Grazie, grazie davvero

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Leggete lo spazio autrice sotto, grazie.

Buona lettura!

-Praticamente voleva sapere il significato e allora io gli dissi "Cosa intendi?" che era la traduzione, e lui "Intendo dirti, qual'è il significato?" e io di nuovo "Cosa intendi?" e dopo un'ora finalmente capì ciò che intendevo- non riesco a trattenermi da una lunga risata rumorosa a cui si unisce anche lui -Oddio, sto morendo- dissi tra un singhiozzo e l'altro asciugandomi le lacrime.

Era da più di un'ora che passeggiavo con Giulio nel nostro labirinto, conoscevamo ogni angolo di quel posto, ormai, raccontandoci esperienze e episodi divertenti.

Mancano solamente due giorni al matrimonio e io sono sempre più triste ma per fortuna c'è lui che mi tira su il morale.

Giulio mi mette le mani alla vita e alzandomi da terra inizia a farmi svolazzare come una farfalla, inizio a ridere -Così cado- grido ma lui non si ferma ma anzi, mi alza sempre di più in aria e gira sempre più forte. Sul suo viso vedo tanta gioia e ha stampato in faccia quel sorriso che mi ha fatto innamorare di lui.

-Giulio fammi scendere- continuo a gridare dandogli dei colpetti sulle forti spalle. In un secondo mi ritrovo a terra con Giulio disteso sopra di me ansimante per lo sforzo di farmi girare in aria -Mi gira la testa- si lamenta divertito -E ci credo sei pure caduto a terra, anzi ci hai fatti cadere a terra- rispondo divertita. Mi guarda profondamente negli occhi, come sa fare lui. I suoi occhi sono gli unici che non dimenticherò nè ora nè mai. In questo momento sono più luminosi del solito, forse per il sole o forse per la gioia. Si avvicina e mi bacia, sostenendosi con i gomiti per non farmi peso. Un bacio interminabile e che non dovrebbe finire mai.

Poi si mette a sedere, con le ginocchia piegate e i gomiti con le mani penzolanti sopra di esse. Da questa posizione, distesa sul morbido prato, con le mani in grembo, vedo ogni rifinitura del suo viso. La mascella squadrata che man mano che va avanti si addolcisce. Il naso perfetto, le labbra perfette. Il pomo d'Adamo ben in vista. Perfetto. -Cecilia, dobbiamo organizzarci per bene- mi metto a sedere anch'io per vederlo meglio -Ho intenzione di farci aiutare da Linda- dichiaro -Ci possiamo fidare di lei?- chiede con uno sguardo che si sposta qua e là, senza avere un punto fisso.

-Certo- sbuffo.

-Ne sei sicura?-

-Ma che domande fai?!-

-Chiedevo-

-Mah...-

-Calmati, va bene? Non si ci può fidare di molti- ringhia.

Mi alzo arrabbiata e inizio a parlare gesticolando animatamente -Linda è stata la prima persona ad appoggiarmi, lei è una di quelle poche persone di cui ci possiamo fidare- spiego alzando il tono della voce -Va bene- risponde secco -Non c'è bisogno di arrabbiarsi- dice finalmente guardandomi negli occhi.

Senza dire nient'altro mi siedo di nuovo e lui inizia nuovamente a parlare ma più dolcemente -E' che sono nervoso, vorrei stare con te senza problemi- guarda per terra -Sai che non si può- lo interrompo -So che scappare sarà pericoloso ma non abbiamo altra scelta-, annuisce.

-Lo so, Cecilia, però non voglio che ti succeda nulla- mi giro e finalmente lo guardo negli occhi -Con te non mi succederà nulla, Giulio.- mi avvicino e lo abbraccio, poi mi accuccio sul suo petto e resto lì, perdendo la cognizione del tempo, mentre lui mi carezza lentamente i capelli.

Entro in casa e vedo mia madre scendere dalle scale -Dove sei stata?- mi chiede avvicinandosi -Fuori, madre- rispondo mentre ci dirigiamo nel salone -A fare?- insiste -Ho letto. Ho letto, sotto una quercia, niente di interessante- continuo a fingere. Annuisce.

Un amore contro tuttiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora