una lustra porta verde con su un grande numero 109 in rilievo.
una strana sensazione mi pervadeva
fino all'ultimo ossicino.spalancai la porta.
mi si presentó dinanzi una grande stanza, dai colori bianco e verde acqua.
colori tristissimi, che non sopportavo.
che non si addicevano per niente
alla persona di fronte a me.si trattava di una figura dai capelli rossi stesa su di un letto.
solo una coperta di lana colorata spiccava
nell'angusta camera.Molly era riuscita a dare un tocco di vita
a tutto quel pallore.le mani mi tremavano senza sosta, il cuore mi palpitava a più non posso.
gli occhi li tenni bassi, per paura di farmi vedere debole.
la distanza che separava me e Fred era
minima ed io avevo una paura matta di spezzarla.avevo paura di andargli incontro e scoprire
che in realtà non c'era più.avevo paura del peggio, dell'ignoto.
l'indefinito non mi era mai piaciuto.
era qualcosa che mi impediva di andare avanti.
che mi ostruiva il passaggio.
una mano si posó sulla mia spalla e il mio cuore perse un battito.
sussultai.
alzai lo sguardo ed incontrai due occhi color
cioccolato.lucidi e spenti, diversamente da come li avevo sempre visti.
« vuoi che ti accompagni? »
« No. »
le mie parole uscirono in un sussurro, non so con quale forza.
le gambe che stavano per cedermi.
la mia testa era pervasa dalla confusione più totale.
in pochi passi sarei stata accanto a lui.
ignorai la sedia bianca poggiata lì di fianco, sedendomi sul bordo del letto.
il suo viso pallido esprimeva tristezza, dolore.
Poggiai la mia mano sulla sua: pallida come tutto il resto della sua pelle e fredda, come mai l'avevo sentita.
intanto le parole di Mollu continuavano a ronzarmi in mente.
mi confortavano, anche se posate lì, in aria.
mi davano la forza per non scoppiare a
piangere, disperata e darlo per spacciato.gli accarezzai la fronte.
sul suo volto era rimasto dipinto un sorriso.
lo avevo sempre amato quel suo prendere la
vita a ridere.il sorriso era la sua arma, il suo scudo.
forse una maschera che portava per non
essere giudicato debole.~
« hey Freddie. » sorrisi tra me e me.
mi sentivo un'idiota, ma ero certa che potesse sentirmi.
« potró sembrare pazza, ma non mi importa.
l'unica cosa che conta davvero è che tu sia
ancora vivo.non potevo ricevere notizia più bella. »
abbassai lo sguardo sulle nostre mani.
anche se lui non era cosciente riusciva ad infondermi quel suo solito calore e quella sicurezza che lo differenziavano da tutti gli altri.
la voglia di rimanere lì era immensa, ma l'orario di visita era concluso.
usciivsconsolata dalla stanza.
« a chi toccava fare il turno stasera? »
la voce della Signora Weasley risuonó per il
corridoio.« S-se non vi dispiace rimango io.. »
sbucai dietro George.
la donna mi guardó apprensiva.
« se per te non è un problema tesoro, va benissimo. » mi sorrise leggermente.
« non preoccupatevi, penseró io a tutto. »
« questo non posso lasciartelo fare, cara.. »
tentennai appena.« l-lo faccio con piacere.. » abbozzai un piccolo sorriso.
mi ritrovai tra le braccia della Signora
Weasley.« sei una ragazza d'oro.. » mi carezzò lievemente il viso.
« allora a domani, buonanotte. »
un sonoro crack riempì per qualche secondo
il silenzio dopo che l'intera famiglia
Weasley si fu smaterializzata.la notte fu lunga.
strani piensieri si impossessarono della
mia mente.la paura non faceva altro le divorarmi.
le parole della Signora Weasley
intervallavano gl'incubi.temevo il peggio.
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destiny. » ғᴡ.
Fanfictione se mai mi chiederanno quale sia stata, per me, la cosa più bella del mondo, io parlerò del tuo sorriso mentre mi guardavi. » ғʀᴇᴅ ᴡᴇᴀsʟᴇʏ.