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Fisica alla prima ora. Bel modo per ricominciare dopo le vacanze natalizie, spero solo che non interroghi. Tutti entrano in classe appena suonata la campanella. Emma, la mia vicina di banco, sta già aprendo il libro.

"Ciao, Emma!"

"Eii, Anna! Come hai passato le vacanze?"

"Sono rimasta qui in città, niente di che...tu?"

"In Sardegna, con i parenti"

Dopo qualche minuto entra la professoressa con il solito sorrisetto falso stampato in faccia. Sistema le sue cose, si siede e comincia a illustrarci il programma del secondo quadrimestre. Odio l'entusiasmo con cui ci spiega i nuovi argomenti, è bello vedere che le piace quello che insegna ma allo stesso tempo sembra una presa in giro.

Entra la bidella. Una donna di mezz'età, piuttosto bassa e in carne, quasi sempre di cattivo umore. Con lei c'è un ragazzo, ha i capelli castano scuro e un po' spettinati, gli occhi color nocciola e il naso un po' all'insù. "Questo è Dylan O'Brien, si è appena trasferito qui dagli Stati Uniti. Da oggi sarà vostro compagno di classe" Appena finì di parlare fece una smorfia e se ne andò.

"Benvenuto Dylan, io sono la professoressa Ghersi, insegno fisica. Sono sicura che ti troverai bene. Siediti pure lì, nel banco vuoto in seconda fila."

Il suo banco è davanti al mio, è seduto vicino a Tommaso, un ragazzo simpatico ma un po' strano.

Il resto della giornata passa velocemente. Quasi tutte le mie compagne "assalirono" di domande il nuovo arrivato proponendosi per mostrargli la città. Lui, povero, non poteva far altro che cercare di rispondere, sperando in questo modo di essere poi lasciato in pace. Per le ragazze della classe era un po' una gara per vedere chi sarebbe riuscita ad "aggiudicarsi" l'americano. Solo io ed Emma ci estraneammo dal "gioco". Non mi sembra giusto usare un ragazzo come premio solo perché è nuovo e carino. Ehm...carino, secondo loro ovviamente...







Credo di essermi innamorata || Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora