Breathe me back to life // Shawali //

5.

-Distendi quella gamba! E tu, spalle dritte! Ragazze, sguardo davanti a voi! Forza!-

Da due ore la coreografa corre nervosamente in giro per la sala, dispensando consigli e soprattutto critiche riguardo ad ogni passo muoviamo nella palestra. Piuttosto che allenarci per un balletto, sembra che ci dobbiamo preparare per la guerra!

Ogni goccia di sudore, ogni muscolo dolorante, ogni critica ai miei movimenti mi è d'immenso aiuto, mi ricorda i miei obiettivi e i desideri di tutta una vita. Certo, non vedo l'ora che inizi il tour vero e proprio, perché niente compensa la scarica di adrenalina prima di salire sul palco, la musica talmente forte da stordirti, l'ebbrezza al pensiero di tutte quelle persone che, anche solo per un attimo, poseranno lo sguardo su di te. E poi il legame di squadra che si creerà nei momenti più critici, le nuove amicizie, le allegre cene in hotel, le brevi uscite che ci saranno accordate durante le varie tappe di questo viaggio: divento nervosamente felice al solo pensiero.

È un'opportunità fantastica, girare intorno al mondo insieme ad una delle persone più importanti della mia vita. Non ho speranze che mi noti, che possiamo anche solo diventare amici, perché lui è troppo perfetto e io sono un casino, ma sono pur sempre più vicina a lui ora che in tutto il resto della mia vita.

Spero che passerà un po' di tempo con la crew, una volta partiti, invece di apparire a pochi minuti dall'inizio di un concerto e andarsene subito dopo. È successo una volta, quando ero in tour con Taylor Swift, e non poter festeggiare insieme a lei il successo delle performance della serata dopo tanto duro lavoro ci ha lasciati tutti con l'amaro in bocca. Credo avesse avuto dei problemi con il suo fidanzato e avesse il comprensibile desiderio di chiarire il prima possibile, ma ci sono restata male lo stesso.

L'allenamento mi lascia spossata, ma ho altro per la testa e nemmeno me ne accorgo. In spogliatoio è un continuo lamentarsi delle sessioni troppo faticose, delle coreografie assurde, delle pretese allucinanti dello staff. Per quanto mi riguarda, non presto molta attenzione alle varie conversazioni: a fine giornata siamo tutte stanche e più propense a lamentarci, e poi io sono abituata a lavorare.

-Ehi, ciao! Sono Emily, tanto piacere!-

Guardo, per un attimo stralunata, la ragazza che mi ha appena rivolto la parola con tono amichevole, come se mi conoscesse da sempre. Forse perché sono sempre stata troppo timida per attaccare bottone con qualcuno, il suo slancio mi sorprende. Insomma, so di non apparire particolarmente socievole e non mi spiego perché sia venuta proprio da me. Finisco di bere dalla bottiglietta blu che portò sempre con me e poi accenno un sorriso in sua direzione.

-Piacere, sono Mya-

-Ti ho vista ballare: sei qualcosa di meraviglioso! La coreografa è proprio pazza a correggerti: non ho mai visto una tale bravura... Siamo così giovani, ma tu sembri avere l'esperienza di una vita di lavoro-

-Oh, ma io apprezzo le correzioni. Se fossi sempre perfetta avrei finito di migliorare, e non credo ci sia mai un limite al miglioramento. Comunque grazie, sei molto gentile.-

-Vorrei avere un briciolo della tua bravura...ma forse ho cominciato troppo tardi. Sai, non potevo permettermi di studiare: viviamo in una zona tra le più povere in periferia. Ma un giorno ho incontrato per strada una maestra di danza, si riconosceva dal portamento, e l'ho supplicata con talmente tanta insistenza che ha accettato di impartirmi una lezione sul momento! È stato fantastico, mi ha fatto vedere come posizionare i piedi proprio in mezzo al marciapiede, tra i passanti sconcertati. È stato il giorno più importante della mia vita... Poi ho iniziato a lavorare, ed era dura tra la scuola e i miei fratelli a cui dovevo badare, ma avevo quel pensiero fisso: prendere lezioni di danza. E sai, ho scoperto che volere è potere e poco tempo dopo...-