CAPITOLO 1

374 13 0
                                    

CAPITOLO 1

Quella mattina, nel riformatorio avevo sentito una strana vibrazione, come se tutti avessero capito che me ne sai andata.

E' difficile lasciare la propria casa sapendo che ci hai vissuto più di chiunque altro, quella con le mura grigie, con qualche spruzzo di sangue qua e là e le continue urla e colpi nel muro.

Vidi Brad nella sua cella, le maniche della camicia arrotolata, i capelli corti, chinato su un foglio di carta, cercando di dar vita ai suoi pensieri.

Non lo interruppi, camminai oltre, guardai anche nella cella di Cloe e Mark, i due gemelli dai capelli rossi, ma non c'erano. Passai anche quella fino ad arrivare all'ultima porta in fondo.

La spinsi senza esitazione, rimasi lì a guardare quella piccola stanza con le mura spoglie e una finestra che la illuminava. Dietro la scrivania c'era una donna con i capelli biondi, lasciati lisci dietro le sue spalle, con quei occhi cosi familiari, che mi guardavano.

-"Art .."- Mormorò, alzandosi.

Non mi aspettava.

-"Avevo bisogno di chiarirmi le idee .."- Dissi, sedendomi sulla piccola poltrona.

Lei mi sorrise. -"Di cosa vuoi parlarmi ?"-

Restai in silenzio. Avevo odiato quella stanza fino a diventare indispensabile. C'era ancora una piccola crepa, sul muro, di quando avevo scagliato un pugno così violento e la signora Breeland mi aveva vista piangere per la prima volta.

-"Perche mi ha aiutata, sapendo dall'inizio che non le avrei dato nessuna soddisfazione ?"-

-"Tu mi hai dato soddisfazioni, Art."- Mi sorrise, in un modo che non capì.

-"Dice sul serio ? Le ho urlato contro, non risposto alle sue domande, sbattuto continuamente una porta che lei ha sempre rimasto aperta .."- Le parole mi rimasero in gola. -"In che modo ?"- Chiesi.

-"Senza che tu lo capissi, ti se aperta in un modo che non mi sarei mai aspettato, tutte quelle cose che mi hai detto mi hanno fatto capire in che modo ti stavo aiutando e come potevo continuare ... Una volta mi hai detto che le persone non guardano attentamente chi gli sta di fronte, e questo mi ha aiutato a guardarti per come sei davvero, ti ho guardato per la prima volta .. Ed ho visto una ragazza straordinaria, che ha solo paura di quello che può dare .. Una ragazza che usa delle parole che ti fanno riflettere, perché tu, Art, guardi le persone per quello che sono davvero e non ti fermi sui pregiudizi, tu sai di chi fidarti, quindi ti dico che puoi andare, perche non posso più aiutarti, non l'ho mai fatto, perché sei stata tu a farlo."-

-"Non penso di essere pronta, signor Breeland"-

-"Lo sei da tempo, cara."-

-"E se dovessi sbagliare ?"-

-"Non posso sapere come andranno le cose .. certo, ti guarderanno in modo strano, ma tu non ti sei mai fatta condizionare da quegli sguardi, sappi che qualunque cosa succeda io sarò qui, sempre."- Sorrisi. -"Mi ricordo la prima volta che sei venuta qui, avevi 12 anni ... ed eri una ragazzina terribile .."-

-"Le ho rotto quel vaso."- Dissi indicandolo con il mento.

-"Si, ma poi hai passato tutta la notte a rincollarlo .."-

Il silenzio regnò di nuovo, mentre cercavo di scattare un immagine di quel momento. -"Sentirò la sua mancanza."- Buttai lì, dando spazio ai miei pensieri.

-"Anche a me mancherai, ma non possiamo rimanere intrappolai nel passato ... Hai 17 anni e non hai mai vissuto, quindi ora vai e non girati indietro ... "-

ARTCROSSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora