Correvo e mi sentivo libera.
Per la prima volta non stavo più correndo dietro a una persona, dietro a uno stupido sogno. Correvo per capire che ero ancora viva, nonostante tutto. Ultimamente non sentivo niente, né bene né male. Ma adesso qualcosa sentivo.
Il mio battito cardiaco stava aumentando, respiravo poco, con un respiro affannato, il respiro di chi ha corso per una vita.
Il vento mi graffiava la pelle e mi asciugava gli occhi, le labbra si screpolavano. Perdevo sangue dal labbro inferiore, ma continuavo a correre.
Delle immagini mi sfrecciavano di fianco, erano le persone che mi ostacolavano. Io le superavo, ero più veloce. Loro rimanevano indietro, li perdevo per strada. Vedevo i suoi occhi. Gli occhi dell'unica persona che ho amato davvero. E per la prima volta non mi interessava non essere stata ricambiata. Sentivo di volergli troppo bene e per questo lo odiavo.
Ho avuto i miei stupidi viaggi da sveglia, il solito. Sognavo di essere velocissima, poter vedere ciò che gli altri non vedevano e poter sentire ciò che gli altri non sentivano.
Mi arrampicavo sugli alberi e vedevo l'oceano. Le sue imponenti onde si infrangevano sugli scogli, tirava un vento molto freddo. Iniziò a nevicare e dissi 《Goditi il panorama.》