- Sì, ma... Cioè l'amore non è una cosa che si può mica controllare! - esclamò una ragazza, sporgendo il busto verso il ragazzo alto di fronte a lei. Aveva la camicia della divisa ben sbottonata quel tanto che le permetteva di mostrare il decoltè prosperoso. - E quindi chissene frega delle regole, l'importante è non farsi beccare, no? -Il ragazzo di fronte a quel gruppetto succinto e provocante si grattò imbarazzato la testa, senza sapere che quel movimento lo faceva sembrare ancora più bello. Il sole disegnava un aureola d'oro sui suoi capelli chiari, mentre lui balbettava, imbarazzato:
- Ah... Be', a dir il vero...
Ma fu salvato dal continuare da una voce gentile e dolce:
- Ehi Arthur! Vai alla riunione del Comitato per la Morale Pubblica? Se vuoi ci andiamo insieme!
Alice si materializzò al suo fianco con un sorriso gentile sul bel viso chiaro, mentre i capelli neri le scivolavano ai lati delle guance.
- Alice! - la voce del ragazzo era evidentemente sollevata - Con permesso, scusatemi ma devo proprio andare... -
- Il Presidente non può fare tardi! - Scherzò la ragazza, mentre si allontanavano.
- Eh già... Dai, andiamo!- annuì Arthur, imboccando un vialetto alberato verso la sede centrale.
Alice si voltò a osservare il gruppo di ragazze squadrarla dall'alto in basso. Sapeva che erano del Corso A e sapeva cosa si stessero dicendo, parlavano di lei.
Quella del Corso B entrata con il massimo dei voti, che seguiva come un cagnolino ogni movimento di Arthur Jacques. Dicevano che una come lei per quanto si sforzasse non ne sarebbe mai stata all'altezza.
Alice sorrise tra sé e sé.
Erano solo invidiose. Arthur era il suo Principe Bianco da quando erano bambini, ed era sempre stato attento e premuroso con lei. Non si sarebbe mai interessato a ragazze come quelle.
Mentre lei si sforzava di essere perfetta, di apparire al momento giusto, misurava le parole, sapeva come parlargli.
Sì, poteva sembrare un'astuta e diabolica calcolatrice. Ma la verità era che voleva che lui si accorgesse di lei, che l'amasse, e per farlo doveva essere la sua principessa.
- Alice, tutto bene?- Le chiese preoccupato per il suo mutismo. Gli sembrava sopra pensiero e voleva poterla aiutare.
- Sì, sì... È solo che... - mormorò, con un sorriso timido e dispiaciuto - Stavo pensando che... Prima stavi parlando con quelle ragazze e forse ti ho interrotto...-
- No, tranquilla! In realtà mi hai salvato... A dir la verità le ragazze del Corso A mi fanno sentire sempre a disagio, spesso mi fermano per parlarmi delle regole che vietano le relazioni amorose e... Non so cosa dire. Insomma non mi sembrano poi così gravi, no?
Alice ridacchiò annuendo alla sua affermazione. Arthur era proprio ingenuo a volte, così dolcemente ingenuo. Non aveva capito che quella tipa ci stava provando con lui... E Alice lo adorava per questo.
Era diverso da tutti.
- Sai, Alice, non devi dare retta a quello che dicono in giro...- sospirò, pensando che Alice fosse turbata per quello che anche lui probabilmente aveva sentito dire da quelle streghe - Io so che sei una brava ragazza e sono felice di averti accanto in questa scuola, devi solo essere più sicura di te stessa. E poi non capisco perché continuino a far girare in giro voci su di noi... Tutti ormai dovrebbero sapere che siamo amici da quando eravamo piccoli.-
Alice annuì, titubante.
Dentro di sé continuava a sperare. Non avrebbe mai lasciato il suo Arthur tra le grinfie di qualche ragazza ricca e non intellettualmente all'altezza di lui. Prima o poi sarebbe riuscita a fargli aprire gli occhi. Lei non era più solo la bambina dalle ginocchia sbucciate, era una ragazza ormai.Fece per aprire bocca, voleva invitarlo a uscire innocentemente, ma fu interrotta da un suono. Il rumore di una finestra che andava in frantumi.
I vetri si riversarono nel cortile in tante piccole schegge. Arthur si posizionò davanti ad Alice per farle scudo, per poi alzare la testa.
- PRESIDENTE! Presidente! Che guaio!- esclamò un ragazzo precipitandosi verso di loro trafelato - Si tratta di Sean Rousseau, ha dato di nuovo di matto! Anche le sezioni del Corso A sono sottosopra!
- Va bene, arrivo subito! Alice, vai via di qui è pericoloso. Anzi, vai direttamente in classe, sarai più al sicuro!- Le accarezzò la testa, prima di correre via.
Alice strinse i pugni, irritata.
Per colpa di quel Sean Rousseau il tempo che avevano a disposizione lei e Arthur era sempre troppo poco e diminuiva sempre più. Non ce la faceva più a sopportare di essere trascurata per le bravate di quel combinaguai.Quella storia doveva finire in quell'istante.
E per questo motivo Alice decise di entrare lo stesso nell'edificio per seguire Arthur, non sapendo che quella scelta avrebbe scombussolato per sempre tutti i suoi progetti futuri...
STAI LEGGENDO
Don't Love Me, but Kiss Me Hard
RomanceL'Accademia Rousseau Loquis è una delle scuole più prestigiose di Francia, accoglie studenti da tutto il mondo. Ci sono diversi corsi di musica, arte, sport e materie potenziate che gli studenti di questa prestigiosa scuola possono frequentare. C'è...