Canzone per il capitolo : San Francisco (5second of summer)
Tina era su quell'aereo da ormai tre ore. Si era leggermente stancata di stare seduta, e il signore accanto a le puzzava di calzini andati a male e formaggio, il che la disgustava parecchio. Purtroppo, quando il padre aveva comprato i biglietti per il viaggio, li aveva trovati tutti in posti differenti e quindi si doveva accontentare. Sua sorella Camilla era a tre posti dietro di lei, ormai dormiva da un bel po'. Suo padre Roberto, era riuscito a convincere un signore a fare scambio di posto per stare vicino alla moglie. Clarissa era una madre responsabile, amava molto le sue figlie, avrebbe fatto di tutto pur vederle felici. Era una donna molto alta, con i capelli tinti di rosso e tagliati molto corti. Il padre cercava sempre di accontentare tutte e tre, perchè si sa, con tre donne in casa, non é facile convivere.
Era ormai passato un giorno, e l'aereo aveva finalmente toccato terra, e la voce metallica aveva annunciato che c'era una temperatura molto elevata e Tina non era preparata a questo, per il semplice fatto che in Italia era inverno, e quindi si era vestita molto pesantemente. Camilla era molto eccitata all'idea di iniziare una nuova vita. Era soltanto un anno più piccola della sorella, al contrario di quest'ultima, a lei piaceva socializzare molto, ma non otteneva sempre buoni risultati. A Camilla piaceva molto cambiare la tinta per i capelli, per quell'occasione speciale, se li era tinti di un blu elettrico, e lei li adorava, si sbizzarriva davvero molto con i suoi capelli. Adorava portare cappelli di tutti i tipi, da quelli con la visiera piatta a quelli di lana che portavano le sue coetane. Amava molto vestirsi in modo femminile ma non volgare. Era la classica ragazza con la voglia di vivere e fare nuove esperienze.
La famiglia Sesti era al ritiro bagagli, mancava solo la grande valigia della madre Clarissa, e poi avrebbero potuto recarsi nella nuova casa, a parecchie miglia dall'areoporto. Dopo parecchio tempo, finalmente la grande valigia rossa della madre fece capolino dal grande rullo, così, la prese e si recarono fuori dall'immensa struttura per prendere un taxi.
Il padre sapeva parlare molto bene l'inglese, e quindi seppe dare bene le istruzioni all'autista per portarli nella via dove, c'era una villetta che li aspettava per essere abitata.
Tina e Camilla avrebbero iniziato il decimo e l'undicesimo anno di scuola qualche giorno dopo, e, erano molto preoccupate, perché ogni volta che in Italia la loro professoressa dava i compiti di inglese, puntualmente non li facevano.
Dopo circa mezz'oretta di traffico, arrivarono finalmente nella via prestabilita, il padre pagò con i soldi, che aveva fatto cambiare in Italia poco prima della partenza, e si recarono con le grandi valige dentro casa. Clarissa sprizzava gioia da tutti i pori, non vedeva l'ora di entrare in quella villetta.
Quest'ultima era su un piano solo ed era già pre-arredata. Aveva un divano ad angolo bianco con dei mobili del medesimo colore, molto moderni. La stanza aveva varie porte rosse, dove le due ragazze si catapultarono con molta curiosità. Tina aprì la porta del bagno, dove c'era uno specchio che occupava metà parete di fronte la vasca molto piccolina, e il bagno, oltre ad avere un gabinetto, aveva anche un mobiletto nero, molto lucido e Tina pensò benissimo di lasciarlo alla madre e alla sorella, visto che lei non se ne faceva nulla. Camilla aveva aperto una stanza tutta lilla, con un letto a castello, intuì che fosse la stanza sua e di sua sorella. Adorava i letti a castello, e quindi si prenotò subito quello in alto. La stanza dei genitori invece, era con al centro un letto matrimoniale e le pareti color salvia.Dopo tutte quelle ore di viaggio, Tina era molto affamata e decise di recarsi dalla madre, per incitarla ad andare a mangiare qualcosa al McDonalds insieme alla famiglia. La madre acconsentì e chiamò Camilla e Roberto. Misero sul tom-tom 'McDonalds' e si recarono a piedi lì.
"Mamma, sono preoccupata per la scuola, non sono un asso in inglese ed ho paura di non relazionarmi coi compagni" Tina, appena pronunciò quelle parole, fece una faccia molto preoccupata, ma la madre la rassicuró "tesoro, vedrai che andrà tutto bene, sia a te che a tua sorella Camilla, dovete solamente concentrarvi, e vedrete che piano piano imparerete l'inglese. È questione di tempo. Dopo qualche mese lo parlerete come l'italiano, ve lo assicuro. Vero Roberto?" La madre fece quella domanda al padre delle due ragazze che era dovuto andare a vivere in Canada quando aveva l'età delle figlie, e anche lui aveva quelle preoccupazioni. "Sisi care, vedrete che vi relazionerete benissimo qui. Anche io, quando a sedici anni, mi sono dovuto trasferire momentaneamente in Canada, non sapevo una parola d'inglese, eppure, dopo circa cinque mesi, lo sapevo meglio di loro, quindi ragazze, non preoccupatevi, ora si va a mangiare dal McDonalds!" Il padre esclamò molto entusiasta, forse perché aveva fame o perché non voleva ritornare su quell'argomento, ma fatto sta, che una volta arrivati all'area ristoro, mangiarono molti panini.
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Erano passati tre giorni da quando erano arrivati in California, e, una volta che erano arrivati tutti i mobili spediti dall'Italia, le due ragazze poterono andare a scuola.
"Camilla, ho troooooooooooppa paura! E se poi qui a scuola non vado bene come andavo in Italia? D'altronde faró le materie in un'altra lingua a me complicata, e se poi divento sfigata e lo zimbello di tutti? Quella che poi viene chiamata 'secchiona', 'brutta', insomma, capito?" Tina era ormai diventata logorroica, e la sorella rise un pochino mentre prese una maglietta e se la infiló. "Tranquilla, andrai benissimo, e nessuno ti dirà quelle cose, in caso te le dicessero, vieni da me, che almeno si impareranno che non dovranno dirti nulla" poteva non sembrare, ma le due sorelle si volevano un bene spropositato. Camilla aveva fatto qualche anno di boxe, quindi sapeva lottare parecchio bene, e amava difendere la sorella.
"Camilla" chiamó la sorella. " si Tina?"
"Ti voglio bene, so che non te lo dico spesso, ma è così, grazie di tutto" Camilla rimase spiazzata dal grosso abbraccio che Tina le riservó. Camilla si finì di vestì, ed insieme alla sorella andarono in cucina, dove le aspettavano due tazze di latte fumante, le finirono, si lavarono i denti e misero il tom-tom con la strada del liceo.
Notarono una grande massa di gente accalcata, chi fumava sigarette di fronte il cancello, ragazze che si abbracciavano, coppie che si baciavano, e gruppi di gente che parlava tra di loro, poi c'erano loro due, che si sentirono completamente fuori luogo, quindi si misero sedute su una panchina e iniziarono a parlare "Cami, come sono vestita così? Lo so che di solito non mi importa, ma per oggi ho voglia di fare bell'impressione" era vestita con una maglietta a maniche corte, con la scritta 'Lavora ogni giorno come se fosse domenica', questo stava a significare che ogni giorno non si sarebbe dovuto fare nulla, e poi aveva dei semplici leggins. "Tina, stai benissimo, te lo assicuro, come mai questa insicurezza? Poi la frase sulla tua maglia saprò solo io cosa c'è scritto, e se è qualche personcina che, anche lei, ha fatto la nostra stessa cosa." Nel frattempo, mentre parlavano, dei ragazzi le squadrarono come se venissero da un mondo alieno sconosciuto al mondo.Sentirono la campanella suonare e, prendendo il loro zaino, si diressero verso l'entrata. Si fermarono davanti la segreteria, presero il telefono, lo connetterono a internet e andarono su bing, traducendo la frase che volevano dire alla segretaria, ovvero che orari avevano.
Presero gli orari e andarono nelle rispettive classi.
Tina fece davvero fatica a capire cosa aveva detto il professore di trigonometria, quando l'ha presentata alla classe, ma ci arrivó per intuito, le disse di sedersi al quarto banco e lei fece così.
"Hi" Tina si giró verso quella voce, e per poco non le cascò la mascella.
Un ragazzo a dir poco bellissimo, l'aveva appena salutata.
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Identity
Romance' Amavo tutto di lui, anche il fatto che mi aveva fatta cambiare con un semplice sguardo' Tutti i crediti riservati Storia mia Fanfiction su Dylan O'Brien Diritti copertina @feelingmyself_x