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Sono ancora stordita dall'orario e non capisco ancora nulla, colgo solo poche parole (o forse sillabe?) di tutto quello che mi hanno appena detto Andreas e Michele
Una cosa peró, una cosa l'ho sentita 'Lele'.
'No no aspetta ripeti, cosa-cosa c'entra Lele?'
'Mhh com'è puoi non capire Azzurra!'
'Andreas, senti, sono le 3.00 del mattino e tu sfarfugli parole a caso, dimmi cosa c'entra Lele !' gli rispondo a tono, l'ovvietà sotto cui sottopone la cosa mi disturba alquanto.
Andreas non fa in tempo a ribattere che Michele, capendo la situazione, mi afferra per il braccio e mi trascina fuori dalla camera mentre l'altro chiude la porta cercando di non fare troppo rumore o ci becchiamo tutti una punizione bella e buona.
'Michele, almeno tu mi dici che succede ?'
'Ora lo vedi' mi dice col suo tono gentile e pacato.
Arrivati davanti alla sua stanza apre la porta con la chiave che teneva nell'altra mano e mi spinge dentro seguito da Andreas.
Non posso crederci.
Non posso credere che sia Lele quello difronte a me.
È sdraiato sul letto
sta piangendo, forse è ubriaco, forse no, non capisco, non posso accertarmene finché si tiene la testa fra le mani in quel modo così teso
E comunque, la cosa più sconvolgente di tutte è che si, avevano ragione Michele e Andreas, Lele continua a pronunciare il mio nome
In modi diversi,
A volte è un rantolo, a volte è addirittura quasi urlato
Sul momento non reggo, mi precipito oltre la soglia della porta e vado da lui
'Lele, Lele, Lele no.. Shh'
Lo invito ad alzarsi e a sedersi sul letto, quella visione mi distrugge, perchè sta così? Sono una persona orribile.
Dio com'è possibile che sia ridotto in questo modo?
Mi inginocchio difronte a lui e gli prendo la testa fra entrambe le mani avvicinando il viso costringendolo a guardarmi
'Lele, Lele, Lele guardami ora, sono qui va tutto bene, va tutto bene'
Lui mi guarda ha gli occhi rossi per il pianto, non dice niente.
Parliami Lele, ti prego, parlami
Michele interrompe i miei pensieri
'Azzurra noi togliamo il disturbo, cerca di tranquillizarlo, sta molto male', mi massaggia la spalla per rassicurarmi e poi esce dalla stanza insieme ad Andreas e Gabriele che guarda un'ultima volta il suo compagno di stanza preoccupato
'Andrà tutto bene Gab, domani starà meglio'
Lui mi sorride discreto e riconoscente poi esce anche lui.

Riguardo Lele.
Lontano dagli occhi dei ragazzi non riesco a trattenermi e crollo. Non riesco a sopportare la vista di lui ferito, triste, distrutto.
È sempre stato la roccia, la mia roccia.
'Mr. Perfection' il ragazzo perfetto, quello forte, quello che non sbaglia mai un colpo, il miglior cantante della classe e indubbiamente sul podio dei migliori concorrenti dell'edizione.
Una fortezza inespugnabile.
Sempre sicuro senza essere saccente
sempre,
straordinariamente,
Perfetto.
Lo continuo a guardare negli occhi e lui fa lo stesso, con l'unica differenza che ora a piangere sono io.
'Perchè Lele?'
'Non te lo meriti'
'Non dire schiocchezze'
'Lui non ti merita Azzurra'
'No, ti sbagli, non è lui il problema'
'Rassegnati all'idea che non puoi aver sempre ragione tu'
'Rassegnati all'idea che il problema sia solamente io'
Siamo ancora uno difronte all'altro, così faccio per alzarmi e rimanere in piedi difronte a lui, Lele peró mi precede e mi prende i polsi prima che io possa essermi messa in posizione eretta e mi invita accanto a lui
Abbracciata, accanto a lui
'Mi dispiace' e sono sincera. Nonostante siamo sdraiati ora, intratteniamo comunque un contatto visivo.
'Lui ti piace'
Lame. Lame, di coltelli nello stomaco.
'Lui ti piace', vorrei poter essere in grado di negarlo, ma non è vero, non è così, e mi odio per questo, mi odio per non potergli dire che in realtà sono innamorata di lui, che mi fa stare bene, che mi sento al sicuro, che vederlo così mi uccide.
Ma non posso farlo, non posso dirgli di no.
Perchè sì, Ale mi piace
Ma questo non cambia il sentimento che provo per Lele.
Tuttavia non glielo dirò, questo mai.
Bel casino Azzurra, complimenti.
Mi rendo conto che il silenzio riempie lo spazio rimasto vuoto delle parole che non gli ho mai detto.
A questo punto gli dico la cosa più giusta e sincera che possa dirgli
'A me piaci tu'
Ora gli sto accarezzando la fronte con le dita, che disegnano a loro volta, profili invisibili sul suo viso.
Vorrei potergli dire che mi sto innamorando di lui.
A quel punto, lui sorride, è tranquillo e se lo è lui lo sono anche io.
'Non sai che paura io abbia di perderti, Azzurra'
'Hai paura di perdermi? E allora ti dico una cosa Lele Esposito; ti dico che non sopporto vederti così, ti dico che se potessi prendermi ogni tuo dolore e soffrire al posto tuo, lo farei. Perchè mi sto affezionando a te più di quanto io lo stia facendo con me stessa, e non è una cosa che posso fermare, che posso decidere, dosare o impedire, accade e basta.
E io sono qui per te Lele, sono qui alle 03.00 passate del mattino a dirti che senza di te non riesco a stare perchè mi fai stare bene, perchè amo quando la sera apro la porta della stanza e mi ritrovo davanti te con la chitarra nella mano destra che mi sorridi come se davvero fossi la cosa più bella che tu abbia mai visto. Sono qui perchè amo quando mi accarezzi le spalle per dirmi che va tutto bene, quando sei sempre la prima persona con cui mi confido quando succede qualcosa di bello e quando succede qualcosa di brutto.
Sono qui perchè il tuo sguardo potrei riconoscerlo anche fra milioni di persone, perchè vederti così mi distrugge e mi odio per averti fatto del male Lele, scusami.'
Ecco, ci sono, gli ho detto tutto, ogni pensiero che mi era passato per la testa fino a quel momento è emerso come un fiume in piena.
Lui rimane a guardarmi a pochi centimetri dal mio viso. Poi parla.
'Mi sto innamorando di te'
Per un momento sparisce tutto, ogni cosa, ogni problema, ogni lacrima. Poi mi ricordo Della situazione e la cosa prende una piega diversa.
Sorrido.
'Sei ubriaco' la mia voce risuona smielata e fin troppo comprensiva per i miei canoni, spero con tutta me stessa che l'alcol sia mio complice e che domani non si ricordi più niente.
Lui ride sottovoce, eccolo il Lele di sempre.
'Non poi così tanto' mi dice e io non posso fare a meno di scoppiare a ridere, seguita da lui che fa lo stesso.
Alla fine mi avvicina a sè e mi stringe fra le sue braccia, non c'è dubbio che io stasera ritorni in stanza. Mi lascio sprofondare nella felpa nera e calda che ricopre le sue braccia gentili e avvolgenti.
'Sei bellissima.'
Nonostante la mia coscienza mi suggerisca il contrario vorrei tanto avere la certezza che in questo momento non sia ubriaco.
Mi dà un bacio sulla fronte.
'Non devi avere paura' gli dico.
'Non lasciarmi Azzu'
'Non potrei farlo nemmeno se volessi'
La risposta sembra gli dia definitivamente la calma e la tranquillità che gli era mancata per tutta la sera. Rimaniamo abbracciati così e dopo poco ci addormentiamo entrambi.
'Fa che non si ricordi nulla'
È il mio ultimo pensiero.

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Parto dicendovi che questo è forse il capitolo più importante che ho scritto fin'ora e a cui perciò sono molto 'affezzionata'
Iniziamo ad avere una visione un po' più chiara dei sentimenti di Azzurra o forse no.. ?
Vi lascio ad immaginare cosa accadrà il mattino seguente.
Fatemi sapere che ne pensate e buona lettura 💕💕

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 04, 2016 ⏰

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