ep.4

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DARK EP. 4

"Ciao, bellissima."
 
Dal momento che rimasi immobile, Harry afferrò il mio avambraccio e si chinò per baciarmi. Girai velocemente la testa di lato, lasciando che le sue labbra piene premessero sulla mia guancia piuttosto che sul suo precedente obiettivo. Lui si allontanò, un sorriso subito si formò sulle sue labbra. I suoi occhi inchiodarono i miei finchè non voltai la testa, mentre le mie dita giocherellavano con la cinghia della borsa.
 
"Andiamo."
 
Con riluttanza feci un passo all'esterno, voltandomi indietro per chiudere la porta principale. Avevo appena finito di riporre le chiavi nella borsa quando le dita di Harry si incrociarono alle mie. La sua grande mano era calda, e se non mi fossi sentita così minacciata da lui probabilmente il suo tocco mi avrebbe confortata. Attraversammo la strada raggiungendo il punto in cui l'intimidatorio veicolo nero era parcheggiato. La portiera del passeggero fu aperta ed Harry guardò in basso verso di me, in attesa.
 
"Salta su, amore."
 
Feci così come aveva detto, sentendo il mio respiro tremare non appena chiuse la porta dietro di me. Mi voltai per osservare l'interno dell'auto: era stranamente pulita per appartenere ad un ragazzo. Rimasi poi ad osservarlo mentre camminava di fronte alla parte frontale dell'auto per raggiungere il posto di guida. La sua grande figura balzò facilmente all'interno del veicolo prima che rapidamente chiudesse la portiera. Mi terrorizzò il pensiero di essere ora sola con lui.
 
"Non essere così nervosa, Bo." Harry ghignò.
 
Le sue iridi verdi indugiarono su di me per qualche secondo prima che raggiungesse con una mano la cintura di sicurezza, chiudendola intorno al suo corpo. Feci lo stesso, spostando lo sguardo su Harry mentre rapidamente accendeva il motore e metteva l'auto in retromarcia. Mi rivolse un ghigno, facendomi un occhiolino prima di uscire dallo spazio nel quale l'auto era parcheggiata e inserirsi nella strada.
 
Notai che le maniche della sua giacca erano alzate sui suoi avambracci mentre afferrava saldamente il volante. Spostò alcuni ricci dal suo viso, in modo da poter vedere per bene le altre auto che sfrecciavano allo svincolo. Mi ritrovai a fissare il suo viso finchè le sue labbra non si curvarono in un sorriso, e a quel punto capii di essere stata colta in flagrante. Abbassai la testa cominciando a fissare le mie unghie mentre sentivo un rossore crearsi sulle mie guance.
 
"Quanti anni hai?" Gli chiesi a bassa voce.
 
Lanciai un'occhiata al suo viso. Si voltò verso di me per qualche secondo prima di tornare a guardare oltre il parabrezza.
 
"Venti."
 
"Oh."
 
Il resto del viaggio fu abbastanza silenzioso e passai il tempo osservando fuori dal mio finestrino. Il sole stava ormai calando lentamente quando entrammo in un parcheggio. Saltai dal seggiolino non appena Harry poggiò una mano sul mio ginocchio, ma lo fermai prima che riuscisse a muoversi più su. Ridacchiò profondamente, poi allontanò la mano.
 
"Siamo arrivati."
 
Slacciai la cintura di sicurezza, poi raggiunsi con la mano la maniglia della portiera. Spalancai gli occhi non appena mi resi conto che era bloccata. Dovevo aspettare che Harry mi aprisse la porta dall'esterno. Rabbrividii leggermente al pensiero di essere chiusa dentro insieme a lui. Una reazione che non passò inosservata ad Harry.
 
Mi strinsi più forte la giacca al petto quando il vento soffiò forte. Harry mi chiuse sotto una delle sue grandi braccia mentre mi guidava lungo la strada. Presi un respiro profondo mentre l'odore del mare riempiva i miei sensi. Girammo un angolo e mi resi conto che eravamo al porto: spostai lo sguardo da una barca all'altra, tutte ormeggiate al molo.
 
Continuammo a passeggiare sul lungomare, dove una ringhiera era l'unica barriera che ci separava dall'acqua profonda. Ci fermammo fuori ad un ristornate e Harry allontanò il braccio dalle mie spalle, facendomi bruscamente voltare verso di lui per guardarlo in faccia. Sussultai quando le sue lunghe dita spostarono i capelli dal mio collo. La sua bocca si piegò in un sorriso mentre sfiorava il segno ancora ben visibile sul mio collo.
 
"Mmm, forse te ne dovrei fare un altro, giusto per essere sicuro che tutti sappiano che sei mia." Sussurrò con voce roca.
 
"No."
 
Cominciai ad indietreggiare ma mi bloccò un polso per attirarmi a sè.
 
"Magari dopo." Sorrise.

 
 
*


 
Harry diede il suo nome all'uomo all'entrata del ristorante, poi ci guidarono ad un tavolo nella parte posteriore. Avevo come l'orribile sensazione che Harry avesse chiesto esplicitamente di essere posizionato lì, in modo da essere più nascosti rispetto al resto della sala. Mi sedetti di fronte a lui nel piccolo tavolo, togliendomi la giacca e posizionandola sullo schienale della sedia. La cameriera ci porse i menù, poi prese le ordinazioni delle bevande e si allontanò velocemente.
 
Harry scorse la lista dei pasti offerti, senza alzare lo sguardo mentre mi chinavo sulla mia borsa per estrarre il cellulare. Alzai il menù di fronte a me, nascondendomi mentre aprivo il messaggio.
 
Da: Zoe
 
Come sta andando? Stai bene? Xx
 
Stavo per rispondere quando il mio riparo fu abbassato sul tavolo. Gettai velocemente il cellulare nella borsa prima di alzare la testa, incontrando lo sguardo scuro di Harry. Decise comunque di non dire niente riguardo il cellulare, chiedendomi invece cosa volessi ordinare.
 
"Non ho fame." Risposi bruscamente.
 
"Decidi o deciderò io per te." Nel suo tono c'era un accenno di fastidio.
 
Rimasi in silenzio mentre richiamava la cameriera. La sua coda di cavallo ondeggiò mentre si precipitava al nostro tavolo per scrivere velocemente il nostro ordine.
 
"Posso portarvi qualcos'altro?" Chiese gentilmente.
 
I suoi occhi si fermarono esitanti su Harry prima di spostarsi velocemente su di me. Avrei potuto giurare che si sentiva in soggezione con lui. Mi lanciò un'occhiata compassionevole, come se sapesse che ero lì contro la mia volontà.
 
"No, grazie." Sorrisi.
 
Ci lasciò poi da soli. Harry piegò leggermente la testa di lato mentre i suoi occhi fissavano il mio viso.
 
"Ti spavento?"
 
Stavo per dire che era una domanda alquanto stupida, ma mi bloccai. Non volevo davvero fargli sapere che mi spaventava a morte. Ero sicura che avrebbe usato quest'informazione a suo già enorme vantaggio. In ogni caso non capivo come non si fosse reso conto dell'effetto intimidatorio che aveva su di me.
 
Il mio silenzio fu la conferma di cui aveva bisogno. Mostrò le sue fossette quando mi sorrise. La mano di Harry stava per raggiungermi quando la cameriera tornò con le nostre bevande. La ringraziai per l'acqua, lodandola mentalmente per il fatto che ci avesse interrotti. Tuttavia fin troppo velocemente lei si allontanò lasciandomi nuovamente da sola con Harry. Mi sentii a disagio quando il suo sguardo si fermò sul mio viso.
 
"Qualcuno ti ha mai toccata prima d'ora?"
 
"C-cosa?" Risposi in confusione.
 
Lui non disse niente, ma sobbalzai quando sentii la sua mano sul mio ginocchio da sotto il tavolo quadrato. Rise della mia reazione, alzandosi poi velocemente. Rimasi sorpresa quando spostò la sedia e si sedette al lato destro del tavolo accanto a me. La sua mano tornò subito alla sua precedente posizione. Il mio respiro si fermò in gola non appena sentii il suo tocco risalire lentamente la mia coscia, paralizzando tutto il mio corpo. Harry mi fissò  intensamente mentre il mio petto si alzava ed abbassava velocemente. Ringraziai Dio per aver deciso di non indossare un vestito, oppure chissà dove sarebbe arrivata la sua mano. 
Quando le sue dita sfiorarono il mio inguine mi allontanai di scatto. La mia sedia strusciò sul pavimento quando la spinsi all'indietro.
 
"D-devo fare pipì." Me ne uscii.
 
Lo sentii ridere profondamente mentre velocemente mi dirigevo verso i bagni. Non ebbi nemmeno il tempo di prendere la borsa, volevo solo andarmene.
 
"Non metterci troppo." Harry disse alle mie spalle.

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