'Azzurra Borromei' ecco, il mio nome risuona in tutto lo studio, un breve attimo di silenzio e un fragoroso applauso come è solito fare il pubblico per ogni nome selezionato, niente di eccezionale, ancora non mi conoscono, forse un giorno gli sarò pure simpatica ma non è ora il momento giusto per perdersi in riflessioni.
Maria mi si avvicina 'Sei nervosa ?' 'No, non nervosa, solo tanto emozionata' mento, perchè è ovvio che io sia nervosa no ? Allo stesso tempo peró mi rendo conto che in realtà l'emozione sta prendendo il sopravvento, mista all'adrenalina, mi da impazienza di esibirmi e un' enorme carica positiva. Sono sempre stata così io, istintiva, impulsiva e poco incline al convenzionale, caratteristiche che mi 'condannano' fin da bambina. La danza è sempre stata un po' una spalla sotto questo punto di vista, danzare è costante ricerca di libertà, è uscire dagli schemi, andare oltre, comunicare, dare l'anima intera senza paura, senza orgoglio, senza risparmiarsi mai.
Ricordo quel giorno di maggio di quando a 14 anni ero scappata di casa e avevo preso il primo treno in direzione Mosca, per tentare l'inavvicinabile, le audizioni primaverili del teatro Bolshoi. Ero piccola e ingenua, imprudente e senza ombra di dubbio, irresponsabile come nessuna delle mie coetanee, ma non rimpiango nulla di allora; nella mia vita ho sbagliato i 3/4 delle scelte che ho fatto e sono fiera di poter dire che quell'audizione è sicuramente prima nella lista di quel 1/4 di decisioni che non ho sbagliato.
'Bene Azzurra, per te è previsto il banco, vediamo il semaforo'
Annuisco, sudo freddo, perché non mi hanno lasciata esibire ? Hanno già deciso cosa farne di me ? La retorica non fa altro che confondermi, a quanto pare sì, i professori sanno già verso dove indirizzarmi.
Poi, d'un tratto, il led si illumina di verde, intenso, brillante, è ovunque e mi viene da piangere, mi commuovo e sono felice come non ero da tanto probabilmente; esulto sincera e in quel mentre cerco di contenermi solo perché la mia condizione di ballerina classica della più grande compagni teatrale di Russia me lo impone.
Il pubblico ancora applaude
'Azzurra, per te è prevista un'esibizione'
'Certo !'
Mi preparo il più rapidamente possibile e sono in posizione, al centro dello studio, l'adrenalina nel sangue e la voglia di mostrare a tutti ciò di cui sono capace.
Ballo su 'Primavera' di Einaudi, un brano su cui al Bolshoi avevo preparato uno dei miei cavalli di battaglia preferiti e mentre lo eseguo mi sento bene, libera, trasportata dalla melodia incalzante che mi culla attraverso la coreografia.
Termino il pezzo e noto la maestra Celentano piuttosto soddisfatta, sono compiaciuta e felice di come ho ballato, Maria mi allunga la felpa e si congratula con me, la ringrazio e corro a sedermi al banco mentre già si passa all'aspitante candidato successivo.
Nella foga di raggiungere il posto per cui tanto avevo faticato mi rendo conto troppo tardi di aver urtato il ragazzo seduto accanto a me, si volta e rimango per un momento imbarazzata, caspita è davvero bello; lui sfodera un sorriso caloroso 'complimenti, sei stata magnifica su quel palco, benvenuta nella classe'
Sorrido anche io a mia volta 'Grazie davvero'
È palesemente molto emozionato anche lui, deve avere più o meno la mia età, intorno ai 18/19 anni, non molti di più; occhi castani e capelli mori, la carnagione leggermente abbronzata 'Lele' scandisco le sillabe ad alta voce involontariamente e subito me ne pento, lui che deve essersene accorto, ride di gusto 'Si è solo un soprannome in realtà' 'Mi piace' gli dico, forse con più entusiasmo di quanto volessi realmente dimostrare 'E tu chi sei invece ?'
'Azzurra, piacere di conoscerti' 'È un nome molto bello, e in ogni caso il piacere è tutto mio'
Entrambi sorridiamo reciprocamente, i suoi occhi color cioccolato a contrasto con la t-shirt bianca avvolgono il mio sguardo posato sulla sua espressione incantevole, è quasi magnetico non lo so nemmeno spiegare, distolgo gli occhi prima che possa rendersi conto che effettivamente stavo fissandolo con un'aria da perfetta idiota.
'E io che pensavo che dopo aver ottenuto il banco la giornata non potesse andare meglio ...'*****************
Ciao a tutti !
Inizio col dire che questa è la prima fanfiction che scrivo quindi spero di non essere risultata troppo 'pesante' e di avervi coinvolto o quantomeno incuriosito :P
Spero con tutta me stessa che vi piaccia ;-)
Fatemi sapere se volete che prosegua la storia oppure no !XOXO
-WY
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a head full of dreams | Lele u r my only sunshine
FanfictionDopo tanto tempo non ci potevo nemmeno credere, immagino sia una cosa banale diciamo, tutti inseguono un sogno, almeno uno, almeno una volta nella vita. Ognuno di noi ha ambizioni, costruite e non, fondate o meno, su enormi e apparentemente inespugn...