Erano già passati un paio di giorni da quando avevo parlato con quel ragazzo non sono nemmeno tanto sicura che fosse veramente lui, poteva anche essere qualcuno che lo conosceva che gli aveva chiesto di fare quella foto.
avevo anche cancellato la conversazione, non solo per abitudine, ma anche perché a mio parere era inutile tenere la chat con qualcuno che nemmeno si conosceva.
[...]Quella mattina stavo seguendo tranquillamente la lezione di laboratorio artistico, una delle materie che più adoravo riportare con Autocad e programmi del genere i bozzetti che venivano ideati.
Mi girai verso la mia vicina di banco, aggrottando la fronte non capendo il motivo per cui continuava a guardarmi.
"Ho qualcosa che non va?!" Chiesi guardandola.
"Non ci riesco più, mancano altre due ore con questa pazza" alzò gli occhi al cielo fingendo un sorriso alla nostra insegnante, che si limitò a guardarla."Dai, che passano subito..finisci che domani dobbiamo consegnare il lavoro e avere l'insufficienza in una materia d'indirizzo non è affatto bello" Dissi finendo di apportare le ultime modifiche, ed ecco he ho finito, poggiai i tasti "Ctrl" e"S" sulla tastiera salvando il lavoro.
Mi alzai dirigendomi poi dalla professoressa, che alzò lo sguardo dal registro portandolo poi su di me."Dimmi" disse mordicchiando quei maledetti occhiali, solo a guardarli mi facevano schifo.
"Ho finito il lavoro, potrei uscire dalla classe?!" chiesi afferrandomi poi il labbro inferiore tra i denti.
Si limitò ad annuire alla mia richiesta, ho sempre pensato che quella donna fosse una vecchia incompetente buona a nulla, non ne ha mai capito nulla di grafica ciò era evidente dal suo modo di spiegare le cose.
tornai al mio posto, pensi il portatile ripone dolo poi all'interno della tracolla avviandosi poi alla porta: afferrai la maniglia tirando la giù aprendo la porta uscendo subito dopo.
Il corridoio era deserto come sempre a quell'ora, attraverso il lungo corridoio finché non raggiunsi la porta che porta che portava al cortile, appena fuori sorrisi nel notare il solito gruppo di ragazzi sotto al muretto, mi avvicinai a loro sedendomi vicino ad Alessio uno dei ragazzi che ripeteva l'ultimo anno dell'indirizzo di grafica."Ciao dolcezza" sorrise passandomi la sigaretta fatta a mano.
"Heii" dissi accennando un sorriso, prendendo dalle sue mani la sigaretta, portandomela alle labbra facendo un lungo tiro da essa aspirandone il fumo a pieni polmoni, buttandolo poi via, osserva la piccola nuvoletta di fumo dissolversi nell'aria, feci un'altro piccolo tiro passandogliela nuovamente.
"Questa sera ci sei vero? " chiese riprendendo la sigaretta, tenendola tra le dita mentre mi guardava. "Magari ci divertiamo come ogni sabato sera" aggiunse alla fine.
"Ale, non lo so dipende tutto dai miei, nel caso dico ai miei che sto da Martina" lo guardai avvicinandomi a lui, gli lasciai un piccolo bacio sulla guancia, rivolsi un piccolo sguardo al resto del gruppo che si limitò a sorridere.
"Giusto, potresti anche portare Martina sai una botta ci sta" si leccò le labbra circondandomi le spalle con un braccio attirandomi maggiormente a se, già sapevo come sarebbe finita mi avrebbe baciata..non c'era volta un cui non tentava di farlo anche se finivo sempre per ricambiare."I suoi genitori non la fanno uscire la sera o se lo fanno, non deve superare le 22:00" Mi morsi l'interno guancia osservando ogni suo movimento.
"peccato" alzò le spalle facendo una smorfia.
[..]
Avevo passato circa una mezz'oretta in cortile assieme ad Alessio e al restante delle persone del suo gruppo, tornai in classe sbuffando al solo pensiero di passare un'altra ora è mezza con quella professoressa che non fa altro che giudicare ogni singolo lavoro con la parola "fa schifo".
come se ad un alunno piaccia sentirsi ripetere costantemente che il proprio lavoro, il lavoro per cui hai speso del tempo faccia schifo.
Presi il cellulare dalla tasca, rispondendo a diversi messaggi che avevo appena ricevuto. andai poi su telegram per vedere se il ragazzo che mi aveva detto di essere 'Lorenzo' mi avesse scritto o meno, ma nulla neanche quel giorno lo aveva fatto era fin troppo palese che non era veramente lui.Come al solito la professoressa era uscita dalla classe con la scusa del bagno usciva a fumare una sigaretta o a mangiare dalle tecniche della scuola, tutto normale era sempre così se non si trovava in classe era a scroccare del cibo o in giro per la scuola senza una meta precisa.
MI SCUSO IN ANTICIPO PER IL CAPITOLO DI MERDA, MI FARÒ PERDONARE CON IL PROSSIMO.
SAREI GRATA SE LASCIASTE UN COMMENTO O UN PICCOLO VOTO ALLA STORIA.
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Strangerbot||Lorenzo Jared Paggi||
أدب الهواةTutto ebbe inizio quando mi scaricai telegram, curiosa di provare quel "Strangerbot " di cui tutti parlavano, volevo parlare con qualcuno di sconosciuto tanto per ridere un pochino, ma conobbi Lui, quel ragazzo così perfetto ai miei occhi.