Capitolo 34-Rivelazione

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Non mi accorgo di essere arrivata al muro che divide casa del vicino dal bosco.
È inutile che mi giro. Tanto so chi è.
-Perché sei scappato? Ti faccio paura?
-No. Perché dovrei averne?
Mi abbraccia, così mi giro.
-Allora per che sei scappato?
-Non sono scappato. Ho inseguito Marcus, ma dopo un po l'ho perso.
-Quando non ti ho visto, ho pensato che non volessi più vedermi perché ti ho mentito.
-Lo so. Le emozioni le sento anche io. Come tu puoi sentire le mie.
-Io non le ho mai sentite. Perché?
-Non ne ho idea.
Si avvicina al mio viso, fino ad avere i visi vicini a cinque centimetri l'uno dall'altra. Non riesco a dire niente. Gli metto la mano sul petto e lo allontano di poco, con delicatezza.
-Devo andare a casa.-dico imbarazzata.
-Va bene.
Mi prende la mano e la intreccia nella sua. Ci fermiamo sul muro che separa casa mia da quella del vicino.
-Ti va di essere la mia ragazza?
Scuoto la testa in segno di dissenso.
-Mi dispiace... Ma non posso...
-Perché? C'è qualcun'altro?
-No... È solo che...
-Solo cosa? Hanno avuto l'imprinting.-sussurra Aria.
Ci giriamo, ma non c'è. Scavalco. Metto una mano per terra per attutire, anche se piccola, la caduta.
Vedo il cielo, una nuvola e sopra ci sono...
-Scendete dalla nuvola.
-Chi? Non c'è nessuno solla nuvola!
-Zitta Aria!
-Beccati.
Scendono.
-Come hai fatto?
-Niente. Ho solo toccato per terra...
-È il dono.
Guardo Acqua. Ha una faccia felice,anzi dire felice è dire poco.
-Che dono?
-Ogni guardiana ne ha 4  diversi. Tu hai appena sviluppato quello. E un altro dalla parte vampira.
-Forte.
Acqua che mi hai rivelato!
-Ci vediamo domani.-Terra ci saluta sventolando la mano.
-Andiamo.-Fuoco fa un cenno con la mano.
-Ciao!-Aria mi guarda delusa.
-Cerca di trovare gli altri poteri.-Acqua mi sorride.
-Ciao ragazzi.
Gli elementi salgono sulla nuvola e se ne vanno.
-Devo andare.
-Ti accompagno.
Iniziamo a camminare.
-Se ti vedono i miei, ti faranno il quarto grado.
-Non mi farò vedere. Ci vediamo al balcone.
Mi bacia la fronte e sale sul balcone in pochissimo tempo.
-Sono tornata.
-Denise. Potevi anche dirmi che avevi organizzato di uscire con le amiche! E poi hai lasciato nonna e nonno con tuo fratello.-mamma mi appare davanti appena apro la porta.
-Uscire con le amiche?
-Si. Me l'ha detto nonna...
-Già. È vero. Siamo andate a fare un giro qui intorno... Ora devo andare. Notte.
-Notte.
Salgo in camera ed apro la finestra del balcone.
-Entra.
-Grazie.
-Se mi aspetti qui, mi vado a cambiare, e non toccare niente.
-Va bene.
Vado al bagno: mi metto il pigiama, mi lavo i denti, mi pettino e mi metto le pantofole.
Entro nella camera e...
Non ci posso credere!
Derek aveva tirato fuori tutti quei vestiti con le gonne che avevo, ma che non metto mai.
-Ti avevo detto di non toccare niente.
-Questo di starebbe benissimo.
Era un vestitino che mi arrivava a metà coscia, grigio con fiorellini di pizzo scollato.
-Pervertito. Ora metti tutto a posto.
-Mi aiuti?
Fa gli occhi "da cucciolo" come li chiamo io.
-Va bene...
Iniziamo a mettere sulla stampella ogni vestito e li rimettiamo nell'armadio.
Ci mettiamo sdraiati sul letto.
-Questo chi è?-ha in mano un tigrotto.
-Tigrottino. Il mio peluche. Non l'ho mai lasciato.
-Lui?-è un orsetto polare.
-Fiocco di neve della montagna di Tagliacozzo.
-Che nome lungo. Questo?-è un piccolo delfino.
-È una femmina. Rikki.
Prende una serpentella.
-Mrs Snacky-non gli faccio ripetere la solita domanda.
-Questa?
-Minou due.
-Bel nome...
-Mi stai prendendo in giro?-mi alzo e mi metto seduta-Guarda che è grazie a me che sei l'Alfa di Kevin e Benjamin.-lo guardo con le braccia incrociate.
-E anche il tuo alfa.
Si mette seduto davanti a me e mi guarda. Mi perdo nei suoi occhi, il cuore mi batte veloce.
Vedi di darti una calmata tu! Altrimenti... Non posso farti niente, sei il mio cuore, senza morirei.
Si avvicina di più, come prima.
-Avvicinati di più e ti do uno schiaffo sul viso.
-Va bene... Vediamo... Che possiamo fare?
-Obbligo verità salvataggio?
Adoro questo gioco.
-Va bene.
-Inizia tu.
-Okay. Che scegli?
-Verità.
-Dimmi... Chi ami.
-Lo sai chi amo.
-Dimmelo.
-Va bene... Il mio vicino.
Sbianca.
-Stavo scherzando.
Inizio a ridere. Ma la smetto appena vedo la sua faccia.
Mi stringe le braccia forte.
-Mi fai male.
-Dimmi che non lo ami.
-No. Non lo amo. Stavo scherzando.E poi... Mirko Lattanzi... Non è bello.
Continuiamo a giocare, poi decidiamo di andare a letto, così mi addormento con lui accanto.

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