, lo avevo considerato come l'opportunità che cercavo da tutta una vita. Un modo per mettere in pratica tutti gli insegnamenti appresi al college.

E invece, si è rivelato un vero e proprio buco nell'acqua.

Fin da quando ero ragazzo, sognavo di entrare a far parte del mondo dell'editoria e quando, mi chiamarono per un posto in una delle più rinomate editorie di New York,accettai senza pensarci due volte.

Per un ragazzo che studia letteratura e che scrive, o almeno ci prova, una storia per bambini, pubblicare un libro sarebbe il sogno di una vita.

Quindi, a soli 18 anni, ho lasciato tutto e tutti, compresa lei, e mi sono trasferito a New York, ripartendo completamente da zero.

Continuavo a ripetermi che era l'occasione che aspettavo da tutta una vita ma, non fu proprio così.

Quello che pensavo fosse il mio sogno, in realtà era il sogno divenuto realtà, di qualcun altro.

Ero semplicemente un assistente. Un semplice e fottutissimo assistente di una donna, apparentemente viziata, a cui era stata offerta la possibilità di pubblicare un libro che, a dire la verità, era banale e scontato.

E per di più, mi trattava da schifo.

Avete presente una pezza da piedi? Peggio.

Quindi, posso dire di aver visto sfumare il mio sogno davanti agli occhi. Se non fosse stato per Sally, me ne sarei andato via dopo un mese.

Sally è la mia attuale moglie, che mi ha fatto sentire a mio agio li dentro, nonostante le continue umiliazioni da parte di quella donna e i compiti inutili che mi affidava, giusto per farmi passare il tempo.

Ma dopo 10 anni, ho deciso di licenziarmi da quella gabbia di matti, e trasferirmi con Sally qui, ad Holmes Chapel. Un ritorno alle origini, se così si può chiamare.

Siamo appena scesi dall'aereo e stiamo aspettando di ritirare i nostri bagagli, cosicchè possiamo chiamare un taxi, che ci condurrà fino a casa nostra.

"Taxi!" urlo, alzando anche il braccio, per fare in modo di essere notato. Un taxi nero si ferma davanti a noi e l'autista scende, aprendoci il bagagliaio e aiutandoci con le valigie. Dopo aver finito, entriamo nel piccolo veicolo, richiudendo le portiere e lasciando fuori il freddo torrido inglese.

Finalmente sono a casa.

L'america può essere bella quanto volete, ma per me, l'Inghilterra rimane il mio posto preferito.

"Dove vi porto?"chiede l'autista, sfregandosi le mani, cercando di riscaldarle.

"Canterbury street, 49." risponde Sally, prendendomi la mano e stringendomela leggermente. Le sorrido, lasciandole un buffetto sul naso.

"Vedrai che ti troverai bene qui ad Holmes Chapel, piccola"

"Se ci sei tu, sto sempre bene" mi sorride, appoggiando la testa sulla mia spalla. Circondo il suo busto con il braccio, aspettando di arrivare finalmente a casa.

***

"Sono 30 sterline, signori"

Paghiamo il taxista e lo ringraziamo, per poi vederlo ripartire. Prendiamo due valigie a testa ed entriamo nella bellissima casa di fronte a noi.

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