Capitolo 4

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L'odore del cloro mi riempiva il naso e i capelli, era ovunque, ci ero immersa .
Per quanto lo detesti, è.. come dire, confortevole. È la consapevolezza che tra poco saró in acqua, dove posso rilassarmi e lasciare andare via tutti i pensieri e problemi che mi perseguitano.
Sul trampolino mi porto sul bordo, allineo i talloni e comincio con i rimbalzi lenti, ma forti. Mi piace tuffarmi all'indietro, mi dà una sensazione mista di ansia e adrenalina. Non sapere in quale punto si fenderà l'acqua, ma farlo comunque. È quasi una filosofia di vita, non sappiamo cosa ci riserva il futuro, non possiamo vederlo, ma andiamo avanti, sempre.
E penso allo sconosciuto.
Sta succedendo qualcosa, sogno o non sogno. Io ho la risposta, così ha detto.
Mi pare di essere Dante. Ogni volta che gli è comodo, boom sviene. Io, invece, boom mi addormento.
Chi è?
Chi diavolo sei sconosciuto? Cosa vuoi da me?
É strano, sembra che lo sogni, ma sono sicura che sia realtà. Non può essere solo un sogno.
Talmente persa tra i pensieri che non mi sono assaporata il tuffo e nuotato talemente veloce che ora mi bruciano tutti i muscoli.
Mi fermo a fine vasca a prendere fiato.
Che fatica.
Intorno ci sono solo anziani. Le vecchiette fanno acquagym e gli anziani ci provano con loro. Mi fanno ridere. Chi sa come saremo noi da vecchi.
Ah no c'è anche una ragazza, non la vedo bene, ma credo che sia Yara. Ci siamo conosciute qui in piscina, non mi sta molto simpatica, anzi non la reggo proprio. Chiaccherona e impicciona. Quando comincia a parlare non la smette più.
Dannazione.
Mi ha visto. Via. Meglio muoversi, alla svelta, altrimenti non riuscirò più a scollarla di dosso.
Nemmeno il tempo di girarmi che vado dritta addosso a qualcuno.
《Qualcuno sembra andare di fretta.》
《Scusi. Mi dispiace.》ero talmente imbarazzata e di punto in bianco nervosa che sono letteralmente scappata via abbassando lo sguardo, immersa in acqua e nuotato velocemente.
Perché devo sempre fare figuracce? Uffi.
Tornando sui pensieri sullo sconosciuto, penso di non avere abbastanza informazioni per capire. La soluzione migliore è lasciar perdere.
Finita la vasca.
Respira.
Si riparte, altra vasca.
Mi sento energica. Arrivata a fine anche di questa mi fermo. Chiudo gli occhi e mi lascio far passare da un brivido per colpa della mattonella ghiacciata che è venuta a contatto con la mia schiena nuda.
Passano secondi o minuti, non lo so, ho perso la cognizione del tempo.
Mi sono lasciata andare abbastanza.
《Resta così. Sei magnifica.》
Cosa?
Un ragazzo mozzafiato era di fronte a me. Quei occhi intensi e sguardo magnetico. Cavolo. Uno degli esseri più belli che abbia mai visto.
Era lui. Sempre il mio sconosciuto, non esattamente mio.
《Sono un po' triste. Eri talmente imbarazzata che non mi hai riconosciuto.》
《Sconosciuto. Questo è un sogno? Mi sono addormentata da qualche parte?》
Magari sto nuovamente sognando.
《So di essere il sogno di ogni ragazza, ho un certo fascino, ma sono reale. Qui per te.》
Mi si avvicina. Lentamente. E troppo.
Era un soffio dal mio viso, talmente paralizzata che forse non respiravo.
Mi bacia?
Cazzo. Appoggia il suo viso sul mio. Sento il mio cuore galoppare.
Avrei respinto tanta bellezza?
Il suo respiro fresco sulla mia pelle.
Mi prende le mani e le appoggia sui suoi pettorali.
《Questo ti sembra reale?》
《Sì..》 dissi con un filo di voce.
《Uhm troppo semplice. Vediamo un po'..》
Cosa mancava per baciarci? NULLA. Le sue labbra erano praticamente sulle mie. Fa un sorrisetto sghembo e sposta leggermente la testa verso destra e mi bacia solo un angolo della bocca. Poco, ma abbastanza da farmi girare la testa.
《E questo?》 Mi ha chiesto con un sussurro.
Mi mordo il labbro e abbasso lo sguardo.
Si allontana da me, tristemente. Mi tira uno sguardo veloce e poi sul suo volto cade un'espressione più seria.
《Sai chi sono?》
《Come potrei? Non mi hai neanhe detto il tuo nome.. 》
《Uhm? Certo che te lo avevo detto geniaccia. Mi chiamo Damon.》
《Damon.. mi piace.》
《Dai vestiti e usciamo.》
《Dammi una buona ragione per farlo.》
《Perchè vuoi disperatamente capirci qualcosa e sei cotta di me.》
Viola. Divento viola in faccia dall'imbarazzo, ma la cosa più imbarazzante è proprio mostrarsi imbarazzati.
E lui intanto ride.
《Smetti.》
《Sei una persona interessante. Meglio per noi.》
Mi fa l'occhiolino.
Pft quante arie.
Mi avvio verso la scaletta e faccio passare prima lui.
Non l'avessi mai fatto.
Come fa a passare inosservato? Fisico marmoreo.
Si gira e rifà quell'adorabile sorriso sghembo. Mi tende una mano per aiutarmi ad uscire, ma so anche fare da sola.
Tuchè.
Ride e alza le mani in segno di resa.
《Eva.》
《Sì?》
....
《Che c'è?》
《Niente. Vestiti in fretta e.. E andiamo per favore.》









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