| fix you |

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Lele negli ultimi giorni non è più lo stesso, con me fa finta di nulla lo vedo, è inevitabile, io sono rotta dentro, distrutta da un mostro orribile che mi corrode l'anima. Non sto bene, e non sto parlando dell'anoressia o dei disturbi alimentari, sto parlando di me, di quello che mi frulla in testa, in ogni momento, in ogni secondo qui dentro. Dal giorno in cui sono stata espressamente dichiarata 'malata' sono cambiate tante cose, o forse no, forse sono solo io, che vedo tutto in maniera diversa. Elodie mi sta sempre accanto ultimamente, assieme a Cristiano e Gabriele. Lele più che un amico o un complice è un pilastro inaffondabile ormai, la sera quando non usciamo tutti insieme non è raro che me lo ritrovi davanti alla porta della stanza d'albergo con la chitarra in mano.
Sa che amo ascoltarlo suonare la chitarra, sorrido rilassata quando ci penso dopo tanto tempo. Ora come ora che le lezioni di danza a scuola sono diminuite per cercare di stabilizzare la mia situazione fisica, ora che sono lontano da casa, ora che quasi posso percepire la preoccupazione dei miei genitori fino a qui. Mi sento in colpa, anche per loro, infondo cosa avrei dovuto fare per evitare tutto questo? Solo stare un po' attenta a mangiare di più e a non sottopormi a sforzi fisici troppo eccessivi.
Io non ho il senso del limite, non lo avevo mai avuto, mi spingo sempre oltre, sempre più avanti, non capisco mai quando è il caso di fermarsi, riprendere fiato e riposarsi prima di ripartire. Mi sento come se la mia vita fosse stata trattenuta fino a quel Venerdì pomeriggio da dei cavi di sicurezza, che prontamente, nel giro di mezz'ora, si erano spezzati. Completamente. Nessun danno, i danni quelli si sa, si riparano, in qualche maniera, si trova sempre il modo di rimettere insieme i pezzi; un po' di colla di là, presto attenzione da questa parte, sto alla larga dai posti caldi per evitare di togliere aderenza alle parti e alla fine ? Ta tann niente di che, niente di bellissimo o di sbalorditivo, ma qualcosa in mano lo tieni lo stesso, ferito, rattoppato ma pur sempre lì.
Ecco, questo non era il mio caso.
Io ero in caduta libera, mi ero buttata a capofitto nell'oblio ed era stato inevitabile, ora mi chiedo che senso abbia avuto.
'Che farai se mai dovessi smettere di ballare per sempre ?'
'Mhh.. Probabilmente mi getterei da una scoliera'
Ed era così, perchè una vita senza danza non era vita, un' Azzurra senza la SUA vita, non era Azzurra. E io forse stavo un po' morendo dentro, ora che gli allenamenti quasi erano dimezzati. Mi sentivo inutile, inutile come quel soprammobile che appoggi sul ripiano della cucina che serve giusto a riempire i vuoti fra le foto di famiglia e le cornici argentate.
Io devo ballare perchè non so fare altro, perchè se non salgo sulle punte non so qual è il mio posto nel mondo. È triste, un'infelice condizione, ma preferisco rimanere coerente con me stessa fino alla fine.
Sono presa nei miei pensieri, sdraiata sul letto, Elodie è un amore e fa di tutto per distrarmi, se non fosse per il fatto che in realtà il vero problema di eccessiva concentrazione era solo e soltanto il mio. 'Azzurra dovresti smetterla di startene lì in quel modo' 'È insopportabile, non sei più tu, devi reagire Azzurra ti prego!'
Sto per risponderle che in realtà io non ho in tenzione di regire perchè non c'è niente da combattere, ad eccezione di me stessa, quando Chiara esce dalla porta del bagno
'Niente commenti per favore, sono giá abbastanza in imbarazzo vestita in questo modo !'
'Chia, sei bellissima' ed ero sincera
Indossava una mini gonna di pelle a vita alta, plissettata e a ruota, con abbinato un top nero leggermente corto e un paio di decoltè nere, che diamine avrebbe potuto fare invidia a Roma intera.
Elodie sorride compiaciuta 'Hai capito la Chiaa'
'Elodie ti prego !!' sbotta Chiara a metà fra il divertito e la voglia di sparire per la vergogna.
'Oddio oddio ma aspetta, ora ho capito, è per Nick! Stasera esci con Nick!' sto praticamente urlando ma, pfft che importa!
'Lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo io l'avevo detto !' grida Elodie su di giri.
Chiara è rossa in viso e sorride cercando di giustificarsi, 'Ragazze abbassate la voce o ci sentirà tutto l'albergo!'
Ridiamo in risposta qualche battuta che vola in stanza mentre Chiara si sistema i capelli, io le do qualche consiglio e Elodie cammina avanti e indietro facendole il terzo grado sulle sue intenzioni della serata.
Forse Elodie aveva ragione, piangermi addosso non servirà a nulla, devo aprire un po' la mente, o almeno devo provarci. Chiara dopo 10 minuti abbondanti circa ci congeda per raggiungere Nick nella hall, ed Elodie fa lo stesso poco dopo, stasera è a cena con delle sue amiche d'infanzia.
Io rimango sul letto e cerco di essere positiva per evitare di lasciarmi sopraffare dai brutti pensieri, non c'è Elodie a tirarmi su di morale stasera.
Qualcuno bussa alla porta.
Non ho voglia di alzarmi, dio mio, proprio ora devono disturbare ?
Quel qualcuno là fuori bussa una seconda volta, più energicamente.
Mi ostino ad alzarmi dal letto, non sono nemmeno un granché, ho un paio di leggins neri, una felpa grigio scuro e i capelli biondo cenere in disordine.
'Un uccellino mi ha detto che in questa stanza c'è una principessa sola a cui fare compagnia'
Potrei riconoscere quella voce ovunque, anche ad occhi chiusi, anche fra milioni di persone.
'Mi spiace deluderti ma le uniche due principesse di questa stanza se ne sono andate poco fa, tenta più tardi, magari le trovi!'
Lele sorride sincero, e io non posso non fare lo stesso, è un botta e risposta tra me e lui.
'Ho una sorpresa per te' scopre la mano che era rimasta nascosta dietro la schiena, ha la chitarra. 'Ho una canzone per te'
È ufficiale io amo quel ragazzo.
Me ne sto lì a bocca aperta con accennato un sorriso "di qualcosa idiota" penso.
'Oddio Lele stai scherzando?! Dio ti adoro !!'
Gli getto le braccia al collo, si sbilancia e per poco non cade all'indietro.
'No che non scherzo Azzu ! Fammi la cortesia di fammi entrare e ti spiego' dice mentre mi stringe a sè ancora sulla porta
"Idiota non lo hai nemmeno fatto entrare
Dovrei smettere di dire idiota.. peró.. O al diavolo la varietà di lessico" penso tra me e me.
'Certo vieni dentro scusami' sto ancora ridendo non perchè la cosa sia divertente ma perchè in realtà sono troppo felice.
Lo prendo per il polso e lo faccio accomodare sul letto accanto a me
'Allora, adesso facciamo un gioco ok? Tu chiudi gli occhi e ascolta, dimmi se la riconosci'
'Mhh okay, devo spaventarmi?'
Mi fa cenno di no con quel sorriso assassino che ohmiodio fatelo smettere prima che io ci rimetta la vita.
Allora mi copro gli occhi con le mani e lui inzia, siamo uno difronte all'altro, lui appoggiato al muro con la chitarra in braccio e io dalla parte opposta.
'When you try your best but you don't succed, when you get what you want but not not what you need...'
Stringo i denti, cercando di non sorridere, vorrei tanto fingere di non aver capito di che canzone si tratti.
Prosegue con la canzone, e piano piano involontarimente smetto di sorridere, lo so che effetto mi fa questa canzone, sento gli occhi bruciare, l'accostamento delle parole mi smuove qualcosa che ancora non so definire.
E poi arriva, fredda, senza preavviso, bam.
'Lights will guide you home, and ignite your bones and I will try to fix you'
Sto piangendo, le lacrime scorrono sulle mie guance, vorrei tanto non togliere le mani, non è colpa sua, perchè sono così, perchè.
Lele si ferma, aspetta un momento 'Oh Azzurra..' 'Lele...' e iniziano i singhiozzi, diamine.
'È bellissima, ed era vero, dio quanto era vero, la sua voce accarezzava le note come se fosse fatta a posta.
'Shh.. Vieni qui shh..'
Sposta la chitarra e mi fa appoggiare sul suo petto. 'Lele non volevo, non è per te cioè tu sei stato perfetto, cioè.. Oddio ma cosa sto dicendo o ti prego sono patetica'
Lo sento sorridere 'Sei tanto dolce quando fai così' sorrido anche io, sono diventata rossa per fortuna non può vedermi, continua ad accarezzarmi la testa per tranquillizarmi e l'altra mano sul mio fianco protettiva.
'Lo sai che ti voglio bene'
Ed era vero, gli volevo bene davvero.
'Anche io ti voglio bene Azzurra'
Mi accovaccio nell'incavo del suo collo lui mi stringe a sè.
Messi così parliamo del più o del meno, ridiamo, stiamo seri e a volte anche in silenzio.
Il ritmo del suo respiro mi rilassa, sono tranquilla.
È quasi mezzanotte 'Forse è il caso che io vada'
Mi alzo da lui controvoglia, Lele mi guarda e mi sposta dal viso una ciocca di capelli, per un momento rimaniamo così a guardarci negli occhi. Io abbasso lo sguardo per prima e lui si sporge per darmi un bacio sulla testa, gli sorrido ed è lui sta volta a chinarsi.
Per smorzare l'imbarazzo mi alzo dal letto definitivamente e gli tendo la mano per aiutarlo.
Lui afferra la chitarra e fa per andarsene, gli apro e ci guardiamo sull'uscio della porta.
Lo vedo titubante e prima di voltarsi mi avvicina a sè con la mano destra e mi abbraccia con l'altra 'Grazie di tutto' gli sussurro.
'Non devi ringraziarmi'
Ci stacchiamo 'Ciao Lele'
'Ciao Azzurra'
'Promettimi che tornerai presto'
'Promesso'
Un ultimo sguardo poi controvoglia, mi chiudo la porta alle spalle.

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RAGAZZEE/I 💕
Spero che il capitolo vi piaccia, perdonatemi il ritardo ahahah
Alla prossima ;-)

a head full of dreams | Lele u r my only sunshineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora