Anita

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Pelle di pesca, si dice spesso. Così indichiamo la cute delicata e morbida di una giovane donna dai tratti raffinati.
Anita, per me, è stata la prima ragazza, il mio primo rapporto omosessuale. Grazie a lei, e assieme a lei, ho messo a nudo la mia latente bisessualità.
Ti sarò per sempre grata, Anita, per avermi offerto la tua pelle di pesca.

Era un pomeriggio come tanti. Ero in vacanza-lavoro a Genova e c'erano almeno trenta gradi all'ombra.
In quel periodo avevo appena terminato il primo ciclo universitario e, a settembre, mi sarei iscritta alla magistrale. Avrei proseguito i miei studi a Urbino, dove leggende aleggiavano attorno a una movida che non conosce età, sesso e razza.
Ammetto di aver scelto Urbino anche per quella diceria. Una voce nella mia testa mi diceva di andarci e io la ascoltai.
Durante il terminare dell'estate avevo notato, andando al mare, che i miei occhi non erano stati che per le ragazze in costume, riuscendo persino ad offuscare le bellezze maschili che sempre il mio sguardo ha con discrezione saggiato.
Costumi aderenti e bagnati sono quanto di meno esiste al mondo per lasciar galoppare l'immaginazione visiva, però la fantasia del desiderio ne giovava particolarmente.
Non ho mai smesso di amare letteralmente gli uomini, ma quell'estate avevo assolutamente bisogno di realizzare una fantasia che avevo da tempo e che ormai era divenuta quasi ossessione. Volevo fare sesso con una ragazza. Volevo spogliarla, baciarla, toccarla e farla gemere come solo un'altra ragazza può riuscire. Ho conosciuto uomini, e non pochi, davvero abili nell'arte della masturbazione femminile e del cunnilingus, ma posso assicurarvi che nessuno di loro, proprio nessuno, ha mai raggiunto l'intensità di cui sono capaci le ragazze; bisex, lesbiche o etero che siano.
Mi iscrissi a un sito per appuntamenti. Era un sito per gli scambi di coppia e altre pratiche connesse, ma vi era stata aggiunta anche una sezione per single.
Mi registrai con mio pseudonimo preferito per la mia "vita sessuale segreta" (che poi segreta non è...), nello spazio dedicata a "singole bisex".
I primi contatti si rivelarono piuttosto deludenti. La maggior parte dei messaggi riguardava "mercenarie", uomini singoli sfigati, coppie con lei bisex, transgender e slave maschi.
Io, però, come ho già detto, quell'estate avevo un solo desiderio per la testa: ragazze. Non mi importava che fossero modelle o bellissime, purché fossero realmente interessate e almeno in una fascia d'età che andava dalla mia a qualche annetto oltre (all'epoca andavo per i ventuno).

Visto lo scarso riscontro, decisi di spulciarmi i profili delle "singole bisex e lesbo in zona".

[continua...]

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