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Erano ormai giorni che la piccola Hood non usciva da camera sua. Non andava a scuola. Non rispondeva al telefono e non apriva la porta di camera a nessuno.

La routine era sempre la solita per Calum:
Scuola
Tyler che vuole Annie nel giro
Annie che non apre la porta
Luke che lo consola.
E poi si ripeteva tutto da capo.

Era ormai il sesto giorno che Annie non usciva. Passava le giornate a piangere e a divedere foto vecchie.

Bussarono, come sempre, alla sua porta, non si voltò neanche, continuava a fissare il muro impassibile.
-Annie- la voce di Calum la fece voltare verso la porta, era la prima volta che lui andava a bussare alla sua porta, o almeno lei così credeva. -Ann- la richiamò. Senti il suo corpo sbattere contro la porta e scivolare verso il basso. -spero che tu non stia dormendo...- fece una breve pausa -vorrei solo farti saperi che mi manchi, e non poco. Scusa per averti portato con me in quel posto, forse avevano ragione Mike e Luke a dire che non saresti dovuta venire ma credevo ti lasciassero stare. È da quando non vieni più a scuola che Tyler, il ragazzo che hai visto quella sera, mi chiede di te.- con cautela la piccola si diresse verso la porta appoggiandosi pianl ad essa. -non credo di potergli dire di no ma questa volta sono sicuro che ti proteggerò, troverò il modo per tenerti fuori ma per favore vieni con me... o almeno parlami- a quelle parole delle lacrime solcarono il viso ambrato del ragazzo e anche quello di sua sorella era umido per le lacrime. -Cazzo capisco che sei arrabbiata con me ma non distruggerti tu.- e con quella frase si rese conto che erano sei giorni che non si faceva viva e sentiva la mancanza del fratello più dj qualsiasi altra cosa.

-cal- riuscì a sussurrare con la voce roca di chi non parla da giorni. -ANNIE- urlò lui e iniziò a battere contro la porta. Senza neanche alzarsi da terra, con la testa ancora china verso il pavimeto, fece girare la chiave nella toppa della porta facedo si che il fratello aprisse la porta spostando anche sei vi era appoggiata.

Appena la vide accasciata a terra con la testa fra le gambe si abbassò anche lui alzandole il viso e accarezzandole le guance -scusami davvero, scusa- disse il ragazzo fra le lacrime e baciandole la guancia.

-mi perdonerai mai?- la ragazza non aveva ancora proferito da quando il fratello entrò in camera -si, forse si- disse poi stupendo il ragazzo. -vieni qua- disse lui allargando le spalle e Annie non se lo fece ripetere due volte, le mancava quel contatto con suo fratello. Il suo visto incastrato nell'incavo del collo di lei, le sue dita fra i capelli della mora, il rumore del suo battito cardiaco, regolare, che le trasmetteva tranquillità.

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-Annie esco coi ragazzi e vado là vuoi venire con me?- mi ritrovai a fare qualche passo verso la porta e afferrargli la mano per tornare nel posto dove tutto ha avuto inizio ma questa volta a testa alta pronta ad affrontare tutto con l'aiuto del fratello.

Brothers Hood ||Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora