IL VIAGGIO.

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La musica era tutto ciò che dava sicurezza a Michael, era tutto ciò che avrebbe voluto essere. Musica, la sua musica.
Pensandoci bene non gli dispiaceva del tutto essere a Londra, la città degli artisti, il luogo in cui lui avrebbe potuto esprimersi per quello che è. Iniziò tutto per caso, quando i ragazzi che erano soliti recargli dolore decisero di fargli uno scherzo, uno dei tanti; essendo Mika un ragazzo molto inibito e a parere dei suoi compagni di classe incapace di esprimersi in qualunque cosa, per ridicolizzarlo, l'avevano trascinato con l'inganno ad una festa, in cui o avrebbe cantato o l'avrebbero fatto ubriacare. Lui non voleva bere, non l'aveva mai fatto e sapeva che sarebbe stato un errore farlo. Così, intimorito dagli occhi che gli puntavano addosso, si avvicinò al microfono e quasi sussurrando incominciò a cantare una canzone ai tempi in voga: "Killing me softly" dei The Fugees.


Il ritmo si fece incalzate e il suo cuore cominciò a battere, sempre di più, ancora più forte. Chiuse gli occhi e iniziò a fregarsene di chi aveva davanti. Aveva cantato di fronte ai suoi maltrattatori e l'aveva fatto stupendamente. Mentre cantava sentì corrergli un brivido caldo di paura mista a stupore lungo tutto il corpo. Alzò le palpebre e vide incredulo che i presenti al party gli stavano applaudendo. Scorse anche le facce dei suoi bulli, erano scioccate e allo stesso tempo sconcertate. Aveva provato emozioni indescrivibili e così capì che quello era il suo posto, il palco infatti sarebbe divenuto il suo unico rifugio. Corse da sua madre e gli disse che avrebbe voluto prendere lezioni di canto e di pianoforte. A questo strumento, però, si era già affezionato. Fin da quando era piccolo, infatti, si divertiva a comporre melodie distraendo le sue sorelle maggiori siccome anche Yasmine e Paloma suonavano. Joannie non capendo e ne comprendendo l'improvviso desiderio del figlio decise comunque di iscriverlo ad una delle più prestigiose scuole di musica parigine. Fu li che conobbe Cecelia.


L'aereo atterrò con mezz'ora di ritardo all'aereoporto Heathrow di Londra. Era il posto più affollato che Michael avesse mai visto in via sua, ma nonostante questo, sebbene non subito e in modo molto confusionale anche le loro valigie arrivarono. Controllarono di aver preso tutto e si diressero verso l'uscita. La piccola Zuleika non resistette, però, a fermarsi ad ogni vetrina allestita di vestiti alla moda. Anche lei sapeva già che da grande avrebbe fatto la stilista, ne era certa. Una volta usciti Joannie si affrettò a chiamare un taxi, era stanca morta e non vedeva l'ora di stendersi sul letto non appena avesse finito di riordinare la casa che aveva comprato con suo marito qualche mese prima. Avrebbe voluto tantissimo che ci fosse anche lui ad inaugurarla. La macchina nera, il tipico taxi londinese, arrivò. I Penniman si sistemarono in macchina e si diressero verso la nuova casa. A Mika scese una piccola lacrima, ma se l'asciugò prima che qualcuno potesse vederlo; quel dannato viaggio gli ricordava troppo quello che avevano compiuto poche ore prima. Dalla vecchia casa all'aereoporto; dall'aereoporto alla sua nuova vita. 


Londra era stracolma di artisti di strada, c'erano musicisti, band e circensi. Purtroppo li videro solo di sfuggita dal finestrino della macchina e non riuscirono nemmeno a sentirli. Gli sarebbe piaciuto molto ascoltarli, tutta la famiglia era appassionata di musica e Mika avrebbe voluto trovarsi al loro posto, a cantare per la gente che si accostava incuriosita. Il piccolo libanese rimase davvero colpito da quella città nonostante non l'avesse nemmeno visitata. Era sempre più felice di essersi trasferito e la mancanza della sua vecchia abitazione si stava via via affievolendo. Passarono davanti a Buckingham Palace, a Kensington Palace per poi fermarsi in una via vicino al London eye.   


Scesero dalla vettura e si ritrovarono davanti a una piccola villetta color mattone. Aveva un giardino spazioso, ma mai come quello della casa a Parigi. Anche gli interni erano molto confortevoli, c'erano solamente delle piccole modifiche da apportare. Nel piano di sopra avrebbero alloggiato la notte, infatti erano presenti solamente due bagni e le quattro camere da letto: la camera matrimoniale destinata a Joannie e al papà di Mika, la camera lilla e presto tappezzata di poster di Yasmine e Paloma, la stanza dalle pareti indaco di Zuleika e infine la stanza dalle sfumature blu di Mika e Fortunè. Nel piano di sotto, invece, erano presenti un altro bagno, la cucina abitabile, il soggiorno e un piccolo studio che utilizzarono come ripostiglio. Cominciarono tutti a disfare le valigie e Mika nella sua, nascosta dalle maglie coloratissime che erano contenute al suo interno, trovò un testo che Cecelia aveva scritto per lui così si affrettò a trovargli una melodia. Yasmine, invece, all'interno del suo bagaglio trovò una collana spezzata a forma di cuore e un bigliettino: <<Ciao Yasmine, ti scrivo questo inutile biglietto per dirti che ti amo e ti allego questa collana con incisa la mia iniziale per farti ricordare di me. - Morgan>>. 

L'amour fait ce qu'il veutDove le storie prendono vita. Scoprilo ora