Capitolo 4

57 1 0
                                    

Tutto bianco, come da copione. Questa volta mi ritrovo seduta. Mi alzo e, come al solito, vedo una figura venire verso di me. Provo ad avvicinarmi velocemente, sto quasi per correre, forse riesco ad intravedere il suo volto...
*DRIIIIIIIN*
È durato meno del previsto. Guardo la sveglia: le 5:30.
Il volo parte alle 8:15. Papà ha cercato di prendere il volo che partiva prima, per evitare di arrivare troppo tardi a casa. Mi sembra strano chiamarla così: 'casa'. Sono solo quattro anni che vivo in America, eppure questo è il ricordo di 'casa' più vicino che ho...
Sollevo lentamente la testa dal cuscino. Tiro fuori le gambe dalle lenzuola e infilo le ciabatte a coniglietto. Poi, sbadigliando, indosso la vestaglia e scendo a fare colazione. Appena mi avvicino alla fine delle scale, sento un dolce profumino solleticarmi il naso... è qualcosa di dolce, sembra... CIOCCOLATA CALDA!
Raggiungo di corsa la cucina, tanto velocemente che per poco non cado in braccio a mio padre, che mi fissa a braccia conserte, con uno sguardo tra il complice e lo spaventato per il ruzzolone che ho rischiato di fare. Guardo la tavola. Meraviglia: una tazza traboccante di cioccolato caldo fumante, un piatto di ciambelle (quelle confezionate del Mulino Bianco, non credo proprio che papà si sia messo a cucinare alle 5:00 di mattina, neanche se lo vedo) e poi gocciole, gocciole ovunque!
Credo proprio che papà si voglia far perdonare per la piccola "litigata" che abbiamo avuto ieri sera. Beh... devo dire che c'è proprio riuscito! Lo so, sono arrendevole, ma non posso farci niente: non riesco a resistere alle gocciole!
- ben svegliata, tesoro. Lo sapevo che la prima saresti stata tu, tuo fratello è ancora in camera sua, nel mondo dei sogni...-
- si, si, ho capito: adesso vado a tirarlo fuori di lì-
- mi capisci sempre al volo.-
Mi dice con un gran sorriso.
Gli sorrido anch'io, poi mi dirogo verso la camera di Luca...
Questa mattina voglio essere gentile con lui. Del resto sarà una giornata piuttosto pesante, il viaggio, il trasloco... detto questo prendo la rincorsa e in un attimo piombo in camera sua, sul suo letto:
- SVEGLIAAA! Il sole è già alto, gli uccellini cinguettano e gli animali escono dal letargo!!!-
- oddiooooo!!! Giuro che questa me la paghi scricciolè!-
E così dicendo, ficca la testa sotto il cuscino.
- si, si, come no. Dici così tutte le mattine, ogni giorno, da sedici anni!-
- perché tu mi svegli così tutte le mattine, ogni giorno, da sedici anni!!!-
Ridendo, esco dalla sua camera, mi dirigo in cucina dove faccio un'abbondante colazione e poi salgo in camera mia. Apro l'armadio: non so cosa mettermi, come tutte le mattine del resto... ma questa volta è diverso, è un giorno speciale ed importante, da oggi la mia vita potrà cambiare per sempre. Me lo sento.
Alla fine, scelgo un jeans chiaro stretto, una maglietta nera con la scritta azzurra "Keep calm and eat chocolate" e le converse nere alte (le uniche che avevo lasciato fuori dalla valigia).
Mi trucco con un po' di eyeliner e mascara.
Sono le 6:10, esco dalla camera e vedo mio fratello che sta uscendo dal bagno ancora in pigiama!
- Luuu, sbrigati, fra quindici minuti dobbiamo stare in taxi!-
- si, si, tranquilla: è tutto sotto controllo-
- dai sbrigati. Fra dieci minuti vengo in camera, se non sei pronto vedi!-
- ok, ok, mamma!-
- fa' poco lo spiritoso!-
Scendo giù e c'è mio padre che sistema le ultime cose e porta le valigie in giardino.
Io intanto chiamo il taxi: viene tra dieci minuti.

*6:20*
Sta per arrivare il taxi.
Salgo su e vedo Luca che sta uscendo dalla camera con la valigia.
- ce l'hai fatta!-
Sorride e non risponde. Entro in camera mia, prendo la borsa, il telefono e saluto la mia bella camera. Poi esco e scendo con Luca.
Arriviamo giù e c'è papà che sta già caricando i bagagli nel taxi.
Diamo un ultimo saluto alla casa e usciamo.
Salgo in taxi con Luca. Dopo qualche minuto sale anche papà e partiamo.

*6:50*
Siamo già arrivati in aeroporto, scarichiamo i bagagli ed entriamo.
Ora dobbiamo aspettare, intanto facciamo il check in e poi aspettiamo che si facciano le 8:00.
Entro in qualche negozio e poi papà mi chiama: dobbiamo iniziare ad imbarcarci.
Ora siamo in aereo, sono dalla parte del finestrino, accanto a Luca.
Mi metto le cuffie alle orecchie e, piano piano, mi si chiudono gli occhi e mi addormento...

Lontani, ma non troppo|| Mirko TrovatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora