8 - UNA SCELTA OBBLIGATA

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Mi svegliai con una tremenda erezione, non avevo idea di cosa avessi sognato di così eccitante, le immagini erano state cancellate dalla luce del sole che aveva inondato i miei occhi al momento del risveglio.

Qualunque fosse stato il motivo non potevo restare così, mi alzai di malavoglia, sarei rimasto a letto volentieri visto che era sabato e non dovevo andare a scuola.

Guardai l'orologio era già tarda mattinata e presto mia madre sarebbe venuta a chiamarmi, meglio muoversi ...

Mi chiusi in bagno, in queste occasioni ero molto contento di averne uno personale.

Mi spogliai completamente, aprii l'acqua della doccia e mi infilai sotto.

Allargai le gambe e appoggiandomi con la schiena al vetro del box presi a massaggiarmi l'erezione cercando di riportare alla mente che cosa me l'aveva procurata, alcune sensazioni del sogno piano piano riaffiorarono.

Delle mani esperte percorrevano il mio corpo e una bocca calda lambiva ogni centimetro, dal collo scendeva sempre più giù lasciando una scia bollente, fino ad arrivare al mio sesso ed avvolgerlo in quell'antro caldo.

Mi uscì un gemito al ricordo e la mia mano strinse maggiormente il mio sesso.

Con l'aumentare del piacere, sensazioni ancora più forti mi invasero e i ricordi divennero più nitidi: ero nel mio letto e stavo facendo sesso, la mia partner era di schiena, la tenevo per i fianchi, mentre la possedevo con impeto.

La sua identità mi sfuggiva, riuscivo a vedere il suo sedere sodo posizionato in alto e le mie mani che lo stringevano per avere miglior accesso, la sua schiena liscia incurvarsi ad ogni mia spinta, il viso affondato nel cuscino nascosto dai suoi capelli neri.

Ghignai ero un vero porco stavo sognando di fare sesso anale ... nessuna ragazza me lo aveva mai lasciato fare ...

Aumentai il ritmo seguendo quello del mio sogno, ero certo di conoscere quella persona ... i suoi gemiti mi sembravano familiari ...

Quando venni le immagini del sogno divennero chiare e la rivelazione di chi avessi sognato mi fece cedere le gambe ... Kian!?

Avevo sognato di scopare Kian e mi ero svegliato tremendamente eccitato e se non bastasse mi ero anche masturbato pensando a lui, inconsciamente lo sapevo che era lui fin dall'inizio.

Kian si era insediato nei miei pensieri come un virus silenzioso ... e forse era già troppo tardi per estirparlo ... ero letteralmente fottuto!

Mi lavai cercando di mandare via oltre al mio piacere anche le immagini e le sensazioni del sogno, poi mi vestii sperando di riuscire a non pensare a quello che avevo appena fatto e a quella nuova consapevolezza che mi stava attanagliando lo stomaco.

Avevo appena finito, quando mi suonò il cellulare, era un messaggio di Yusuke che mi chiedeva di andare con lui e un gruppetto della nostra classe al Karaoke.

Non che amassi quei locali, anzi tutto il contrario, ma qualunque posto era meglio che restare in casa da solo con i miei pensieri, che adesso mi facevano terribilmente paura.

Risposi con un semplice "Vengo".

Mi arrivò un nuovo messaggio con l'ora e il luogo dell'appuntamento.

In fondo poteva essere divertente conoscere meglio i miei compagni di classe, dovevo riconoscere che diversamente dal mio carattere estroverso non ero stato molto bravo a fare amicizia, tutta colpa di Kian che in quel primo lasso di tempo aveva completamente occupato le mie giornate.

Una libera costrizione ... una scelta obbligataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora