18° capitolo

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Non è che dormii molto quella notte, Ansi per niente

Forse per via degli spari e della tensione accumulata o semplicemente perché siamo in un posto dove per far spaventare i bambini gli dicono *Ti porto ad ashwitz* quando non sanno veramente il significato di star chiusi qui dentro, ma alla fine a loro che interessa? Sono sani e vegeti, che gli interessa di noi e della nostra salute? Cosa gli interessa di come saremo pestati!?

Nulla, non gli interessa nulla! Perché basta che stanno bene loro, tutti stanno bene, basta che si guardano loro stessi poi il mondo può andare dove cavolo gli pare e piace.

Ed è questo che da fastidio, lasciare il mondo in mano a questa gente egoista ed ipocrita.

«Svegliatevi razza di animali! Si deve fare una doccia!» gridò una SS e quasi non mi venne un colpo, a quel richiamo saltai in piedi e tenni la testa china, La SS aveva qualcosa di sinistro, insolito direi, le docce a noi? Sul serio ci fanno lavare quando non gli e ne importò nulla se fossimo stanchi o affamati?
«MUOVETEVI» gridò con voce abbastanza grave da farti scoppiare un'udito e farti chiudere istintivamente le orecchie.

Misi il cappellino per nascondere i miei lunghi capelli color fragola e uscii da lí scortata dalla SS.



JOHN'S POV

«John amico» mi richiamo un soldato della zona sud, «dimmi» gli chiesi tagliando subito corto «Oggi alla baracca sud lato donna,faranno le docce a gas! Da non perdere» ridacchiò per poi riprendere «Vuoi dare tu il via alle docce?» mi chiese con un tono soddisfacente.

E poi ripensai alla mia dolce Arianna, non potevo accettare, dovevo salvare più vite possibili per lei.

Ora lei stará nella baracca al sicuro, lontano da quelle maledettissime camere.

«No guarda vengo a guardare, fallo fare a qualcun'altro» gli dissi dandogli una pacca sulla schiena «Va bene amico!» mi strinse la spalla e iniziò a incamminarsi verso il lato sud
«Buona giornata Kant» lo richiamai facendogli un cenno con il capo «Anche a te Van Laüden» e dopo di che inizió a riprendere la sua camminata verso il lato sud.

Sicuramente li ci sarebbero stati tutti i sergenti,generali e tutti i soldati che tenevano a bada la baracca,quindi affrettiamoci a raggiungerli,

infatti come non detto il sergente Kant e il suo braccio destro Smith sono qui, che aspettano la fila di donne.

C'è anche Wilison e wiliams come Roberts e pattinson.

Sono qui quelli più importanti del lato sud, li definirei accaniti,

Loro non sapenno che dietro a tutto questo si nasconde un volere di potere immenso, e loro come stupidi stanno a bada della loro fedele *Patria*.

Che se solo si aprissero gli occhi, e levassero quelle stupide bende, si accorgerebbero che tutto questo è sbagliato,

Sembrano tanti cavalli con i così detti paraocchi,che hanno solo una prospettiva,guardare avanti e non a destra o a sinistra, dove vi possono essere celati misteri.

Prima purtroppo ero come loro, con dei stupidi paraocchi, ma poi la ragazza dai capelli color fragola mi fece aprire gli occhi, quelle stupide bende me le fece levare una volta e per tutte!.

«Sta arrivando Tolken inseme alla Judhit» gridò Robinson mi sembra,e tutti ci misimo sull'attenti, una mano sul capo, come se ci volessimo coprire dal sole, ma evidentemente non ci copriamo da nulla, perché qui è perennemente nuvoloso.

«Siamo pronti?» alzò la voce Kant.
«sí» dicemmo tutti all'unisono, sbattendo un piede alla volta a terra
Come se fossimo in marcia verso qualcosa, ma non lo siamo.

Le donne che saranno una trentina, tralasciando quelle morte, vengono scortate dai nostri soldati, e pian piano si avvicinano alla struttura.

Dove il destino ormai sarà nelle mani di chi è di dovere.

Un senso di colpa mi divora lo stomaco e mi fa battere la testa come se ci fosse uno scalpello che stesse martellando la mia testa con un chiodo.

Le donne ci passano davanti tutte bellissime anche se distrutte, ma hanno sempre quella forza nel loro viso anche avendo affrontato mille ostacoli da quando sono qui dentro.

Ed una, una in particolare, che riconoscere i tra mille, tra mille sguardi, tra mille donne, è lei.

Ero così sicuro, così certo che fosse  al sicuro ed adesso tutte le mie certezze sono volate via.

Il mio cuore sta sprofondando, non c'è qualcosa che lo sappia tirare su, sento le gambe molli, e la paura a mille.

La consapevolezza che pur facendo qualcosa rischieremo entrambi.

Ancora non mi ha visto, non sa cosa c'è in servo per lei, e giuro, su chiunque voglia, che la salverò, fosse l'ultima cosa che faccio.










Spazio autrice!


Ecco il capitolo speciale!oggi ho palestra appena vengo pubblico l'altro, spero vi piaccia ah e se ci sono errori ci prego di dirmelo.

Baci e buona giornata😘❤❤

Un angelo all'infernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora