Cuore in gola

202 30 2
                                    

Bisogna sapere che, quando era in servizio, per ragioni di guerra era stato mandato su quella montagna con i suoi soldati e ora, che era in pensione, tornava spesso da quelle parti con i suoi sette militari più affezionati perchè credeva di essere ancora in guerra.
Subito Won Krucchen strappò dalle mani di Penelope la resina dorata. Poi i suoi uomini li legarono tutti e cinque, e li portarono in una loro vecchia base.

Appena entrati, li fecero scendere delle scale tutte ammuffite. Poi passarono in un corridoio molto lungo e freddo, con le pareti piene di giganti ragnatele. Infondo si poteva intravedere una grande porta di ferro arruginita.
Quando il soldato la aprì con molta fatica si sentì un grande scricchiolio.
Poi li lasciò in una stanza dove in ogni angolo si potevano vedere nidi di pippistrelli.
Penelope e i suoi amici sentivano un odore di umido terribile, come se quella stanza fosse stata chiusa e mai aperta per anni.
Penny e i quattro boscaioli non chiusero occhio tutta la notte per pensare a un piano per fuggire e riprendersi le due lacrime dorate.
{[...]}

Il sole stava per sorgere.

Ormai Penelope e i suoi amici avevano perso tutte le speranze.
La ragazza si sedette e si appoggiò al muro.
A un certo punto sentì qualcosa muoversi appena dietro la sua schiena. Si accorse che un piccolo pezzo di parete si poteva togliere e dietro, chissà...forse c'era una seconda uscita.

Chiamò velocemente i boscaioli e insieme riuscirono a spostarlo; e sì...proprio come pensava Penelope.

C'era una piccola galleria che portava fuori da quella vecchia base.
Ma c'era sempre il problema delle due lacrime. Penelope non poteva tornare a casa a mani vuote, si sarebbe sentita in colpa per la morte della madre.

A un certo punto un boscaiolo vide Wor Krucchen e i suoi uomini davanti all'entrata della base credendo di dover sorvegliare ancora per non farli scappare.

Le due lacrime dorate erano in un barattolo di vetro in mano al vecchio generale che le scrutava attentamente. Poi si alzò lentamente dallo sgabello e le lasciò da una parte.

Penelope, senza preavviso ai boscaioli, fece uno scatto per prendere le due lacrime.
Però sapeva che quando sarebbe uscita allo scoperto, avrebbe avuto pochissimi secondi per prendere il barattolo e scappare.

Lo fece comunque.

Prese il contenitore velocemente, chiamò i suoi amici per avvisarli, e scapparono insieme.

Penelope non si girò.
Sapeva che i soldati li stavano seguendo.
Sentiva le loro urla.
Sentiva  gli spari, le pallottole che la sfioravano.
La neve la rallentava molto, più dei soldati che erano ormai abituati.
In fondo lei era solo una ragazza di 19 anni e non aveva mai provato così tante emozioni tutte insieme.

Era stanca.

Ma doveva contianuare a correre.
A correre più veloce che poteva.
Davanti a sè non vedeva nessuno. "I boscaioli saranno dietro di me? Come se la staranno cavando?" Si domandava in continuazione Penelope.
Si era affezionata a loro, a quelli che le avevano salvato la vita.

Più lei correva, più le forze diminuivano, ma il desiderio di riveder sua madre stare bene cresceva sempre di più.

Penelope non sapeva quanto doveva correre ancora.

Ma a un certo punto vide una piccola caverna nascosta tra le piante ricoperte di neve.
Si nascose lì.
I boscaioli con lei.

Wor Kruccher e i suoi soldati non si accorsero di niente, anche perchè altrimenti per i cinque amici sarebbe stata la fine.

Aspettarono qualche minuto nella piccola grotta che li aveva salvati, per accertarsi che non ci fosse più nessuno.
Ora avevano di nuovo le lacrime dorate.
Dovevano solo ritornare in città.
...

Le Lacrime Della SalvezzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora