1. Il primo giorno nella nuova scuola.

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Mi sono appena trasferita a firenze e oggi È il mio primo giorno di scuola. Mi sono vestita con un paio di jeans e una maglia semplice. mi sono messa le scarpe da ginnastica che mi hanno dato dalla Caritas. Si lo so, non è una bella cosa prendere vestiti in quel posto. Peggio dei negozi dei cinesi. Ma purtroppo non ho altro.. Solo vestiti da loro oppure regalati.

Appena sono entrata tutti mi guardavano male.
"Chi è questa?"
"Balena"
"No, è una giraffa"
"Ma come si veste?"
ridevano tutti in coro.
Hanno iniziato tutti a prendermi in giro. Sono andata in bagno e mi sono guardata allo specchio. Si, sono orribile. Perché sono così brutta? Perché non ho anch'io vestiti firmati? Perché mi giudicano da come sono esteticamente? Perché non provano a conoscermi? ..nessuno è disposto a rischiare così tanto. Sono tornata in classe. La prof mi doveva presentare alla classe:
"Lei è Laura. Si è trasferita da poco a firenze, e da oggi sarà anche la vostra nuova compagna." La prof mi indica un posto a sedere accanto a una ragazza.
"Piacere Eva" sono rimasta sorpresa. Non pensavo che mi avrebbe rivolto la parola. "Piacere mio.." Sono rimasta a guardare in giù. Non riuscivo ad alzare lo sguardo. Appena è suonata la campanella sono uscita per mangiare un panino che mi aveva fatto mia madre.
"Quanto mangi balena?" Ha iniziato a ridere. Non lo conosco nemmeno.
Dei ragazzi mi stavano spingendo e uno di loro mi aveva fatto lo sgambetto, e così sono cascata e mi sono rotta gli occhiali. Non riuscivo a vedere quasi niente. Soltanto delle sagome sfocate. Sono inciampata su un scalino e sono rotolata giù per le scale. Vedevo tante persone intorno a me, ma nessuno mi stava aiutando. Tutti stavano ridendo. Un ragazzo mi aveva accompagnata in classe o almeno così pensavo. Chiude la porta e io mi sentivo congelare. Mi avevano chiusa fuori dalla scuola. Sono rimasta lì fino a quando la prof non è venuta ad aprirmi. Mentre stavo tornando a casa dei ragazzi hanno iniziato a tirarmi calci nello zaino. Per fortuna questa giornata era finita. Purtroppo dovevo raccontare tutto a mia madre. Se non lo farò io, lo farà la preside. "Piccola cosa ti è successo?"
Mi chiede mia madre venendo verso di me preoccupata.
"Niente mamma.." Sorrido per non farla preoccupare.
"Com'è andata oggi?" Le volevo rispondere -si mamma benissimo: mi hanno praticamente picchiata, presa in giro e umiliata davanti a tutti..-
"Bene.. Ho fatto anche amicizia con una ragazza, Eva." Mia madre per un momento mi aveva creduto. Pensavo di andare in camera mia e mettermi a leggere un libro ma..
"Ma i tuoi occhiali dove sono?"
Non potevo dirle la verità quindi un'altra bugia.. "Sono cascata prima e si sono rotti.. Scusa mamma." Sapevo che avrebbe reagito male, ma non così tanto. Stava iniziando a piangere. "Perché piangi mamma?"
"Tesoro non posso comprarti altri nuovi.. Non posso nemmeno pagare la luce." Ecco perché stava usando una candela. "Tranquilla mamma.. Vado a mangiare qualcosa." Sono andata a prendere qualcosa da mangiare ma non ci stava niente. Soltanto un po di latte scaduto. "Vai a prendere la pasta della Caritas che ho messo in dispensa sopra lo scafale" anche oggi pasta, che gioia.

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