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Shawn's POV:

Sono nervoso, piuttosto nervoso. Per ora i ballerini che si sono presentati sono stati mediocri. L'unico motivo per cui sono venuti qui sperando di essere scelti é guadagnare qualche soldo.
Sono tentato di andarmene, se non fosse per Daphne, la mia ragazza. Lei siede vicino a me dietro al tavolo dei giudici, cercando di farmi stare calmo. Dice che dobbiamo aspettare e guardare le esibizioni di tutti i ballerini, poiché non sappiamo cosa hanno da offrirci gli ultimi candidati.
I suoi occhi dolci riescono a persuadermi: non posso dirle di no.

E proprio in quegli attimi entra nella palestra una ragazza. Mi basta un secondo per comprendere di averla già vista in passato, eppure, per quanto mi sforzi, non riesco a capire chi sia, o dove io l'abbia già incontrata. I capelli castani sono raccolti in un ordinato chignon e gli occhi, dello stesso colore dell'ordinata chioma, si guardano intorno, agitati, fino a quando il suo sguardo si posa sul mio. In quell'istante i muscoli della sua faccia si rilassano, come se fossi per lei fonte di sicurezza, proprio come se...lei mi conoscesse. Improvvisamente quindi afferro il foglio dove sono elencati i dati di tutti i ballerini partecipanti ai provini, sperando che almeno il suo nome mi ricordi qualcosa. Eppure nulla, il vuoto più totale, mescolato però alla ferma certezza di averla già vista.

Allora cerco in tutti i modi di scavare nei ricordi per capire chi sia quella ragazza, ma ogni sforzo è vano. Solamente quando lei inizia a danzare con una grazia magnifica, i pezzi del puzzle cominciano a ricomporsi. Piano piano, mentre la osservo, una valanga di ricordi mi travolge. Ma certo, ecco dove l'ho già vista: al tour di Taylor Swift, faceva parte del suo corpo di ballo. Anche allora ero rimasto colpito dalla sua bravura, dalla passione per la danza che metteva in ogni esibizione.

E allora decido semplicemente di lasciarmi ammaliare da quel corpicino fragile ma deciso che si muove con precisione seguendo la musica e che già in passato mi aveva lasciato stupito. Mi sento come distante da tutto e tutti, in un mondo dove ci siamo solo io e lei, quella ballerina di cui non so nulla eppure apprezzo tutto. I miei occhi non possono fare a meno di guardarla, osservando con avidità la sua perfetta esibizione, desiderando che non finisca mai.

Purtroppo però, dopo qualche minuto, la musica termina, e con quella anche il mio momento di pace surreale. Daphne, infatti, in tutto questo tempo, non ha fatto altro che fissarmi con occhi gelidi come il ghiaccio. Subito inizia a parlarmi con tono arrabbiato, gelosa del fatto che io, durante tutta l'esibizione, abbia tenuto gli occhi incollati alla ballerina. Lì per lì sento la rabbia risalirmi nelle vene, non comprendo come sia possibile che Daphne non abbia notato la bravura e la passione che quella ragazza metteva nella danza. Poi però capisco che è meglio evitare le discussioni, e semplicemente le racconto tutta la storia, ovviamente omettendo l'ultima parte, quando mi sono sentito trasportato in un'altra dimensione, ammaliato dalla ballerina. Daphne, tuttavia, rimane imbronciata ancora per un po', ma non ci do molto peso. L'unica cosa che mi interessa ora è scoprire il nome di quella ragazza misteriosa, e magari anche conoscerla meglio.

Mi sforzo ancora di ricordare il suo nome, senza però riuscirci. Allora mi alzo e mi avvicino ad uno dei giudici, un uomo tarchiato sulla cinquantina che tiene sul computer le schede dati di ogni ballerino. Gli chiedo quindi se può dirmi il nome dell'ultima ballerina ad essersi esibita, e lui mi risponde con un tono annoiato: "Mya Tali ". Il suo nome però non mi ricorda nulla, non l'ho mai sentito.

Le esibizioni sono finite e saluto Daphne con un bacio distratto, dandole appuntamento la sera stessa a casa mia. I vari giudici, ed io con loro, si riuniscono per decidere chi ammettere al corpo di ballo. Io non ho potuto votare nessuno dei partecipanti ai provini, ma la mia opinione ha un peso nel momento della decisione. Lascio scegliere agli altri chi ammettere, in quanto io, di danza, me ne intendo ben poco. Quando però uno dei giudici pronuncia il nome di Mya, faccio un balzo sulla sedia, ridestandomi da una sorta di torpore che si era impossessata del mio corpo. Alcuni critici propongono di far entrare la ragazza nel corpo di ballo, mentre altri preferiscono eliminarla. Non ci credo, non è possibile che certe persone non abbiano visto la grazia di quella ballerina. Sconvolto, intervengo nella discussione, e ben presto mi ritrovo ad urlare per sostenere la mia opinione. I giudici sono talmente stupidi dal mio scatto d'ira, che lasciano sia io a decidere la sorte della ragazza, quasi spaventati da quello che potrei fare.

E' arrivato il momento di comunicare ai ballerini chi è stato ammesso e chi no, e decido di assumermi questo compito. I ragazzi e le ragazze sono disposti in riga davanti al tavolo dei giudici, dove però siedo solamente io. Provo una strana sensazione, so che le parole che fra poco usciranno dalla mia bocca potranno cambiare la vita di quei ballerini che, chi più chi meno convinti, avevano deciso di rischiare e partecipare ai provini. Inizio a leggere i nomi dei ragazzi eliminati e osservo con attenzione le loro emozioni: la maggior parte ringrazia e se ne va nello spogliatoio mogia e delusa. In un certo senso mi sento in colpa, mi dispiace rendere tristi delle persone, ma d'altra parte non c'è altro da fare, così è la vita: bisogna affrontare anche le delusioni a testa alta.

Inizio poi a leggere nomi e cognomi di coloro che ce l'hanno fatta, hanno superato il provino. Gli occhi di quei ballerini si illuminano appena scoprono di essere stati scelti e di avercela fatta. Arrivo poi all'unico nome che ormai mi suona familiare, a forza di pensarci sopra: Mya. Lo pronuncio con una sorta di agitazione mista a orgoglio nella voce, sono felice che lei abbia raggiunto un altro obiettivo. Quando sente il proprio nome, Mya tira un respiro di sollievo dopo tanta tensione, e i suoi occhi si fissano nei miei, colmi di gratitudine. Io vorrei dirle che è tutto merito suo, che è una ballerina eccezionale, ma ovviamente devo trattenermi.

Solamente quando si avvicina per stringermi la mano, le dico: "Complimenti, ho adorato la tua esibizione dal primo passo che hai mosso fino all'ultimo". Una volta detto ciò mi sento come liberato da un peso, mi sentivo in dovere di dirle ciò che realmente pensavo. Lei mi stringe la mano e io mi accorgo che sta tremando, agitata.

Una volta che tutti i ballerini sono negli spogliatoi, saluto i giudici e mi avvicino all'uscita della palestra. Ma proprio quando afferro la maniglia della porta, mi ritrovo Mya vicino, un po' imbarazzata. Io non so cosa dirle, mi blocco, ma fortunatamente è lei la prima a parlare, dicendomi quasi sussurrando che mi ha sentito prima, quando stavo urlando per far si che venisse ammessa al corpo di ballo. Sul momento rimango spiazzato, non so come risponderle dato che la mia reazione di fronte ai giudici era risultata alquanto imbarazzante. Per qualche secondo vado nel panico, ma poi le dico semplicemente: "Sei una delle poche che davvero merita di far parte del corpo di ballo". Mi fermo, sospiro e continuo: "Non so proprio come quei giudici, che si intendono di danza molto più di me, non abbiano compreso la tua bravura; tutto qua". Lei mi ringrazia, sorridendo, e lascia la palestra, sparendo risucchiata dalla nebbia che ricopre tutta la città.

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Grazie mille a tutti per le visualizzazioni e i voti, speriamo che questo nuovo capitolo vi sia piaciuto!!!

Scusate se non siamo riuscite a pubblicarlo prima, ma è colpa della scuola ;-)

All the love,

Thaila ed Elis

xoxo



















Breathe me back to life // Shawali //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora