La risposta di zio Rich si ripeteva e ripeteva nella mia testa e mi chiesi se quello fosse solo un incubo, forse stavo sognando.
No, quella sensazione di ansia e preoccupazione era fin troppo reale.
In tutti questi anni avevo avuto il tempo e il modo di pensare a tutte le possibili risposte che avessi potuto ricevere a questa domanda, quindi fino a pochi secondi fa ero sicura al 100% di non rimanere affatto sorpresa quando l'avrei saputo.
Ma questa risposta. Questa risposta non rientrava assolutamente in nessuna di tutte le variabili di film mentali che mi ero immaginata e che avevo accuratamente elaborato nella mia mente, forse anche incosciamente, per evitare uno shock.La mia specie.
Ormai ero sempre più confusa. E non c'era modo migliore di sapere la verità se non di continuare a pretendere delle risposte da mio zio.
Avevo pur sempre il diritto di sapere chi ero e da dove venivo, perché ormai tutto mi era incerto.
Potevano vietarmi tutto ma non di sapere la verità.Gettai un occhiata veloce all'orologio a cucu della cucina che segnava le 14:30. Il tempo scorreva eppure sembrava essersi improvvisamente fermato e ora tutto sembrava muoversi con una lentezza incredibile.
In ogni caso non avevo fatto in tempo a chiedergli ulteriori spiegazioni che magicamente tutti trovarono una scusa per sparire, uscendo di casa o semplicemente dileguandosi al piano di sopra.
Zio Rich si guardava intorno spaesato, neanche fosse lui quello a cui avevano appena annunciato che tutte le sue certezze ormai non erano altro che una miriade di stupidaggini insensate, e quelle che fino a poco fa erano le stupidaggini insensate, a cui chiunque con un pò di esperienza non avrebbe creduto, erano improvvisamente diventate piú sensate.-Di che stai parlando? Chi sono io e dove sono i miei genitori?
Chiesi sempre con piú insistenza
-É una storia molto lunga.. E in ogni caso non spetterebbe a me raccontartela-
-Allora a chi??? Io voglio solo sapere la veritá. É un mio diritto-
-Lo so, ma per ora é meglio aspettare credimi-
Gli rivolsi uno sguardo a metá tra la disperazione e la rabbia.
-Alyssa, hai aspettato 16 anni, posso immaginare quanto deve essere dura per te, ma non é lontano il momento in cui potrai avere le risposte che ti meriti. Io e tua zia vogliamo solo il meglio per te e fin quando potremo proteggerti da ció che ti aspetta li fuori, lo faremo al massimo delle nostre possibilitá-
A queste parole non sapevo come reagire, ormai avevo raggiunto la fonte delle mie risposte ma non so perchè qualcosa mi bloccava e mi spingeva ad avere pazienza, ancora una volta, anche perché non avrei ottenuto niente con la forza. E poi ora avevo qualcosa in piú su cui elaborare le mie teorie, anche se non molto.-Solo... Fidati di me, puoi farlo?-
Annuii con indecisione, ovviamente era uno sconosciuto per me, non importa quale grado di parentela ci legasse, ma qualcosa mi diceva di mostrarmi piú ingenua di quanto non fossi, poteva sempre tornare utile.Quando anche lui sparí per andare a una qualche riunione importante di lavoro, decisi che era ora di fare qualche ricerca.
Senza dare troppo nell'occhio mi misi di corsa il cappotto blu che avevo tatticamente appeso all'appendiabiti nell'ingresso e uscii senza fare troppo rumore. Per fortuna mi ricordai la strada che furbamente avevo memorizzato quando dal centro di assistenza sociale i miei zii mi avevano portato alla loro villa nel centro di Ellesmere. Si, la strada da percorrere era molta e lunga, ma non mi importava e con un pó di fortuna sarei arrivata a Londra prima del tramonto.
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Lost Kid
خيال (فانتازيا)E se all'improvviso la tua vita cambiasse? Se in qualche modo quel vuoto che c'era prima si colmasse? Alyssa ha 16 anni e la vita finora non le ha riservato altro che solitudine, abbandonata da neonata, senza casa ne famiglia, ha imparato a prenders...