La tranquillità che ci mette nel farmi quella domanda mi stupisce, mi ha spiazzato completamente e ho la bocca secca tanto che non riesco a parlare.
'Sai, per mettere a punto alcune cose sulla pubblicazione del libro' si corregge, ma forse è solo la mia immaginazione che mi fa uno scherzo.
'Ehm, sta sera, credo di si, ti manderò una mail per decidere il luogo e l'orario. E se per adesso è tutto, possiamo chiudere qui' La mia voce esce fuori un po' frenetica e mi maledico mentalmente per questo.
'oh, certo, ma prima..' lo sento scarabocchiare qualcosa 'questo è il mio numero, la mail è troppo formale, non credi?' Ghigna ancora una volta, devo davvero divertirlo con il mio tentativo di rimanere dominante nella conversazione, per farlo ghignare cosi tante volte in poco tempo. Io sorrido e afferro il bigliettino, non avendo parole per replicare. Lui si mette le mani in tasca e nello stesso momento in cui io gli faccio un cenno di saluto lui allunga la mano per stringermela.
Per un momento penso di non stringergliela, proprio come lui ha fatto quando è entrato nel mio ufficio qualche minuto fa, ma mi riprendo subito, ridendo all'immagine mentale.
Le sue mani sono calde e mi ricordano vagamente qualcosa di familiare, ma non so esattamente cosa. Il sorriso affascinante che spunta sulle sue labbra non sembra assolutamente il suo, anche se rende un po' più angelici gli angoli freddi e affilati delle sue mascelle. Esce dal mio ufficio ed io mi butto a peso morto sulla sedia allargandomi la cravatta e sbottonando i primi due bottoni della camicia, lasciando il petto un po' scoperto, hey come mai fa cosi caldo qui dentro? Mi passo una mano tra i capelli quando sento bussare e non faccio in tempo a sistemarmi o a dire 'un attimo' che Harry entra.
'Scusa, avevo dimenticato il mio tele-' spalanca gli occhi deglutisce quando vede il
mio torace scoperto che io mi affretto a coprire con la camicia.
'Em, mi d-dispiace io..s.scusami davvero io non' farfuglia lui ridendo sotto i baffi.
'no scusami tu per la visione' dico cercando di nascondere il fuoco sulle mie guance. Aspetto che prenda il telefono senza guardarlo.
'Ehm allora.. i-io vado eh' dice chiudendosi la porta dietro.
Cazzo Louis sei un fottuto genio. Hai quasi, e spero quasi, fatto affondare l'unica opportunità di ricever un aumento. Ora probabilmente non mi prenderà piu sul serio. Mi sistemo la camicia e guardo l'orologio. sono le 11 e trenta, forse è meglio che io vada a pranzo. Ma non prima di aver mandato giu un pò del brandy che mi regalò un cliente, per sciogliere i nervi dall'interazione appena avvenuta.
-
'Louis, che ti succede, sembri esausto ed eccitato!' Frizza con leggerezza Mary.
'Mary!' Ha volte mi prende di sorprese con queste uscite.
'Allora? Qualche donzella ti ha colpito il cuore?' Alza e abbassa velocemente le sopracciglia per enfatizzare. Io scuotola testa ridendo e prendo un boccone di cibo per smorzare il sorriso che minaccia di comparire.
Lei deve notare il mio sorriso perché caccia fuori un urletto e batte le mani, facendo girare infastiditi altri clienti nel ristorante. Mio dio perché non ho deciso di pranzare in mensa?
'Mary, non c'è nessuno' dico infilzando un asparago.
Devo costringermi ad evitare il suo sguardo cosi tanto che quasi dimentico che sono fidanzato. 'Tranne la mia fidanzata ovvio' aggiungo, rendendo il mio tono di voce il più calmo possibile, come d'altronde dovrebbe essere, ma per qualche motivo non è.
Lei mi guarda inarcando le sue sopracciglia perfette, ovviamente devo essere cosi imbranato da non riuscire nemmeno ad essere convincente. O forse è colpa di tutti quei caffè che ho bevuto, e del drink di prima.
'Non ci credo nemmeno se mi punti una pistola alla testa che quella ragazza, come si chiama Hally, o qualcosa del genere' 'Eleounor' la correggo interrompendola. Lei mi manda un occhiataccia, ok, forse non le piace essere interrotta.
'Dicevo, Non ci credo nemmeno se mi paghi che quella brunetta ti piace, insomma ragazzo, si vede da un miglio che non ti rende felice.'
'Non è che non mi piace, anzi le voglio bene, ma non mi piace in quel..senso, credo.. O forse è che con il lavoro, gli studi, non ci vediamo mai' Mi sento di potermi fidare abbastanza di Mary, la vedo come un misto tra una seconda mamma ed un'amica di quelle a cui puoi dire i segreti, tipo una sorella maggiore.
Ritiro la forchetta nel piatto scostando i pezzi di cibo che ora sembrano chiodi, quando la sento sospirare, cosi alzo lo sguardo.
'Sei un cosi bel ragazzo, sei simpatico e gentile, ti meriti di stare con qualcuno che ti renda felice.' Prendo una forchettata dei ''chiodi'' e li mastico lentamente per rimandare il più possibile una risposta. Forse ha ragione. Sin da piccolo ho messo i bisogni degli altri davanti ai miei, rimanendo molte volte scottato.
Sospiro e abbasso lo sguardo, sento la sua mano sul mio braccio e i suoi occhi da mamma che mi guardano con un sorriso compassionevole e confortante.
Cerco di fare un sorriso, fallendo miseramente.
'Hey cambiamo argomento' io annuisco, non voglio davvero più fare una passeggiata nel viale dei problemi amorosi.
'Hmm vediamo.. Oh! non ti ho chiesto più come è andata la proposta al Sig. Styles'
Io spalanco gli occhi, preferisco parlare di problemi amorosi che di quella dannata intervista finita male, bhe, bene per la sua reazione divertente, ma male perche non è stato affatto bello farsi vedere praticamente a petto quasi nudo da un completo sconosciuto, mio cliente, tra l'altro.
'Umh bhe è andata bene, ci penserà al contratto, sai per la pubblicazione del libro'
dico velocemente.
'Molto bene, Ho visto che avete fatto anche molto velocemente, come hai fatto a spiegargli tutto cosi in fretta?!'
'oh bhe, ieri sera son stato fino a tardi a studiarmi i discorsi, e poi comunque sta sera finiro di spiegargli bene tutto' Controllo sul mio telefono e ho tre notifiche; Due messaggi ed una chiamata persa, mi chiedo se sia proprio il protagonista di questo discorso.
'Sta sera?' Distoglie per un attimo l'attenzione dal menu dei dessert.
O cazzo, perché gli e l'ho detto?
'Ci sei?'
Cazzo cazzo cazzo
'Emh si'
'Sembravi con la testa tra le nuvole'
'Oh no, sono indeciso su quale dolce prendere' dico nascondendo la faccia nel Menu, senza neanche accorgermi che è il menù dei vini, e di dolci lì non c'è traccia, e quando lo abbasso lei ridacchia.
'Comunque si, sta sera dovremmo incontrarci per finire di parlare del contratto.' Decido di non dirle che mi ha dato il suo numero, ed escludo di dirle che saremmo andati a casa mia a parlare, anche se non ci andremo comunque, non voglio si faccia cattive idee con lo stupido linguaggio del corpo che le ho fatto arrivare. Devo migliorare in questa cosa.
'Oh figo' dice senza aggiungere altro per mio sollievo.
'Oh mamma, che ora si è fatta! credo che dovremmo tornare a lavoro' le dico controllando l'orario.
'Oh sta tranquillo, manca ancora qualche minuto'
'Se poi facciamo ritardo do la colpa a te però' la minaccio divertito.
'Oh, non penso mi diranno qualcosa, sai, ho delle conoscenze' dice sarcastica.
'Raccomandata' rido con lei.
'Uno dei vantaggi di essere ufficialmente fidanzata con il mio capo. Qualche sculettata e non è più arrabbiato'
dice con fin troppa non chalance.
'Mary!!' Urlo troppo forte facendo imprecare gli stessi clienti che si erano lamentati prima per l'urletto della donna pervertita difronte a me.
'Io prendo un tiramisu!' Dice facendomi ridere e scuotere la testa. é incorreggibile questa donna.