A pact

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Sono giorni ormai che Loki cerca di cavar fuori qualcosa di interessante dalla mia testa ma senza risultati. In realtà è da un po' che non si dedica solo a quello: ultimamente passiamo il tempo chiacchierando, mangiando e bevendo.
***
Io cammino avanti e indietro lungo la stanza dorata. Loki è seduto elegantemente su una sedia, con in mano un calice pieno di un liquido dorato, alcolico: "Ma in teoria, da quello che ho studiato, tu dovresti avere i capelli rossi ed essere il dio del fuoco..." lui ride, rilassato dopo qualche bicchiere di quella roba ma decisamente non ubriaco: la sua mente è sempre alla ricerca di quello che gli può tornare utile: "Oh, be' sai... io posso mutare il mio aspetto. Un tempo prediligevo i capelli ramati, ma ora ho deciso che il nero mi doni di più, non trovi?" Temo di essere un filino sbronza perchè rispondo con non-chalanche: "Trovo, trovo. Coi capelli neri sei bellissimo" lui sorride sornione. Appoggia i piedi sul letto: "E per la questione del fuoco è più complicato: tutto è nato da Ordine e Caos. Nel caos, all'origine tutto era fuoco. Nell'Ordine era tutto ghiaccio. Io nasco dal Caos, nasco dal fuoco... ma è difficile da spiegare ad una estranea al nostro mondo..." annuisco e sbadiglio sonoramente: "Signor Principe io mi congederei" lui risponde tranquillamente: "Vai pure". Alzo gli occhi al cielo ed esco.
Ad accogliermi all'uscita ci sono gli sguardi torvi delle guardie che controllano la porta: mi fanno venire i brividi. Le supero e cammino velocemente, barcollando un po', fino alla biblioteca dove Frigga sta tutto il giorno, alla ricerca di qualcosa che si possa ricollegare al motivo per cui sono finita qui ad Asgard. Busso pesantemente; anche troppo. Sento un "avanti" stizzito, attutito dall'oro della porta. Mi infilo all'interno non esattamente con "eleganza", ritrovandomi invasa dal profumo dei libri vecchi. Mi sento a casa, dove l'odore delle parole, delle storie e di mondi sconosciuti è impresso in ogni asse e mattone. L'alcol che scorre nelle mie vene aiuta la mia mente a ritornare su Midgard... naturalmente, con la mia solita fortuna, mentre ho la testa altrove, inciampo fra i tomi ammucchiati a terra.
La regina è circondata da pile di libri consumati da anni e anni di occhi voraci di racconti mai raccontati, la veste azzurra e leggera è ricoperta da un soffice strato di polvere.
Ad ogni passo in quella stanza sento la magia impregnata nell'aria (oppure sono solo io che ho bevuto troppo). Mi avvicino alla madre di Thor e tossicchio per far notare la mia presenza. Lei mi lancia un'occhiata di ghiaccio, fa un gesto veloce con la mano e annulla tutti gli incantesimi di protezione che la mattina mi aveva imposto: servono per evitare che Loki mi faccia del male o mi prenda in ostaggio. Ovvia precauzione visto che passo le giornate con un dio che ha tentato di schiavizzare un'intera razza.
Una volta che ha completamente cancellato la magia sento un peso allontanarsi, mi sento leggera. Mi viene da sorridere.
Frigga mi ignora totalmente così io, quasi offesa, me ne vado in camera mia... o perlomeno ci provo: infatti ogni volta rischio di perdermi nel labirintico palazzo di Asgard (a mia discolpa devo dire che tutti i corridoi sono identici, ai miei occhi). Ovviamente oggi non ho la fortuna di girare a sinistra (in realtà credo di averci pensato ma vedevo un paio di corridoi "sinistri") e così ci metto minimo mezz'ora a ritrovare la retta via.
***
La mia stanza. Una camera (ovviamente dorata) munita di un largo letto a baldacchino, vari ghirighori dappertutto, una porta per il bagno, un lampadario (stupendo), Loki, una specie di tavolino pieno di sed..."Loki?!" "Bunpomeriggio, signorina. Ci hai messo un po' ad arrivare" Quindi c'è davvero! Non ho le visioni! sono troppo sorpresa per dare peso al commento un poco affilato del dio: "Cosa ci fai tu qui?!" Esplodo, calcando la voce su "tu" e "qui". Lui fa un mezzo sorriso: "Ho semplicemente bisogno di parlarti... lontano da orecchie indiscrete" io mi sento avvampare: non so esattamente perchè ma mi sento terribilmente in imbarazzo. Si capisce perfettamente che Loki si è reso conto del mio disagio ma fa, malignamente, finta di niente: "Visto che presto sveleremo il mistero che ti riguarda, ed io finirò in prigione, tu devi farmi un favore" un favore chiesto dal dio delle malefatte sicuramente non è esattamente ciò di cui vorrei occuparmi ogni giorno ma... non voglio comportarmi come tutti gli altri, giudicandolo: "Va' avanti" lo incito. Lui annuisce, pensieroso. Fa un sorrisetto prima di completare la sua richiesta: "Dopo la mia carcerazione dovresti avvertire Thor di una rivolta che scoppierà presto a Vanaheim" io scuoto la testa, sia perchè mi fa male, sia perchè non capisco: "E tu come fai a saperlo?" Indago; lui sposta il suo sguardo a terra e sorride: "Mi pare ovvio, vista la situazione laggiù... non dirmi che sei come Thor e non ci arriveresti mai!" Esclama, deridendomi. Io mi irrito: "Io non abito qui da sempre, sciocco asgardiano!" Sbotto, lui continua a sghignazzare: "Ma a te questo come potrebbe tornare utile?" Lo interrogo, in un momento di maggiore lucidità; il dio fa spallucce: "Diciamo che la mia richiesta va un po' oltre" risponde vago, io gli faccio cenno di specificare: "Dovresti prendere... una pietra... è verde, luccicante, sferica..." io lo fisso un attimo: "Stop, stop, stop. E io dove la trovo una pietra così?!" Esclamo esasperata. Loki risponde prontamente: "Nella tenda del capo della rivolta! La riconoscerai subito visto che sarà enorme e colorata... incredibile non trovi la loro stupidità? Anche qualche secolo fa sono stati battuti a causa della facilità nel riconoscere dove vive il capo: ma lo fanno ogni volta" ride abbastanza malignamente. Io tralascio il "secoli" perchè non voglio cambiare argomento: "E io dovrò "solo" rubarla, giusto?" Lui annuisce: "E cosa avrei in cambio?" Questa volta il dio dai capelli corvini fa un sorriso malizioso, sicuro, desideroso, imbarazzato... troppi sentimenti si celano dietro quelle labbra sottili: "Un bacio" ammette alla fine. Il mio cuore batte a mille, i miei respiri si fanno veloci; forse in una situazione normale gli avrei risposto con un secco no, ma quando si ha bevuto troppo e i tuoi sentimenti (anche quelli più recogniti, celati anche a te) vengono a galla, non ho modo di rispondere se non: "Accetto"

Loki: The Dark WorldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora