prologue.

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12 febbraio
Giovedì.

«Stessa merda, almeno è un'altra giornata.» sbuffai entrando nella mia camera.


Notai subito sul letto un elemento che non avrei mai voluto ritrovare: il libro di chimica.
Questa materia risultò per me, in tutti e cinque gli anni scolastici, un enigma. Formule di legami chimici, molecolari e numeri di massa o di ossidazione non m'avevano mai attratto in una maniera singolare.


Riaffiorò nella mente il motivo per cui il libro fosse aperto sul letto: il test di lunedì!
Era proprio una delle verifiche più importanti del quadrimestre ed avrei dovuto conseguirla con un minimo di punteggio decente; non ho mai ispirato al massimo dei voti in nessuna materia. Sono realista e conosco i miei limiti ed i miei punti di forza.
«Vada per un 60/100 e non se ne parli più.» pensai incoraggiando me stessa.
Magari fossi stata capace di convincere anche gli insegnanti o i miei amici delle mie capacità.
«Inesistenti.» mi ricordò la coscienza.


"Il bilanciamento di un'equazione chimica si realizza aggiungendo opportuni coefficienti stechiometrici alle formule delle molecole o degli atomi che partecipano alla reazione. Per esempio, la scrittura 2FeO+O² ~> 2Fe²O³ indica 2 molecole di ossido ferrico, in totale 4 atomi di ferro e 6 atomi di ossigeno."


«Fin qui è accettabile.» farfugliai intenta a leggere.
Mi mancavano ancora una cinquantina di pagine e, sicuramente, non avrei concluso di studiarle (diciamo più leggerle) questo pomeriggio.


"Il rapporto in massa tra carbonio (P.A. = 12u) e ossigeno (P.A. = 16u ) nel composto monossido di carbonio CO è C:O = 3:4. Si hanno a disposizione 22g di carbonio e 28g di ossigeno. Possiamo affermare che:
[a] si ottengono 50g di CO;
[b] si producono 6g di CO;
[c] rimane 1g di carbonio in eccesso;
[d] la reazione non può avvenire.
Scegli la risposta corretta."


La so io la risposta corretta: è la [e], dormire.


In presa all'esasperazione chiusi il libro e lo buttai giù dal letto: non sarei mai riuscita ad arrivare alla sufficienza.
Mi stesi sul letto e sprofondai il capo sul comodo cuscino di lino.
«Solo un breve riposino non mi farà nulla.» mi ripromisi.
Non l'avessi mai fatto; quando ci si risveglia da un pisolino non ci si ricorda nemmeno più in che epoca si stia vivendo.


Purtroppo il mio sonno non fu così ininterrotto.


Riuscii ad udire la porta cigolare ed aprirsi bruscamente.
«Bianchetta! Indovina cos'è oggi?»
La voce squillante di mia sorella irruppe il meraviglioso e fiabesco silenzio.
Mi stropicciai gli occhi e mi misi a sedere, cercando di formulare una risposta.
«Punto uno: non mi chiamare con quel nomignolo riluttante; punto due: non lo voglio sapere; punto tre: esci dalla mia camera.» obiettai con un pizzico di rabbia, sarcasmo ed assopimento.


«Andiamo Bianca, non essere sempre così apatica verso l'umanità! Oggi è il compleanno di Butch e sono davvero agitata. Gli ho comprato un amplificatore, sai quanto gli piaccia suonare no? Per quanto riguarda la festa si andrà tutti a casa di Alessandro, o forse Aldo? Comunque sia, del suo migliore amico Al-qualcosa. Poi Matilde ha preparato una delle sue migliori torte con impressi sopra tutti i loghi delle sue bands preferite e non sto nella pelle! Ovviamente il mio pucci starà con me tutta la serata e la sera chissà...» prese spontanemente forma un sorriso sornione sul suo volto, «Poi porteremo anche...» sembrò quasi rimangiarsi le sue stesse parole e continuò il suo solloquio facendo finta di nulla «Chissà se ci sarà anche quel figo del nostro vicino di casa, NON VE.DO. L'O.RA.» parlottò confusionariamente senza prendere aria.

Until we bleed « Genn ButchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora