Quella sera senza nemmeno rendermene conto mi addormentai con una foto di Matteo tra le mani, sul divano in salotto. Avevo preso una pausa dal lavoro per qualche settimana e avevo spento il cellulare. Non me la sentivo di parlare con nessuno. Appena aprii gli occhi, andai in camera con la speranza di trovare Matteo e invece mi fermai poggiandomi alla stipite della porta a contemplare la sua assenza. Dopo qualche momento di vuoto, presi la sua lettera numero due.
"Buongiorno amore mio,
Ti sarai svegliato pensandomi e... Cercandomi.
Io posso solo immaginare quello che tu provi ora, lo immagino e so che passerà. Ci sono passato anche io e so quanto fa male la mancanza di qualcuno, so che vuol dire rimanere soli perché ero rimasto solo anche io, prima di incontrare te.Ti ricordi il nostro primo appuntamento? Quello col tramonto del Gianicolo? Ecco... Il proprietario del bar lì di fronte è un mio amico e immagino abbia qualcosa per te, da parte mia.
Ti aspetto lì, per continuare questo viaggio assieme..."In quel momento, ero un pochino confuso e spiazzato ma feci come mi aveva chiesto. Mi andai a fare una doccia come tutte le mattine e mi misi una tuta felpata. Non avevo bisogno di essere elegante come quando andavo a lavorare. Arrivai lì dopo una quarantina di minuti e dopo aver capito quale fosse il bar, chiesi del proprietario.
"Salve, so che può sembrarle strano ma..." non mi permise di finire la frase che continuò lui "Tu sei Luca giusto? Matteo mi diceva spesso di quanto fossi bello. Aveva ragione! E sì... Ha lasciato questo per te". Mi porse una scatolina e io dopo averlo ringraziato ripresi la lettura della lettera.
"Mario, è un mio amico e confidente. Mi conosce da quando ero piccino, conosceva i miei e mi ha sempre aiutato in tutto. Lui è stato probabilmente il primo a capire quello che stava succedendo, forse anche prima di me. Ma sai la cosa più bella che ha qual'è? Il fatto che MAI si è mostrato compassionevole o pietoso ai miei occhi ma anzi! Mi trattava di merda quando ero negativo per aiutarmi a combattere e in parte hanno funzionato i suoi cazziatoni perché amore mio... Mi hanno permesso di conoscerti e amarti.
Ora però vai al nostro muretto. Quel muretto. Quello del nostro primo bacio e apri la scatola ascoltando semplicemente tutto quello che contiene e sentiti pure libero di vivere quel nostro piccolo, grande momento"
Così aprii la scatolina che conteneva un Ipod e delle cuffie, accesi l'apparecchio e vi era una traccia chiamata "il primo bacio". Sorrisi spontaneamente leggendo quel titolo e proprio come aveva scritto, mi immersi totalmente nei miei ricordi.
Di quel giorno ricordo quel tramonto bellissimo e l'ansia di vederlo, un'ansia pari a quella di un quindicenne al primo appuntamento. Ricordo i suoi occhi, il suo sorriso e il suo profumo e poi... Poi quel bacio soffice dato all'improvviso senza preavviso, senza che me lo aspettassi e poi... Poi c'è stato il secondo e ancora il terzo bacio. Quei baci voluti, sentiti, quelli dati con l'anima e che ti colpiscono dritto allo stomaco e ti fanno male e bene allo stesso tempo. I baci per cui ti senti vivo.
"Quel bacio dato appena, senza parole e poi sguardi dolci e inaspettati, le mie guance calde, segno del tuo amore e quell'imbarazzo giuro... Mille volte ancora, con te, avrei vissuto. Ma non sapevo dove, né come, né quando, sapevo solamente, che tra le braccia tue, tutto il resto era niente"
Questo era quello che una parte di quella canzone recitava. A pensarci bene, aveva descritto la realtà, era riuscito a racchiudere quel momento. Quel bacio fu una cosa inaspettata eppure era la cosa più bella mai provata. Lui poi, era sempre stato timido e ogni volta che ci guardavamo si imbarazzava un pochino, come dopo avermi baciato. Dopo esserci baciati ancora e ancora ci siamo chiusi in un abbraccio apparentemente infinito, davanti a tutta Roma e in quel momento era come se tutto fosse fermo, statico, quasi inesistente. In quel momento c'eravamo solo io e lui.
Dopo essermi goduto ogni minimo secondo di quella canzone e di quei ricordi, tornai alla lettera."Amore mio,
scommetto che ora sarai seduto sul muretto, vicino il lampione nero e ammiri Roma. Scommetto anche che stai sorridendo ripensando a quel giorno, a me, a noi.In questo momento non senti dolore, ne sono certo! Provi gioia, tenerezza e ti senti un po meno solo, un po meno vuoto.
Io del resto, non ho mai smesso di amarti.Ti amo tanto,
Matt"
Si concludeva così la lettera. La misi in tasca e dopo l'ultimo sguardo a Roma, andai a riordinare un po le cose nel negozio di Matt che momentaneamente era chiuso.
Ad un anno (e qualcosa) di sistanza ho rispreso in mano questa storia. Sono sinceramente felice di averlo fatto e vi chiedo scusa per non averlo fatto prima.
ValeRio_Monkey
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RomanceSimili, è la storia di un'amore, di una passione e tante altre cose. ''Non è che ora te ne vai e non mi pensi più? Tanto il bacio lo hai avuto!'' sembrava rattristato. ''Cosa?! Se tu pensi che ti abbia portato fin qui solo per un bacio ti sbagli. No...