▪ Ore 7.30 pm.
Il pullman ha appena spento il motore per fare sosta prima di arrivare a Piacenza, sto andando li per un concerto.Sono appena uscita dall'autogrill felice, con un camogli in una mano, un caffè americano nell'altra e il tè nella borsa.
Ho sempre amato i viaggi lunghi.
Guardare fuori dal finestrino, mentre ascolti la musica e bevi una tazza di caffè.
Ma questa volta lo sto quasi odiando. Ogni cosa mi ricorda che sono sola.
Continuo a sperare che stasera da qualche parte possa incontrarlo, ma è una cosa impossibile... eppure io ci spero.
Continuo a credere in cose che non succederanno mai.
Ho sempre pensato di essere destinata ad un posto speciale dove nessuno è stato, tipo nei film, ma fin'ora non è successo nulla di straordinario.
Per strada mi si può riconoscere facilmente, sono quella vestita bene, con il capo chinato, lo sguardo pieno di lui e di lacrime. Ho sempre sperato che qualcuno mi fermi per caso e che poi diventasse la persona che mi cambia, in meglio, la vita. Questa è una cosa molto da sognatrice, ma io non voglio esserlo.
Il pullman si è fermato, siamo arrivati.