-Signorina si svegli su, è una nuova giornata!- è la voce dolce e delicata di Anna, una delle mie cameriere, a svegliarmi mentre apre le finestre della mia immensa stanza. Apro un occhio e poi l'altro per abituarmi alla brillante luce del sole che filtra dalle finestre poste lateralmente al mio letto.-Cecilia sei sveglia? Oggi arriverà il granduca Giovanni- dice mia madre irrompendo in camera mia, in uno dei suoi pomposi abiti e con una strana acconciatura che fa solo per le occasioni importanti. Mi siedo di scatto sul letto e lei mi raggiunge accomodandosi accanto a me -Oh, madre. Quante volte ve lo devo dire? Io quest'uomo non lo voglio conoscere!- le do in risposta mentre accarezza la mia lunga treccia castana, che arriva fino al bacino -Poi non capisco perchè non mi dite qual è il motivo del suo arrivo...- concludo -Tesoro sta' tranquilla, lo scoprirai molto presto...-si alza e va alla porta -Anna, prepara un bagno caldo per Cecilia. Immediatamente- ordina alla cameriera prima di chiudersi la porta alle spalle.
Anna per me è come una migliore amica, visto che frequento una scuola privata e le altre dame sono antipatiche,ho solo lei e le altre cameriere come amiche e confidenti, e anche se è questo il loro lavoro non mi va che gli diano ordini. Quindi mi alzo, faccio un lungo bagno e indosso un vestito lungo, con la gonna ampia. E' verde con una grande striscia centrale bianco perlato e con dei ricami di perline qua e là, ovviamente perle vere. Faccio una lunga treccia e scendo al piano di sotto, nella sala da pranzo. Una stanza luminosa con tre lati su quattro di finestre. L' intonaco è giallo senape e il tavolo è di legno bianco e abbinate ad esso vi sono delle sedie imbottite di pelle color senape. Sotto la finestra c'è un angolo con un tavolino e una comoda poltroncina che uso per leggere. Mi avvicino e prendo un libro che è poggiato sul tavolino.
Sento delle voci provenire dall'esterno e capisco che sono arrivati i misteriosi e sconosciuti ospiti, almeno dal mio punto di vista. Esco in giardino titubante su ciò che devo fare, vedo i miei genitori che chiacchierano allegramente con tre persone, il primo è un signore all'incirca sulla sessantina, basso e grasso che tiene sotto braccio una donna all'incirca di trentacinque anni, di una certa bellezza, alta e slanciata, con capelli neri molto lunghi e dei grandi occhi da cerbiatto color del cielo. Vicino ai due c'è un ragazzo, più o meno ventenne, alto e muscoloso con capelli castani pettinati alla perfezione e con un paio di occhi anch'essi castani con una tendenza che va sul verdognolo. La pelle scura, ma non eccessivamente fa risaltare gli occhi luminosi. -Eccoti, Cecilia cara, stavamo parlando proprio di te...- mi accoglie mio padre aprendo le braccia in modo da invitarmi a presentarmi ai nostri ospiti. Mi avvicino in modo titubante e stringo automaticamente il libro al petto e con un timido sorriso di educazione, faccio un piccolo inchino e dico -Piacere di conoscervi-.
Il bel ragazzo mi porge la mano in modo che io possa poggiarla sopra la sua e così faccio, poggia le labbra delicate come velluto sulla mia pelle, senza smettere di guardarmi negli occhi - Siete incantevole...- mi dice, si solleva e io ritiro la mano. Mi giro e guardo mio padre per avere spiegazioni e il signore paffutto afferra ciò che sono le mie intenzioni -Scusateci signorina, non ho ancora presentato la mia famiglia. Noi siamo i Manotti, questa è mia moglie Claudia e questo è mio figlio Giovanni- ed ecco un sorriso spuntare sulla bocca di tutti -Perfetto- dico ricambiando il sorriso. -Bene, che ne dite di prendere un tè?- chiede mia madre da brava padrona di casa. Ancora non capisco a cosa sia dovuta la loro visita. Forse per discutere di affari di lavoro con mio padre...
Entro in casa e poso il libro nel mio angolino, esco di nuovo e mi dirigo in un sentiero tra querce e diversi fiori di campo, tra farfalle che volano qua e là. Svolto a sinistra e imbocco un altro sentiero di rose di ogni colore e tulipani, che mi inondano le narici del loro profumo delizioso ma che a me, se odorato per troppo tempo, provoca dei mal di testa atroci. Infine arrivo in un piccolo chiosco di legno con il tetto a cupola ed aperto su tutti i lati; al centro di esso si trova un tavolo rotondo in stile barocco, al cui sono abbinate anche le sedie, sul quale sono seduti gli ospiti, mio padre e mia madre. Salgo il gradino e mi siedo silenziosamente accanto a mio padre e all'incantevole Claudia. Ad interrompere le chiacchiere sono Anna, Maria, Alba e Santina, con in mano vassoi stracolmi di tè, tazze, biscotti e pasticcini vari, glassati di ogni colore. Tra un pasticcino e l'altro si da avvio alle chiacchiere, il cibo fa veramente bene alla salute, e Giovanni, il bello e giovane granduca Giovanni mi chiede -Ditemi Cecilia, quali sono le vostre passioni?-
-Be', prima di tutto la lettura, i libri creano assuefazione su di me, mi rifugio in loro, i protagonisti hanno sempre una soluzione ad ogni cosa, e lì l'amore vince su tutto. Ma la cosa più bella è l'innamorarsi, adoro le commedie...-quando vedo la sua faccia sono sorpresa, è stupito, forse le mie passioni interessano finalmente a qualcuno? -Davvero una bellissima passione, avete ragione, i libri sono magici, magnifici, stupendi...come voi del resto...- Come chi? Sta forse cercando di corteggiarmi? Ma come si permette! Bevo un altro sorso di tè seguendo le chiacchiere.-Volete fare una passeggiata con me?- mi chiede sempre lui -Sì, perchè no?!- accetto. Ci alziamo e arrivato allo scalino si ferma ad aspettarmi, lo raggiungo e iniziamo a passeggiare lungo un sentiero di pini che porta ad una fontana con un grosso drago che sputa acqua in stile barocco, al cui fondo ci sono diverse monetine che vi gettavo quando ero una bambina, credendo che i miei desideri si avverassero davvero.
-Siete una giovane donna, avete all'incirca quindici anni, giusto?- mi chiede continuando a camminare al mio fianco -Sedici per precisione, e voi? Mi avete dato l' impressione di avere una ventina d' anni...- suppongo mentre mi siedo sul bordo della fontana -Esatto-. Lo vedo allontanarsi e ritornare dopo qualche secondo con una rosa rossa in mano che mi porge raccomendandomi di non pungermi le delicate dita -I fiori che ci sono qui sono davvero freschi e delicati, li coltivate direttamente voi?-
-Sì, cioè in teoria è compito dei giardinieri ma qualche volta mi piace dedicarmi anche a questo- rispondo titubante. Mi alzo e iniziamo a rifare il percorso precedente fino al chiosco. -I vostri occhi grigi sono magnifici e si intonano perfettamente con le vostre piccole e graziose lentiggini, lo sapete?- afferma fermandosi e poggiando la mano sinistra sulla mia guancia destra -Emh...Sono imbarazzata...Grazie...-. Procediamo fino al chiosco in totale silenzio.
Arrivati mi siedo di nuovo al mio posto e Alba mi versa un'altra tazza di tè e me la porge con un sorriso di conforto, come quello di un'amica, forse ho una faccia davvero sconvolta per quello che è successo. -Cecilia...- è il Signor Manotti a chiamarmi, seduto dall'altro lato della moglie -Sì?- mi giro verso di egli, la moglie si mette un po' più indietro sulla sedia in modo da lasciarmi libera la visuale sul consorte, bevo un altro sorso di tè -Siete felice di essere promessa sposa al mio bel figliolo?- un goccio della bibita mi va di traverso ed emetto un piccolo colpetto di tosse.
- Come, scusate?- chiedo per accettarmi se ho capito bene -Sposerà mio figlio. Siete felice? - ripete addentando un pasticcino con la glassa al cioccolato. Io sposare chi? Il granduca Giovanni? Perchè non mi hanno detto niente prima? Ora sì che le cose quadrano, tutte quelle attenzioni da parte sua... La cosa che mi stupisce è che i miei genitori non mi hanno detto nulla e per di più mi hanno promessa sposa ad un perfetto estraneo, insomma cosa so di lui? E' la prima volta che lo vedo...
Tutto sommato non è male, esteriormente, però la cosa importante è il carattere.
Mi alzo faccio un sorriso di educazione -Scusate, devo andare...-. Vedo il granduca Giovanni alzarsi ma io corro, corro verso casa e non voglio sapere niente, voglio piangere, da sola, nella mia stanza. Salgo di corsa e mi butto sul letto in un lungo pianto.
Quando mi sveglio è tarda sera e sento già delle voci discutere.
Spazio autrice
Eccomi qui con una nuova storia. Premetto che è totalmente diversa dal mio primo libro e come avete già capito è ambientata tra il fine 800 e inizio 900.
Spero che vi sia piaciuta.
Un abbraccio,
un_cuore_in_silenzio/ lettrice_incognita
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Un amore contro tutti
RomanceGli amori impossibili sono i migliori e quelli che durano più a lungo, o meglio per sempre. Questa è la storia di Cecilia e Giulio, con il loro grande amore pronti a combattere contro tutto e tutti pur di poter vivere il loro sentimento in libertà...