Capitolo 2

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Steph e io saliamo i gradini per raggiungere la confraternita, la musica a tutto volume e le luci colorate splendono attraverso le finestre. Scuoto la testa per la confusione. "Potrebbero anche mettere un cartello lampeggiante al neon che dice 'ZOMBIE ATTACCATE QUI.'"

Steph ride. "Già, non è esattamente tutto sotto controllo. Ma dopo la settimana che abbiamo avuto, meritiamo di lasciarci andare. Inoltre, il livello di minaccia è stato declassato. Dovremmo godercela finchè dura."

Sistemo la cinghia della fondina della mia katana sulla mia spalla e annuisco. "Scommetto che presto i militari sentiranno e fermeranno tutto. Direi che abbiamo circa un'ora prima che individuino le luci o che un vicino li chiami."

Lei mette una mano sulla mia spalla e sogghigna. "Più ragioni per iniziare il divertimento ora."

Quando attraversiamo la porta la prima cosa che vedo è Hardin che scende le scale, vestito con jeans neri stretti e una t-shirt bianca che è sottile abbastanza da far vedere molti dei suoi tatuaggi al di sotto. Lui sorride quando ci vede. "Hey, non mi aspettavo di vederti qui."

"Perchè no?" Chiedo.

Lui alza le spalle. "Pensavo che avresti studiato, visto che le lezioni iniziano domani di nuovo."

"Abbiamo appena avuto due giorni liberi. Tutto ciò che ho fatto è studiare." Non c'era molto altro da fare mentre aspettavamo che nel campus venissero sgomberati i cadaveri e i perimetri protetti.

Alza gli occhi. "Ovviamente."

"Cosa hai fatto negli ultimi due giorni?" Chiedo.

Lui sorride e gesticola verso la festa in corso intorno a noi. "Questo."

"Ovviamente."

"Tessa!" Una voce mi chiama, e mi giro per vedere Zed camminare con due drinks nelle sue mani. Lui ne tiene uno per me. "Bevi?"

Annuisco e lo prendo. "Grazie."

Sorride ampiamente e guarda la mia spada. "Perchè non ti rilassi, posa la spada."

Scuoto la testa duramente. "No, sto bene. Non mi piace lasciare la mia katana in giro, specialmente con tutto quello che è accaduto questa settimana."

Lui mi strizza l'occhio. "Ti proteggerò io."

Rido. "Grazie, ma so proteggere me stessa."

Zed sorride. "Lo sai, da dove vengo io, alcuni ragazzi preferiscono le donne a cui piace essere protette dai loro uomini. Gli uomini erano i guerrieri, e le donne si prendevano cura degli uomini."

Alzo un sopracciglio. "Oh, davvero? E da dove vieni? Dal 1955?"

Hardin comincia a ridere ma si copre la bocca con le mani e finge di tossire.

Zed mi lancia un'occhiataccia. "La città da dove vengo non esiste più. Gli zombies l'hanno invasa."

"Beh, forse se ci fossero state più donne a combattere con gli uomini, la tua città sarebbe ancora in giro." Le parole suonano più cattive di quanto intendevo, ma non mi scuserò per aver detto la verità.

Zed sbuffa un respiro arrabbiato e va via, Hardin è appoggiato al muro accanto a me e incrocia le braccia. "Francamente, sono sorpreso che la sua città sia durata così a lungo. La maggior parte delle città sono state spazzate via quando l'infezione si è diffusa in tutto il mondo alla fine del diciannovesimo secolo. Prima in Inghilterra, uomini e donne hanno combattuto gli zombies insieme per centinaia di anni."

Bevo un sorso del mio drink. "Dal secondo colpo della Peste Nera nel 1853, quando il virus fu scoperto per la prima volta. Allora è stato portato qui su una delle navi maledette nel 1916 e ci ha rovinato a vita. "

AFTER + Zombies (TRADUZIONE ITALIANA).Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora