Il mio inizio sei tu - Parte 2

15 1 0
                                    

Mi svegliai e andai a preparare la colazione. Dalla porta sbucò Dave.

''Buongiorno'' sfoderò uno dei suoi migliori sorrisi.

''Buogioooorno'' risposi con un sorriso.

Facemmo colazione tranquilli e Davide mi comunicò che aveva un paio di giorni liberi e che avremmo potuto finire in tempo tutto il lavoro. Ci preparammo e andammo a finire il lavoro. Era la volta della camera da letto.
Per l'ora di pranzo finimmo di passare la tinta e andammo ad ammirare tutta la casa.

Mi squillò il telefono ma siccome li avevamo messi in un angolo che non ricordavamo, iniziammo a cercarlo meticolosamente.

''Si?'' risposi col fiatone.

''Sig. Bernardini?'' chiese.

''Si, sono io!" confermai.

''Sono Josh, il ragazzo delle consegne del mobilificio. Volevo dirle che le cose da lei acquistate sono arrivate e che le verranno recapitate verso le 15. La troviamo?'' mi comunicò.

''Certamente!!" affermai.
Ci salutammo e chiusi la telefonata.

''Consegnano i mobili alle 15... Di oggi!" guardai Davide.
''Perfetto! Tanto la camera è quasi asciutta, dobbiamo togliere il copri parquet e spostare la tinta nel ripostiglio'' era concentrato e attento a tutto mentre parlava.

Mi fermai a guardarlo e dissi spontaneamente ''Chi era?''.

''Chi era... Chi?'' mi guardò confuso.

''La persona della quale ti eri innamorato'' confermai.
''Non... Non importa credimi'' abbassò lo sguardo.
''Invece si! Perché lo vedo che ci stai male...'' lo rimproverai avvicinandomi un po a lui.
''Un ragazzo bellissimo che ha messo sempre gli altri prima di se stesso, uno tenace, uno con le palle...'' si fermò ''Tu Luca'' affermò con gli occhi bassi.
''Perché non me lo hai mai detto?'' chiesi accarezzandogli la spalla per tranquillizzarlo e guardarlo negli occhi.
''Perché per tanto tempo ho combattuto contro questa cosa, contro me stesso e tu sai quanto è difficile accettare la propria omosessualità'' aveva gli occhi lucidi ma continuò chiedendomi ''Grazie a te giorno dopo giorno ho imparato ad amarmi e a non vergognarmi di nulla. Ho avuto qualche ragazzo ma non riuscivo mai a lasciarmi andare completamente e sai perché?''

''Perché?'' ero attonito.
''Perché avevo te nella mente... E nel cuore'' disse commosso. Lo abbracciai forte e lui mi strinse a se.
''Ora tu hai Matteo e credimi sono felicissimo per voi... Ma non cambia il mio amore per te'' confessò. Gli carezzai la guancia e gli sorrisi.

Lui si riprese e disse ''Dopo queste confessioni... Lo leviamo stò copri parquet?''.

Ridemmo e togliemmo tutto.

Arrivarono i mobili e iniziammo a sistemare tutto con i ragazzi del mobilificio.
Verso l'ora di cena era tutto sistemato e potei tirar fuori la scritta 'HOME' in legno bianco, da mettere sopra la libreria.
''Che bella scritta!" affermò Davide.
''Visto si?!" mi vantai.

''Ascolta i mobili ci sono tutti, domani andiamo a prendere le tende e i tappeti da abbinare all'arredamento e poi delle piantine per la veranda ok?'' chiese.
''Perfetto'' risposi.

Chiudemmo tutto e poi scendemmo per andare a prendere la macchina.
Nel cortile del palazzo c'era un cagnolino, un beagle ferito alla zampina. Rientrammo e chiedemmo al portiere se fosse di qualcuno e lui affermò che nessuno aveva quel tipo di cane nel palazzo e che quindi quel cucciolo era un randagio.

''Lù dobbiamo portarlo dal veterinario!" disse.

''Si è verò povero cucciolo'' affermai.
''Ascolta io vorrei andare a vedere come sta Matteo'' confessò Davide.
''Va bene allora ti porto in ospedale e porto il cucciolo dal veterinario. Poi vengo a prenderti'' optai.

Davanti l'ospedale Davide scese e io andai dal veterinario. Arrivato lì attesi il medico e intanto coccolavo il cucciolo.
Dopo averlo visitato, fasciò la zampina e mi disse che era solo una ferita per fortuna lieve.
Registrammo il cucciolo col nome 'Sam' e lo portai con me.


MATTEO PART

Ero nel letto dell'ospedale, mi avevano appena dato una flebo di antidolorifico quando entrò Davide.
''E' successo qualcosa a Luca?'' chiese preoccupato.
''No tranquillo!" cercai di tranquillizzarlo.
''E lui dov'è?'' era un tantino confuso.
''Dal veterinario. Abbiamo trovato un cucciolo ferito. Io volevo passare qui da te per dirti alcune cose e lui ci raggiunge tra un po'' dissi calmo.
''Dimmi'' sorrise.

''Volevo dirti che i tuoi aggressori sono in stato di fermo e che faremo tutto il possibile per proteggerti'' confidai.

''Grazie mille'' mi ringrazio per poi aggiungere ''Sei venuto fin qui solo per dirmi questo o... C'è dell'altro?''.

''Non ti si può nascondere nulla a te eh!" dissi vedendo il suo sorriso.
''Ho trovato il coraggio di dire a me stesso e ad una persona speciale chi sono davvero. Ho avuto il coraggio di parlargli di quello che provo senza vergognarmi'' confermai.
''Sono felice per te. Ma perché me lo dici?'' rispose.

''Perché quella persona è Luca e io ringrazio sia lui che te e sai perché? Perché lui per la prima volta è davvero felice e vederlo così mi ha fatto capire che io non ho nulla che non va e che essere omosessuale non è una malattia'' affermai.

''Sei innamorato di Luca vero?'' era tranquillo.

''Si, sono anni che lo sono...'' confessai.

''Non aver paura di quello che sei. Meriti di essere felice ma sopratutto libero e sappi che io e Luca ci siamo per te!'' sorrise.

In quel momento entrò Luca con un cucciolo in mano.



LUCA PART

Entrando nella stanza, trovai Davide accanto a Matteo che chiacchieravano.
''Amore lui è Sam'' presentai il cagnolino baciandolo dolcemente sulle labbra.
''Non era nulla di grave vero?'' si preoccupò Davide.
''No, solo una ferita lieve'' confermai.

''Io vi lascio un pochino soli eh! Son qui fuori tanto'' affermò Davide.

''Non avere paura tu!" gli disse Matteo e Davide gli sorrise.

''Allora, come va?'' chiesi.
''Meglio'' sorrise.
''La casa è quasi finita. Mancano piccole cose ma è bellissima. Mi ha aiutato Davide e domani andiamo a prendere le ultime cosine'' ero felice.

''Stai vicino a Davide... Ne ha bisogno'' mi comunicò.
Ci salutammo e con Davide andai a casa mia.


''Ascolta, domani dobbiamo prendere anche le cosine per Sam'' dissi.

''Oh si! Ovviamente'' sorrise.
''Ti va di parlare un pochino?'' proposi.
''Si'' aveva già capito.

''Mi immagino te con un ragazzo che siete lì... E tu pensi a me'' ironizzai.

''Eh...'' rise e poi continuò serio ''Vedi... Quando ci siamo conosciuti avevamo vent'anni e io mi innamorai di te. Però ho combattuto contro me stesso, contro la mia omosessualità e contro quel sentimento. Col tempo, frequentandoti, capii che tu eri una persona normalissima o meglio... Che io non avevo nulla che non andava. Iniziai a frequentare qualche ragazzo e il bene c'era ma io... Amavo te''.
''Come stai ora?'' chiesi dolcemente.
''Ora che te ne ho parlato? Più tranquillo'' era sincero.

''Nella mia vita ora c'è Matteo. Però tu puoi contare su di me, ok?'' anche io ero sincero.

''Lo so Luca... Lo so'' sorrise. Ci abbracciammo e andammo a riposarci.

Il giorno dopo lo passammo a comprare la tappezzeria, i tendaggi, le piantine e le cose per Sam, tra risate e prese per il culo amichevoli.

Ma portammo via anche la mia biancheria, le foto e tutto quello che era in mio possesso.

Comprammo vestiti per me, Matteo e un regalone per lui. Un impianto stereo con due totem per i suoi cd.

Sistemammo tutte le compere e fermandoci a guardare il risultato ci commuovemmo.


Come promesso ecco la seconda parte. Hope you like it!
ValeRio_Monkey

SimiliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora