Una passeggiata speciale.

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Erano passati alcuni giorni dall'ultima volta in cui avevo visto Marco al supermercato ma la sua immagine era ancora perfettamente chiara nella mia testa.

Come ogni sera infilai le mie cuffiette, presi il guinzaglio, chiamai il mio cane, uscii di casa e feci partire l'album di Marco.

Iniziai a camminare completamente assorta nei miei pensieri percorrendo la stessa strada che ogni sera facevo con il mio cane, ma all'improvviso girando l'angolo andai a sbattere contro un ragazzo.

Questo ragazzo aveva un cappello nero, giacca di pelle nera e una barba folta e a causa sua dovetti per un attimo uscire dal mio mondo e guardarlo negli occhi.

Mi ci volle qualche secondo per realizzare che quello non fosse un ragazzo qualunque, era Marco, lo stesso che stava cantando nelle mie cuffiette e la cosa mi sembrava davvero surreale.

Io lo guardavo e lui mi guardava, la differenza è che io sapevo perfettamente chi fosse lui ma lui non aveva idea di chi fossi io, per lui ero una semplice ragazza con il suo cane con cui si era scontrato. Mi chiese subito scusa e io mi scusai a mia volta ma continuavamo a guardarci e nessuno dei due si spostava per proseguire così io raccolsi tutto il coraggio che trovai dentro di me e gli dissi un timido "ciao". Quello per me non era un semplice ciao, era molto di più , Marco per me in quel periodo era,nonostante non lo conoscessi,una persona che non mi era affatto indifferente.

Lui ricambiò il saluto e continuò a fissarmi e soltanto dopo qualche secondo che per me furono infiniti mi disse che gli sembrava di avermi già vista. Allora gli raccontai che effettivamente ci eravamo già incontrati visto che abitavo a pochi metri da li esattamente dove c'era lo studio di registrazione dove qualche mese prima avevamo scambiato due parole.

<Ora mi ricordo di te!> mi disse.

Accennai un sorriso perchè l'emozione mi aveva letteralmente lasciata senza parole.

<Senti, se non ti dispiace mi piacerebbe accompagnarti a fare la tua passeggiata con il cane,ho bisogno di fare due passi per schiarirmi le idee e avere compagnia mi farebbe piacere!> aggiunse.

Non so ancora come feci a non svenire di fronte a quella richiesta e rispondergli che mi avrebbe fatto molto piacere.

<Non credo che ti ricordi il mio nome, io sono Giulia e lei è Luna la mia cagnolina, stavamo facendo il solito giro dell'isolato ascoltando il mio cantante preferito> gli dissi e gli feci vedere il mio telefono su cui c'era la sua faccia.

Lui si mise a ridere,io anche, misi in pausa e mi levai le cuffie.

Stavo facendo la mia solita passeggiata con marco e ciò era davvero surreale e in più lui continuava a guardarmi, ma il suo non era uno sguardo qualunque, era davvero profondo, quei suoi occhi mi mettevano un sacco in soggezione.

Non parlammo molto lungo il tragitto ci limitammo a guardarci e quando il giro dell'isolato terminò lui mi ringraziò e mi chiese se avremmo potuto rifarlo la sera seguente. Io incredula ovviamente gli risposi stesso posto e stessa ora.Mi sorrise e mi salutò dirigendosi dalla parte opposta rispetto alla mia.

Una volta rientrata a casa cominciai a realizzare che cosa fosse appena successo, e cominciai anche a chiedermi che cosa ci facesse Marco li e per quale motivo ci sarebbe stato anche la sera seguente, non riuscivo a darmi delle risposte ma ero comunque la persona più felice del mondo e mi addormentai con il sorriso.



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