Capitolo 5-Il giorno più strano della mia vita

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Buongiorno Denise. Pronta per affrontare un altro giorno scolastico?... Eh! Prontissima guarda... Non vedo l'ora che arrivi l'estate! Se avrò tutti sette in pagella andrò in Spagna da mio zio!...
Mi preparo, dopo aver fatto colazione: jeans, maglietta, felpa con le cuffie (Overtake) e scarpe nere. Ovviamente la mia collana non può mancare, la indosso sempre. Oggi è il 4° anniversario, sono 4 anni esatti che la porto.

•A scuola•
È l'ora di diritto. Ovviamente non ascolto, ma chissà perché, prendo sempre sette.
-Guarda!- dice una mia compagna
Mi guardo intorno, e vedo che stanno guardando la finestra.
-Ma che succede?- chiede la prof.
Mi avvicino alla finestra: un ragazzo sta picchiando una ragazza.
-Denise che ha tua collana?
Mi guardo la collana: era rossa.
-Ehm... Prof posso andare al bagno?
-Va bene.
Vado al bagno.
-Ma che...?-Tocco la collana.
Non succede niente.
-Ma... Perché fai così?
Batto le mani per farle fare qualcosa: mi appare un guanto rosso a mezze mani sulla mano destra, mentre sulla sinistra un anello bianco con una specie di triangolo rosso.
-Wow! Vediamo se...
Mi tocco un fianco ed il petto, mi appare una gonna corta, sotto rossa leggermente più lunga di quella bianca che sta sopra. Mi appare un top bianco e un coprispalle rosso. Sbatto un piede, poi l'altro, e appaiono due stivali lunghi, bianchi e alla fine una striscia rossa.
Toccati i capelli! E poi anche gli occhi.
Chi è?
Faccio come mi dice la voce. I miei capelli diventano rossi. Poi mi tocco gli occhi.
Ma cosa?
Il mio corpo inizia a muoversi da solo: sto uscendo dalla scuola.
-Guardate!- sono i miei compagni!
Tranquilla non ti riconosceranno.
Ancora quella voce!
Il ragazzo scaraventa la ragazza al muro.
-Ehy, tu! Lasciala in pace!
-Oh... Guarda chi si vede! Una guardiana...
Mi lancio verso di lui e gli do un calcio. Lo para.
-Sei una novellina. Non sperare di battermi.
I suoi occhi sono rossi. È un...
Vampiro.
Decido di non badare alla voce nella mia testa.
-Vattene!
-Altrimenti che fai?
Sento la rabbia salirmi dentro e del calore nelle mie mani.
Il vampiro le sta guardando, così lo faccio anche io: ci sono due sfere di fuoco.
Lo guardo. È totalmente spaventato.
Lanciagliele, poi corri dietro di lui e staccagli la testa.
Oh che schifo!
FORZA!
Lancio le sfere, una addosso a lui, ma la schiva, l'altra per terra a 5 centimetri di distanza.
La sfera ha lasciato una nube di fumo, vado dietro e gli stacco la testa.
Ora brucialo.
Mi accovaccio, e gli metto il dito, dal quale era nata una fiamma e lo brucio.

Ho messo la foto della felpa con le cuffie.

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