La mattina seguente Mika si svegliò in pessimo stato, dormì circa un'ora, forse. Tra i pensieri cupi e gl'incubi che lo perseguitarono durante tutta la durata della notte non era riuscito a chiudere occhio. Quando si alzò, prima di fare colazione, andò in bagno e si fece una doccia fredda, per cercare di migliorare l'umore della giornata; poi si diresse alla mensa, dove si accorse della presenza di Luna e si sedette vicino a lei con la quale parlò del più e del meno. Intanto si avvicinò anche Christian e si unì alla conversazione. La ragazza continuava a fissare Andreas e, probabilmente senza nemmeno accorgersene, non smetteva di ripetere quanto fosse "figo" e i due ragazzi non potevano darle torto. In effetti era un bellissimo ragazzo. I tatuaggi facevano risaltare i suoi muscoli, ma era il suo modo strafottente che faceva cadere ai suoi piedi le ragazze. Si fecero le 7.30 e affrettandosi per non perdere nemmeno un secondo di lezione, finirono di mangiare il croissant al cioccolato.
Alle 8.00, puntuali, si presentarono davanti alla porta della propria classe ed entrarono trovandosi davanti una donna esile e di qualche annetto più vecchia della professoressa di inglese, anche se li portava decisamente meglio. I capelli color grigio curato la rendevano affascinante e rassicurante, come una di quelle nonnine che ti regalano sempre caramelle. Si chiamava Smith, professoressa Smith; insegnava scienze. Appena entrò salutò i ragazzi e li fece accomodare con un gesto umile e gentile, poi posò delicatamente i suoi libri sul banco e iniziò a presentarsi. "Sono la vostra insegnate di scienze e mi chiamo Melissa Smith. Cercherò di starvi il più vicino possibile durante il vostro percorso di studi. Spero di fare un bel lavoro con ognuno di voi. Ma ora coraggio, venite alla lavagna e presentatevi." - disse lei con il sorriso costantemente stampato sul volto. Aveva un accento e un modo di parlare bizzarro, probabilmente non era inglese, forse veniva dall'Irlanda. Dopo il solito giro di presentazioni iniziò la spiegazione, che durò soltanto per un quarto d'ora. Non assegnò nemmeno dei compiti per l'indomani, ma si affrettò a salutare i suoi alunni e a dirigersi nell'aula in cui avrebbe avuto lezione l'ora successiva.
Durante il cambio d'ora tutti ripassarono inglese, che avrebbero avuto successivamente, perché la Cooper decise di interrogare già il secondo giorno di scuola. Quando arrivò cadde un silenzio assordante nell'aula; se un attimo prima la classe era in preda a schizzi isterici quello successivo era completamente muta, come se avesse perso l'uso della parola. Con voce severa misto ad arroganza fece sedere gli allievi e prese il registro per fare l'appello e scegliere chi sarebbe stato il fortunato interrogato. Forse è proprio a causa dell'ansia che non permetteva a Mika di pensare di poter sostenere un'interrogazione che si sentiva che sarebbe stato lui il prediletto e infatti fu esattamente così. Si dovette alzare in piedi e con il sostegno dei suoi compagni iniziò a leggere un brano tratto dal suo libro di testo e nonostante si fosse preparato con l'aiuto di Christian tutto il giorno precedente, la mente gli si offuscò. Già da qualche tempo si era reso conto della sua incapacità a gestire la preoccupazione e dalla sua partenza da Parigi e da quella del padre per andare in missione, in questi momenti di panico non riusciva a leggere, nemmeno nella sua lingua. Le lettere, infatti, secondo la sua mente, si spostavano ed era come se il foglio fosse una pista da ballo su cui le lettere interscambiandosi sembravano ballare uno dei più famosi valzer di Strauss.
La professoressa lo interruppe più volte, con scarsi risultati, anzi, più lo fermava e più le lettere ballavano mettendoci più passione e con una melodia che si faceva sempre più incalzante ad ogni richiamo. Fu così che il primo voto dell'anno fu un bellissimo quattro, ma ovviamente non potevamo mancare i rimproveri: "Non mi interessa che tu sia francese o libanese, non hai scuse per non studiare la mia materia!" - sbraitò lei e ogni prova di difesa da parte di Michael veniva ribattuta con urli più forti e più forti ancora. Ma finalmente quell'ora finì e dopo aver scritto i compiti sul diario poterono fare l'intervallo. Luna non perse occasione per parlare con Andreas il quale, intanto, squadrava Mika dalla testa ai piedi, con espressione minacciosa. Ebbero ancora tre ore di musica e poi finalmente poterono andare in mensa per pranzare. Quel giorno il menù offriva pasta al burro e un secondo di insalata e pomodori con salsiccia ai ferri. L'interrogato non toccò cibo, Luna prese sono l'insalata, mentre il loro amico, evidentemente affamato, prese tutto ciò che veniva distribuito.
Penniman confidò il suo piccolo segreto ai due ragazzi, i quali pensarono subito a un disturbo psicologico legato all'ansia di dover fare tutto perfettamente e gli rassicurarono che tutto ciò sarebbe passato. La ragazza, invece, raccontò che Andreas le aveva chiesto di uscire e che lei aveva intenzione di accettare, ma che voleva l'approvazione dei due sui compagni. Ovviamente la risposta di Mika fu un no categorico, ma la risposta dell'altro decise Luna ad acconsentire la proposta. Il pomeriggio le aspettava una chiacchierata al bar e una passeggiata lungo il fiume Tamigi. Con un po' di fortuna l'avrebbe portata anche sul London eyes. La giornata della vittima della cotta della ragazza, invece, continuò di male in peggio. Per tutto il resto del giorno rimase in camera solo con Christian, al quale parlò dell'avvenimento accaduto il giorno precedente. Chiamò inoltre sua mamma per raccontarle del suo problema e lei rispose che l'avrebbe portato da uno psicologo.
Così arrivò il venerdì sera e finalmente la prima settimana di scuola finì. Alla famigerata serata romantica di Andreas e Luna ne seguirono altre: cene a lume di candela, passeggiate lungo il fiume di notte, visite alle regge più sfarzose della città, ma tanti erano i gesti dolci riservati unicamente alla ragazza, tanti erano quelli violenti riservati al ragazzo, il quale minacciato dal bullo non aveva il coraggio di raccontare questi episodi all'amica, forse anche perché temeva di essere frainteso e aveva paura di rovinare la loro "storia", procurandosi anche un'altra scusa per essere picchiato. Alle 17.45 dell'ultimo giorno della settimana il pullman arrivò. Christian fece un tratto di strada con il suo amico e poi scese, mentre Mika proseguì fino a casa. Trovò tutti i suoi fratelli e sua madre ad aspettarlo e fu felicissimo di questo. Dopo aver riabbracciato tutti, nemmeno fossero passati secoli, andò a farsi un bagno caldo e infine raggiunse la sua famiglia a tavola. Il ragazzo raccontò delle sue prime avventure, delle sue amicizie e di come si trovava in generale; tutti furono molto felici di ascoltarlo.
Lo studente parlò anche della Cooper, nonostante ogni volta che la nominava o sentiva pronunciare il suo nome si irrigidiva e gli venivano i brividi. Ascoltando questo a Joannie venne in mente di dare al figlio la, secondo lei, bella notizia: avrebbe frequentato, con quattro sedute al mese, una psicologa gratuita, che offriva la scuola. Anche se Joannie sapeva già che cosa avesse il figlio, decise di farlo parlare con un professionista, forse semplicemente perché non voleva arrendersi alla realtà. La prima seduta sarebbe stata il lunedì successivo, alle 14.15 nell'aula vicino all'infermeria. Michael, però, non aveva la minima intenzione di frequentare lo strizza cervelli, non voleva parlare dei suoi problemi, dei suoi sentimenti o quant'altro. L'unica con parlava di questi argomenti era Cecelia, che gli mancava davvero tanto. Dopo la cena, lui e la sua famiglia rimasero a guardare un po' di televisione e poi dopo una mezzoretta si recarono in camera da letto. Mika fece il punto della situazione riguardo la sua prima settimana e su quella successiva: doveva scoprire l'entità del ciondolo, trovare una soluzione per non andare dallo specialista e soprattutto capire cos'era quella sensazione che provava vedendo Luna e Andreas insieme.
*NOTE D'AUTRICE*
Buonaseraah, come va? Io abbastanza bene dai, sono solamente stanchissima a causa della scuola, che oltretutto mi fa aggiornare il capitolo ogni morte di papa.
Mi dispiace davvero tanto non aver pubblicato prima, spero che continuerete comunque a leggere la storia.
Fatemi sapere cosa ne pensate in un commento, per me è molto importante, anche perché non è che mi convinca poi così tanto questo capitolo ...
Comunque se vi piace mettete la stellina carina e boh, non so che altro dire.
Io ovviamente pubblico sempre ad orari indecenti eh ahah
Vi voglio bene, scusatemi ancora. <3
Vi. (:
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L'amour fait ce qu'il veut
FanficL'amour fait ce qu'il veut, ovvero "l'amore fa quello che vuole". Forse è proprio questo il fabula docet della storia. Come dal titolo si può intuire è una fanfiction su Mika. Su Mika e Andy. Due ragazzi cosí diversi uniti dalla sola voglia di amar...