-Chapter 3-

391 51 41
                                    

Louis' pov

Rotolo fuori dal mio caldo, accogliente letto e mi rannicchio nella fredda brezza che sta attaccando la mia pelle scoperta. Mia madre viene sempre nella mia stanza la mattina e apre la finestra, credo abbia paura che soffocherei nella mia stessa puzza. Comunque, mi sta bene che lo faccia, perché probabilmente ha ragione.

Guardo l'orologio sulla mia scrivania per scoprire che sono già le 11 di mattina e devo ancora pulire nel caso Harry voglia venire nella mia stanza.

Ripensare alla chiamata della notte scorsa mi fa sentire molto a disagio. Louis mi fa uscire dalla mia zona 'comfort', il che non è necessariamente una brutta cosa, solo altamente spaventoso per me, specialmente perché lo conosco da pochi giorni. Non voglio uscirne ferito e non voglio nemmeno ferirlo.

Risciacquo i miei capelli dopo una lunga, calda doccia e avvolgo l'asciugamano attorno alla mia vita sottile. Alcuni giorni vorrei essere muscoloso e con gli addominali, altri invece sono solo felice di non essere ancora grasso a causa delle schifezze poco salutari che immetto nel mio corpo. Oggi mi guardo semplicemente allo specchio e mi chiedo cosa penserebbe Harry del mio corpo. Un brivido corre lungo la mia schiena, e devo ancora capire se quel brivido sia causato dall'eccitazione o dal nervosismo, ma probabilmente è un po' di entrambi. Senza volerlo, continuo a pensare a Harry, qualsiasi cosa io faccia, ed è piacevole ma molto spiacevole allo stesso tempo.

Appena metto alcuni vestiti a caso il campanello suona, facendomi sobbalzare e guardare l'orologio. E' solo l'una e sono sicuro di avergli detto di venire alle due. Faccio spallucce, sono comunque già pronto. Saltello giù dalla scale, fermandomi davanti alla porta. Appena la apro, il mio stomaco produce il suono più terrificante di tutti i tempi, ricordandomi che non ho ancora mangiato niente oggi. Harry se ne accorge e comincia a ridere subito dopo, facendomi arrossire. Sono così stupido.

"Hey sweetcheeks." Apre le braccia ma, quando realizza che non sarò io ad abbracciarlo, le avvolge bruscamente attorno al mio collo, forzandomi a ricambiare. Stringo le mie braccia attorno a lui, godendomi il suo caldo abbraccio e strofinando il naso sul suo collo, senza neanche accorgermi di star facendo quel movimento. Un gemito improvviso lascia le labbra di Harry, facendomi allontanare quasi immediatamente. Per la prima volta, lo vedo arrossire, il che mi fa arrossire a mia volta. Rimaniamo lì per un po', senza dire niente, solo guardandoci a vicenda. Mi fa sentire davvero in pace e rilassato, come se stessimo parlando con gli occhi. Non c'è bisogno di parole. Fino a quando, ovviamente, il mio stomaco rovina di nuovo il momento.

"Dovresti mangiare." Dice Harry, togliendosi la giacca ed appoggiandola sulla sedia, dove è anche la mia giacca. Mia madre si lamenta sempre del fatto che io la lasci lì, ma sono troppo pigro per portarlo sull'appendiabiti.

Harry entra in cucina come se fosse vissuto qui per anni ed apre il frigorifero.

"Sei carino in questo modo, comunque. Mi piacciono i tuoi capelli umidi. Danno un'idea di come potresti essere in -altre occasioni-" Dice Harry. Seguendo quella che ormai era una routine, comincio ad arrossire ed abbasso lo sguardo. Vorrei essere più come Harry. Vorrei poter fare battutine anziché arrossire e spostare lo sguardo.

"Credo di essere diverso in altre occasioni, forse dovremmo scoprirlo." Suonava così bene nella mia testa, ma subito dopo aver pronunciato le parole realizzo quanto stupido debba essere stato e mi imbarazzo di nuovo. Harry gira la testa di scatto, per poi guardarmi con gli occhi spalancati, facendomi sentire ancora più stupido.

"Cosa?!"

"N-niente."

"No, no. Non è -niente.- Hey." Vede il cipiglio sul mio viso e mi raggiunge, mettendo i pollici sugli angoli delle mie labbra e tirandoli su, forzando un sorriso sul mio viso.

"Non essere triste. Era hot." Mi fa l'occhiolino, facendomi tornare lentamente calmo.

"Tu sei hot."

"Okay sweetcheeks, ora, non usare troppo quel potere."

"Scusa, daddy." Faccio un sorrisetto, ma timidamente. Dannazione, faccio tutto timidamente. Sono un timido disastro.

"E non...Cazzo. Non dirlo fuori dalla camera da letto, per favore."

Metto il broncio.

"Perché no?"

"Mi infastidisce."

Notes
Molto presto arriveranno capitoli pieni di smut, eheh, so che li state aspettando.
Okay, la smetto. Spero il capitolo vi sia piaciuto, ho anche aggiornato in anticipo, dovreste amarmi. ;)
Evaporo, alla prossima. xx

Being Tutored-ITWhere stories live. Discover now