17 - FINALMENTE POSSO GRIDARLO: "LUI E' MIO!"

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Mi riscuoto dai miei ricordi e mi infilo sotto la doccia.

Devo darmi una mossa se non voglio fare tardi proprio l'ultimo giorno della mia vita da "single".

Sorrido a questo pensiero, sono certo che questa sera Kian farà qualcosa per rendere pubblica la nostra relazione, non a caso ha voluto che comprassimo lo stesso completo scuro ... e "volendo o nolendo" la nostra vita cambierà.

Qualcuno ci prenderà in giro, qualcuno ci guarderà disgustato, ma a me non interessa veramente, l'unica cosa importante è stare insieme.

Spero che anche i nostri padri inizieranno a considerare la nostra relazione una cosa seria.

Il padre di Kian ha espresso apertamente la sua contrarietà e il fatto che secondo lui è solo un capriccio passeggero.

Mio padre non ha potuto dirlo, però sono certo la pensi allo stesso modo.

Per un certo verso non posso dargli torto, fino a qualche mese fa io e Kian non avevamo mai mostrato interesse verso il nostro stesso sesso, anzi, forse l'esatto contrario, sembrava più avessimo una sorta di dipendenza verso il sesso con le ragazze ...

Guardo il mio polpaccio destro e il nuovo tatuaggio che lo orna, sono due "K" intrecciate.

È il primo disegno che ha un vero significato per me e ogni volta che lo guardo mi domando se ho fatto bene, se avrà sempre lo stesso valore ... oppure se un giorno arriverò ad odiarlo ...

Kian ce ne ha uno identico sul polso destro, chiaramente molto più piccolo.

Sono molto felice che Kian abbia accettato di farlo, perché è un modo, il mio modo, per imprimere sulla nostro pelle ciò che sentiamo e rendere visibile il nostro legame.

Anche se non ci siamo mai detti "ti amo" quello che ci lega va molto al di là del puro sesso... ne sono certo.

Io ormai non ho alcun dubbio che quello che sento è amore, però non gliel'ho mai detto, perché non so cosa pensa Kian dei sentimenti e non vorrei metterlo con le spalle al muro costringendolo a rispondere ...

devo ammettere però che, per la prima volta in vita mia, mi piacerebbe sentirmi dire quelle due piccole paroline ...

Mi sto ancora asciugando quando sento Kian urlarmi attraverso la porta "Kay muoviti! Mi sono rotto di aspettarti".

Sbuffo ed esco.

Kian sorride vedendomi e si passa involontariamente la lingua sulle labbra, sono felice dell'effetto che gli faccio ogni volta che mi presento completamente nudo davanti a lui.

"Piccolo bastardo ... questa me la paghi" si morde il labbro inferiore e poi riprende "Non riuscirai a trattenermi qui ... oggi voglio lasciarti un ultimo bel ricordo della scuola"

Io sorrido, so a cosa si riferisce e soprattutto quando ha intenzione di realizzarlo, mi avvicino e porto le mie labbra a pochissima distanza dalle sue e dico malizioso "Penso che il discorso del Preside sarà particolarmente eccitante".

Mi allontano senza toccarlo ghignando davanti al suo sguardo lussurioso che percorre ogni centimetro del mio corpo nudo soffermandosi neanche a dirlo sul mio culo.

Mi vesto in fretta e in pochi minuti siamo fuori dall'appartamento.

Oggi andremo a scuola con l'auto di Kian, ormai è terminato l'obbligo di non farci scoprire, e se qualcuno vedendoci arrivare insieme dovesse porsi delle domande, sicuramente questa sera avrà tutte le risposte.

Arriviamo a scuola con solo qualche minuto di ritardo, ma nessuno se ne accorge, sono tutti in giardino e c'è una grande confusione, troppo presi nello scambio dei saluti.

Una libera costrizione ... una scelta obbligataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora