Capitolo 1
Eccomi qua, in una stanza vuota. Che faccio qua? Ballo... è la mia vita e non posso permettermi di andare in una vera 'palestra'.
La mia famiglia non è molto ricca, mio padre lavora in un bar e il suo stipendio non è poi granché! Mentre mia madre è morta quando avevo 7 anni durante un suo spettacolo, le era caduto un faro della luce addosso.
É stata lei a trasmettermi la passione per la danza. Mi ha chiamata Virginia perché la sua ballerina preferita si chiamava in questo modo.
Prima di morire mi aveva detto:<<Tu diventerai la migliore ballerina del mondo e dovrai trasmettere a tutti il tuo amore>> ma io non credo all'amore perché da ragazzina, più o meno 16 anni, stavo con un ragazzo, Marco ormai da 2 anni. Ci eravamo conosciuti alle elementari, poi siamo diventati migliori amici e alla fine ci siamo fidanzati, ma per San Valentino andai da lui per fargli una sorpresa e lo trovai a letto con una troia.
E anche se ormai sono passati 3 anni, da quel giorno non credetti più all'amore e la festa di San Valentino la trovo stupida. Quella troia era la mia migliore amica Taylor. Con lei mi conoscevo dai tempi dell'asilo. Abbiamo passato insieme tante cazzate, ma un giorno conoscendo ragazzi più grandi di lei cambiò. Lei era la ragazza perfetta, bionda con gli occhi azzurri invece adesso è una drogata.
Scotolo la testa per scacciare i brutti pensieri e tornare alla danza, ora passo un po' al classico.
É il mio genere preferito, era anche di mamma. Quando metto le scarpette da danza per salirci, poi con le punte, mi passa sempre per la mente mamma, mi sembra di essere lei. In fondo papà dice sempre che ci assomiglio un sacco.Io ho gli occhi color cioccolato e i capelli biondo cenere con colpi di sole, come lei. Sono bassina e magra e non mi piaccio. Vorrei assomigliare alla troia. Io non sono una ragazza forte come a mia mamma ed è una cosa che odio più di tutti.
Non ho molti amici, anzi, non né ho proprio ed è spesso difficile farmeli.
I miei cugini dicono che sono molto allegra e che è strano che una come me non è ancora riuscita a farsi degli amici, ma non è colpa mia!
Le uniche cose che mi capiscono e mi mettono di buon umore sono: la danza e la musica.
Mi manca mia mamma, i nostri giochi, i nostri abbracci davanti alla stufa, ballare insieme fin quando non ci stancavamo... Mi manca tanto. Da quando se ne è andata mio padre non è più lo stesso, ed è cambiato in peggio, adesso lavora tutto il giorno e non ha più tempo per me.
Ora vado a rilassarmi sotto la doccia è da circa due ore che ballo in interrottamente e sono leggermente stanca e sudata.
Sotto questo getto d'acqua calda i miei muscoli si stanno rilassando e mi sono accorta che dovrei andare a sistemare i capelli, ho le doppie punte. Come sempre uso i prodotti che costano davvero poco e ovviamente acqua fredda. Non so come posso vivere ancora in questa situazione, mi sono stancata. Mia zia anziana mi ha chiesto di vivere con lei, ma non posso lasciare mio padre da solo e la mia stanza da ballo. Lo so, vivrei meglio ma non posso. So che posso fare, lavorare in un qualsiasi posto, ma chi mi prenderebbe? Non so fare niente apparte ballare.
Dovrei comunque provarci! Potrei cercare un ristorante o un locale dove potrei ballare, boh.
Esco dalla doccia avvolta dai miei pensieri, avvolgendo i miei capelli in un asciugamano per farli asciugare quasi tutti, per poi usare pochi minuti il phone. Non possiamo usare molto l'elettricità, infatti non ho nemmeno un telefono, già è tanto che sono riuscita a finire gli studi scolastici.Che ore sono? Sono le 20:30. Guardo fuori, piove. Magnifico! Non posso andare a mangiare fuori. Beh, allora metto il pigiama e vedo cosa c'è in frigo.
È vuoto, ci sono solo delle uova che fanno le galline di mia zia. Come ogni sera mi preparo 2 uova fritte per me. Sento la porta aprirsi ed è mio padre che è tutto bagnato.
Io:<<Papà stai bene?>>
P:<<Si. Cucina anche per me>> ecco cosa significa che è cambiato. Prima era dolce ora non più. Prendo altre due uova, le sbatto contro la padella ed esce il tuorlo senza bucce. Poco dopo le uova sono pronte, apparecchio e vedo papà venire verso la cucina con addosso il pigiama. Per tutta la cena non spiccica parola al trettanto io.
Mentre lavo i piatti, papà si va a stendere un po' sul divano.<<Ahi! Stupido coltello!>> si, mi sono tagliata.
<<Virginia che hai combinato ora?>> mi chiede quasi arrabbiato. Ma non è colpa mia se mi sono tagliata io mica volevo!
<<Per sbaglio mi sono tagliata.>>
<<Sta più attenta la prossima volta!>>
Perché mi deve trattare così? Se era qualcun altro mi avrebbe aiutato a disinfettarlo e fare qualcosa, invece lui se ne sta coricato sul divano come se niente fosse. Corro in camera mia piangendo.
Ecco cos'è la mia vita, fa tutto schifo!
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È la mia prima storia che pubblico, spero che vi piaccia.
Creata con: Claratilovva
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Un Amore Imperfetto
FanfictionLei, Virginia Tomarchio, una ragazza di 19 anni, con gli occhi color marrone e i capelli di un biondo cenere. Ha fin da piccola vissuto una vita difficile, tra la morte di sua madre, le delusioni di suo cugino e soprattutto un amore sbagliato. Riusc...