Capitolo due

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Come immaginavo il discorso fu davvero noioso,infatti appena finì ritornai in fretta e furia in camera.
La cosa positiva é che mi ero appena fatta un "amico",solo che dopo essersi presentato andò dai suoi amici e non mi parlò per il resto dell'ora,ma alla fine fu meglio così,preferisco stare sola.
Guardai attentamente i suoi amici,erano tutti dei bei ragazzi,e si vedeva che erano più grandi.

«Ti sei divertita?» la voce di Selena rimbombava nella stanza,e io nel mentre infilavo le mie All Star nere.

«Uuh.» dissi ironica e lei ridacchiò.

«Non ti sei fatta qualche amico?» domandó.

«Mh..» pensai se le avessi dovuto dire di Luke,ma alla fine glielo raccontai,non avrebbe senso mentirle.
«Si,un certo Luke.»

Lei rimase quasi immobilizzata,come se avessi appena detto la cosa più grave al mondo.

«L-Luke Hemmings?» balbettó.

«Credo di si,perché?»

Deglutì.

Capisco che non ho il carattere giusto per avere amici,ma non c'è bisogno di avere questa reazione!

«Bé?» domandai alzando un sopracciglio.

«Ti ha presentato i suoi amici?» mi chiese e riuscii a localizzare il suo labbro tremante. Ma che le prendeva?

«No.» risposi semplicemente,anche se ero molto confusa per il suo strano comportamento.

«Oh,meno male.»

«Perchè meno male?» domandai in fretta.

«Niente,niente.» rispose come se volesse cambiare subito discorso. «Hai capito le regole della scuola?» e infatti lo cambiò.

«Si.» a dire il vero no,non ho ascoltato una virgola di quel discorso.

Presi il borsone con i libri che mi servivano per le prossime lezioni e uscii dalla camera.

Camminavo nel corridoio con il foglio degli orari delle lezioni e le sezioni davanti,quando mi ritrovai a terra. Avevo sbattuto involontariamente con qualcuno. E credo di aver già visto quel qualcuno.

«Stai attenta a dove cammini,stronza.» disse il tipo che era a terra insieme a me,e nel mentre le risate degli altri infastidivano le mie povere orecchie.

«Stronza tua sorella,coglione.» ripresi le cose che mi erano cadute e le rimisi in borsa.

«Come?» esclamó stupefatto il ragazzo.
Lo guardai attentamente e lo riconobbi. Era uno degli amici di Luke. Il più carino,a dire il vero.

«Che fa,sei sordo? Togliti dal cazzo.» risposi fredda.
Quel tipo mi dava fastidio,tanto per cambiare.
Camminai avanti verso la mia classe per superarlo,ma sentii una forte presa nel braccio sinistro che mi costrinse a indietreggiare. Brutto pezzo di merda.
Cercai di staccarmi dalla presa,ma lui era più forte,e continuava a premere,sempre più forte. Incominciava a farmi male,molto male.

«Lasciami!» esclamai,ma continuava a guardarmi con occhi penetranti. Aveva dei bellissimi occhi,non erano né azzurri nè verdi,erano dei semplici occhi castani,ma avevano una bellissima forma,delle bellissime ciglia e un colore quasi lucido.

«Altrimenti?» azzardò.

Sentivo gli occhi delle persone su di me,su di noi,ma non ci diedi troppo peso. Ma percepivo che alcuni erano divertiti dalla situazione,altri spaventati,ma la maggior parte ne era stupefatta. Non so di che,ma lo era.

«Altrimenti ti rovino quella bella faccia che ti ritrovi.» lo minacciai,ma lui rise.

Lui si avvicinò a me,si avvicinò molto pericolosamente,e io indietreggiai,ma non potei farlo troppo dal momento che aveva ancora il mio braccio sotto il suo controllo. Ero arrivata a toccare un armadietto con la schiena,e in quel momento capii che dovevo reagire.
Il suo viso si avvicinó al mio,e poi arrivò nel mio orecchio sinistro.

«Non dovresti comportarti così con quelli più grandi,sai?» sussurrò al mio orecchio,e un ondata di brividi percorse il mio corpo.

Feci la prima cosa che mi passò per la testa,ovvero una ginocchiata nel cazzo.
Ma forse non fu un idea intelligente,visto che mi strattonò a terra. Fortunatamente mi parai dalla caduta con le mani,ma notai che il punto in cui mi ha afferrato era diventato molto rosso,quasi sanguinava.
Quello stronzo mi ha lasciato il segno? Bé,adesso anch'io gli ho lasciato un ricordino là sotto.
Lo vidi imprecare mentre pressava nei jeans. Era sexy quando era incazzato.

«Fermi!» riconobbi la voce di Luke in mezzo la folla,e in un attimo si fece spazio tra la gente per venire in mio soccorso.

«Stai bene,Hailey?» mi domandò,mentre io mi accarezzavo il braccio dolorante.

Non risposi,ma mi aiutò ad alzarmi.

«Justin,che cazzo fai?!» domandò incazzato Luke al coglione.

«Quella ragazza è una troia,cazzo.» borbottò lo stronzo.
Nessuno mi può dare della troia. Nessuno.

«Troia tua madre.» lo guardai malissimo,e lui fece lo stesso.

«Smettila di nominare la mia famiglia,cazzo!» si avvicinó in fretta a me come se volesse spingermi o tirarmi un pugno,e quasi sicuramente erano quelle le sue intenzioni,ma non ne ebbi la certezza visto che Luke lo fermò appena in tempo.

«Stai fermo. Non toccarla.» gli disse Luke mentre continuava a tenerlo fermo.

Io incrociai le braccia e guardai la scena divertita. Avevo un ghigno stampato in faccia,e questo diede molto fastidio al bastardo,dal momento che prese le sue cose e se ne andò in fretta.
Tirai un sospiro di sollievo e poi urlai alle persone che guardavano che cazzo avevano da vedere. Così tutti smisero di guardarci.

«Ma chi si crede di essere questo?» domandai a Luke.

«Justin Drew Bieber.» rispose freddo.

Che significa questo?

«Eh,e chi si crede di essere Justin Drew Bieber? É un coglione.»

«È solo un pò frustrato,sai com'è.» fece spalluccie.

Ma che intende dire?

«No,non capisco com'è,capisco solo che è un coglione.» risposi mentre mi incamminavo verso la classe. Si era fatto tardi ed era la mia prima lezione. Perfetto. Tra l'altro ero anche di cattivo umore per questo "incidente". Okay,lo sarei stata anche se non fosse successo,ma il fatto che sia successo peggiora la mia luna storta.

«Non é un coglione,é solo fatto così.» lo difese Luke.

«É fatto di merda.»

Detto questo,entrai in classe.
Mi scusai per il ritardo e mi sedetti nell'unico posto rimasto,ovvero quello in prima fila. Almeno ascoltavo meglio.
Non parlai con nessuno,non ne avevo voglia,le uniche parole che uscivano dalla mia bocca erano solo le risposte alle domande della prof,che mi fece più volte i complimenti per la mia cultura. E sentivo che tutti mi guardavano male come se fossi la secchiona della classe,ma non mi importava,a scuola dovevo essere la prima. E anche nelle altre cose.

Fortunatamente la lezione non fu noiosa,a dire il vero amo la scuola e studiare,quindi nessuna lezione sarebbe stata noiosa.

Il braccio cominciava a bruciare,e maledii mentalmente quel tipo per avermi fatto cosi male.
Ma che gli passava per la testa?
"Non dovresti comportarti così con quelli più grandi,sai?",dio mio che nervi. Più ci penso più mi innervosisco.
Non capivo chi credeva di essere,era il solito coglione che si credeva di essere il bad boy della situazione. E come ho già detto odio i finti bad boy.

confident||JB||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora