CAPITOLO 1

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Di nuovo quell'incubo quella realtà che mi perseguitava. Ero stata violentata in una stradina di Londra, quattro uomini iniziarono a spogliarmi strappandomi i vestiti, dopo avermi violentata mi avevano lasciata lì, sola, al freddo , nuda. Un mese dopo scoprì di essere incinta, appena lo seppe mia madre iniziò a spingermi gettandomi per terra e iniziò a darmi calci sulla pancia dicendomi che ero solamente un errore, non sapeva come erano andate le cose non mi aveva dato il tempo di spiegare. Da quel giorno iniziò a bere, non ci parlavamo più. Non avevo un padre, era morto, mio fratello Luke era partito tempo fa a Los Angeles non seppe niente, non ha mai saputo quel che è successo in quella casa.
E ogni notte rivivevo quella sera.
Vidi l'orologio, erano le 03.54. Mi recai in cucina, mia madre era seduta sul divano con una bottiglia di vodka in mano, era ubriaca. Che novità!.
Mi venne un'idea. Perché non scappare?. Mi decisi. Dal computer cercai il primo volo per domani. Andrò a Los Angeles! Il volo era previsto alle 10.00. Iniziai preparare la valigia gettando i vestiti alla rinfusa. Mi feci una doccia calda, qua do ebbi finito mi asciugai i miei capelli castani lunghi mi trucchi leggermente mi misi un filo di elyner per risaltare i miei grandi occhi verdi e il mascara per volumizzare le mie ciglia lunghe e misi un rossetto color nude sulle mie labbra carnose. Non mi piaceva il mio corpo, ero troppo magra, mangiavo solamente una volta al giorno, mia madre spendeva quasi tutti i soldi per l'alcool.

L'UNICA COSA DI CUI HO BISOGNODove le storie prendono vita. Scoprilo ora